In seguito a un raid organizzato dallagente della
DEA Colin Bates (
Bradley Cooper), la
situazione precipita e a Earl viene intimato di seguire alla lettera le
istruzioni su come muoversi. Quando però scopre che la moglie sta per morire,
decide di non rispettare la consegna e va al suo capezzale. In questa occasione
può ricongiungersi con la famiglia, ma a caro prezzo: il cartello ha deciso di ucciderlo.
Solo lintervento della DEA lo salva, consegnandolo nelle mani della giustizia,
di fronte alla quale non esita a confessarsi colpevole. Earl si ritrova così
riappacificato con sé stesso e con i propri cari.
Una scena del film
Eastwood confeziona unopera
ricca di sfaccettature in cui coesistono diversi temi. La storia di Earl
(tratta dalla vera vicenda di Leo Sharp)
è il ritratto intimo di un uomo complesso e pieno di ambiguità, che porta in sé
le stigmate di ciò che un tempo furono gli Stati Uniti. In questo senso, il
film è in parte unelegia sulla vecchia America, sul suo folklore e sui suoi
paesaggi. Ma Earl è anche un uomo che si trova a fare i conti con il presente.
Ed è nella relazione tra lui e il mondo di oggi che emerge il lato più sociale
e politico dellopera di Eastwood, apertamente critica nei confronti della
pervasività delle tecnologie e dellapatia relazionale che esse comportano.
Supportato dallelegante sceneggiatura di
Nick Schenk (già autore di quella per
Gran Torino, 2008), Eastwood regista dirige con grazia e precisione
di inquadrature, mantenendo un registro dai toni pacati e asciutti anche nelle
scene di maggiore tensione e favorendo un ritmo di montaggio disteso, in cui
trovano spazio tanto la magnificenza dei paesaggi quanto la “perforante”
espressività di Eastwood attore. La sua è una performance densa di sguardi,
silenzi e piccoli gesti, sulla scia del Walter Kowalski di
Gran Torino, ma che strizza locchio anche alle precedenti
esperienze western (come suggerisce luso del formato panoramico 2,39:1).
Circondato da un coro di
personaggi creato appositamente per metterne in risalto luci e ombre, Eastwood
porta in scena un anti-eroe che sembra attualizzare la figura del “cavaliere
pallido”. Non più uomo solo, errante in deserti senza legge, ma alla ricerca di
redenzione verso la famiglia, mostrata nel film come unico baluardo contro la
contaminante indifferenza del mondo di oggi.
Una scena del film
The Mule si presenta come uno spaccato della società americana contemporanea,
vista con gli occhi di chi ne ha attraversato per quasi un secolo la storia e i
mutamenti. E in questa doppia visione trova la sua raison dêtre: nel saper conciliare uno sguardo intimo su un uomo che
incarna in sé il bene e il male della tradizione e un punto di vista più ampio
(e politico) sui valori di oggi, sulletica del lavoro, sulla dimensione
familiare e sul rapporto con laltro.
Come quasi sempre nella sua filmografia, Eastwood parla schietto,
colpisce nel profondo e induce lo spettatore a una presa di posizione, senza
però mai tentare di assoggettarlo alla propria. In questo, Earl Stone si
presenta come suo doppio: può piacere o non piacere, lo si può perdonare o
condannare, ma non si può negare che in lui vi sia qualcosa di affascinante, di
attuale.