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Trent’anni di canto polifonico

di Michele Manzotti
  XXX Rencontres de chants polyphoniques
Data di pubblicazione su web 10/10/2018  

Il primo incontro fu tra A Filetta, formazione vocale còrsa, e un gruppo sardo. Oggi i Rencontres de chants polyphoniques che si tengono a Calvi in Corsica, arrivati alla trentesima edizione, da anni portano nella parte alta della città musicisti da tutto il mondo.     

L’evento, motivo di grande attrazione culturale per la località turistica francese, è animato dalla passione di un’associazione (U svegliu calvese) che ha creato un momento annuale di condivisione artistica legato alla tradizione popolare e al tempo stesso colta di tante parti del mondo. Nel distico «Si tù l’altru me / Sò è l’altru tù» (in còrso “Sei tu l’altro io / Sono io l’altro te”, tratto dalla poesia nel programma di sala recitata prima dell’inaugurazione), c’è lo spirito dei Rencontres il cui motto è “à l’iniziu c’era a voce”.   
 
Il festival non ha una caratteristica esclusivamente vocale, ma il canto a cappella è presente in maniera massiccia nel programma. Non potrebbe essere altrimenti visto che il motore artistico della rassegna è A Filetta, da quarant’anni sulle scene. Oltre a questo gruppo spicca in cartellone l’ensemble Tavagna, cui è stato affidato il prologo del 10 settembre.


Un momento dello spettacolo
© Silvio Siciliano
 
Quest’anno è stata raddoppiata l’offerta dei concerti in Cattedrale (tardo pomeriggio e sera) con l’aggiunta degli appuntamenti della mattina. Ad aprire ufficialmente la rassegna è stato il cantante polacco Adam Strug con la proposta di brani sacri e profani del suo paese, giunti sino a noi grazie a un plurisecolare processo di trasmissione. Un repertorio antico in cui religiosità e secolarità hanno un’atmosfera molto simile. Strug, che in pochi brani è stato accompagnato da Hipolit Woźniak alla ghironda, ha una vocalità adatta a questo tipo di programma (ricorda la prassi del gregoriano, affrontata però da un unico cantante) con molta sicurezza nell’intonazione.   
 
Un incipit efficace in vista dell’appuntamento successivo, che ha visto protagonista Giovanna Marini affiancata da Francesca Breschi con l’introduzione de A Filetta. I padroni di casa hanno proposto tre brani in còrso e latino dimostrando il loro livello di eccellenza, mantenuto anche con i cambi di formazione. Attendiamo con curiosità il prossimo disco che riprende la collaborazione con Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura la cui uscita in Italia è prevista a novembre.


Un momento dello spettacolo
© Silvio Siciliano
 
È poi toccato a Jean-Claude Acquaviva, ultimo componente del gruppo originale, introdurre Marini. La cantante e compositrice come sempre non si è limitata all’esecuzione, ma ha introdotto i suoi brani intrecciando la descrizione musicale con quella della situazione politico-sociale che li ha originati. Lo stile dei pezzi del suo L’Italia in lungo e in largo (titolo anche del cd inciso con Francesca Breschi) si ispira alla tradizione popolare e all’opera ed è alla base di un repertorio molto ampio e originale nel panorama italiano. Non sono mancati i classici come il Lamento per la morte di Pasolini e I treni per Reggio Calabria oltre allo splendido Un paese vuol dire non essere soli di Mario Pogliotti su testi di Cesare Pavese. La Breschi, pienamente calata nei brani grazie ai tanti anni di collaborazione nel Quartetto Vocale, ha dimostrato le sue grandi qualità artistiche.   
 
Da parte del pubblico, con tanti abbonati presenti, un’attenzione quasi religiosa per un evento dal successo finale pieno e convinto.



XXX Rencontres de chants polyphoniques



cast cast & credits
 
trama trama

XXX Rencontres de chants polyphoniques, Calvi (Corsica), 11-15 settembre 2018

 
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