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E alla fine vinse Netflix

di Luigi Nepi
  I premi della giuria
Data di pubblicazione su web 08/09/2018  

Chiude la 75ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un’edizione extra-large sia per il numero dei film presentati nelle vare sezioni sia per la loro lunghezza (la durata media dei ventuno film del concorso principale è stata di centotrenta minuti). Le decisioni prese dalla giuria presieduta da Guillermo Del Toro l’hanno resa a loro modo “storica”.

Il Leone d’Oro è andato infatti a una produzione Netflix: Roma, fluviale amarcord in bianco e nero di Alfonso Cuarón (amico e collaboratore di Del Toro), che diventa così il primo film destinato alla sola distribuzione via streaming a vincere uno dei più prestigiosi festival cinematografici. Un risultato che ci porta a riflettere sull’idea stessa di cinema e sul suo futuro (magari recuperando quanto scrive Francesco Casetti ne La galassia Lumière, Bompiani 2015, pp. 33-71). Ma se la pellicola del regista messicano era data per favorita alla vigilia (e lo era ancor di più dopo la sua presentazione in sala), meno scontato, e forse per questo ancor più significativo, è sembrato il secondo importante riconoscimento a un’altra produzione Netflix: quello per la migliore sceneggiatura a The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen. I sei episodi che compongono la pellicola hanno struttura, trame e caratteristiche molto più vicine a quelle di una serie da piattaforma streaming che non a quelle di un’opera cinematografica.

L’elenco degli altri premiati si è rivelato privo di sussulti, tutto sommato prevedibile e politically correct, a partire dal Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria andato a quello che è apparso fin da subito l’unico (ancorché timido) vero concorrente di Cuarón (i due film sono stati presentati lo stesso giorno): The Favourite, l’“escursione” alla corte settecentesca della regina Anna d’Inghilterra di Yorgos Lanthimos che con Olivia Colman guadagna anche la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. A proposito di donne appaiono troppo generosi i due premi attribuiti a The Nightingale, il revenge movie ottocentesco di Jennifer Kent (unica regista in gara) che vince il Premio Speciale della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni come miglior Attore emergente per l’aborigeno Baykali Ganambarr. Anche il Leone d’Argento per la Migliore Regia a Jacques Audiard per il suo western The Sisters Brothers premia una messa in scena molto classica, rispettosa dei canoni del genere e, tutto sommato, piuttosto impersonale. A questo diffuso senso di prevedibilità non riesce a sottrarsi nemmeno la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Willem Dafoe: sebbene l’attore sia l’unico elemento di interesse nel discutibile At Eternity’s Gate di Julian Schnabel, il premio appare più un giusto riconoscimento a una bellissima carriera che un convinto giudizio sul suo Van Gogh.

Nonostante le insistenti voci che al Lido davano Luca Guadagnino tra i “richiamati” per la serata finale, nessun premio, neanche marginale, è toccato ai tre film italiani (e questo è quasi un record). Se Capri-Revolution di Martone e What You Gonna Do When the World’s on Fire? di Minervini appaiono, a posteriori, distanti dai criteri di giudizio usati dai giurati, il fin troppo atteso remake di Suspiria si è invece rivelato subito confuso e pretenzioso per poter aspirare a qualcosa.

La distanza delle giurie dal cinema italiano è stata purtroppo confermata sia dal Leone del Futuro come Miglior Opera prima, assegnato alla siriana Soudade Kaadan per The Day I Lost My Shadow, sia dalla sezione Orizzonti (generosamente vinta, negli ultimi due anni, da Liberami di Federica Di Giacomo e da Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli). Qui Athina Tsangari e gli altri giurati hanno rivolto il loro sguardo verso est da dove sono arrivate le storie e i film meno convenzionali. Hanno premiato come Miglior film il thailandese Kraben Rahu di Puttiphong Aroonpeng e come Miglior regia il kazaco Emir Baigazin per Ozen (Il fiume), riservando il Premio speciale della giuria al turco Anons (L’annuncio) di Mahmut Fazil Coşkun, la Miglior sceneggiatura al tibetano Jinpa di Pema Tseden, la Miglior interpretazione femminile a Natalya Kudryashova per il siberiano Tchelovek kotorij udivil vseh (L’uomo che sorprese tutti) di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov e la Miglior interpretazione maschile a Kais Nashif per la commedia israeliana Tel Aviv on Fire di Sameh Zoabi. Spiace sia stato dimenticato un film come Sulla mia pelle di Alessio Cremonini soprattutto per la grande prova attoriale di Alessandro Borghi: il lavoro fatto sul suo corpo, la sua voce e sui registri espressivi avrebbe meritato qualche considerazione in più.

Eppure la serata era iniziata con la premiazione de La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani che il regista Salvatore Mereu e i giovani studenti universitari di Venezia Classici hanno valutato essere il miglior restauro dell’anno. Alla fine, è stato l’unico titolo italiano a vincere qualcosa. 



Questo l’elenco dei premi assegnati:

Leone d’Oro per il Miglior Film

Roma

di Alfonso Cuarón

 

Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria

The Favourite

di Yorgos Lanthimos

 

Leone D’Argento – Premio Per la Miglior Regia

The Sisters Brothers

di Jacques Audiard


Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile

Olivia Colman per The Favourite

di Yorgos Lanthimos 


Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile

Willem Dafoe per At Eternity’s Gate di Julian Schnabel

 

Premio per la Migliore Sceneggiatura

Joel Coen e Ethan Coen per The Ballad of Buster Scruggs

 

Premio Speciale della Giuria

The Nightingale

di Jennifer Kent

 

Premio Marcello Mastroianni per il Miglior Attore emergente

Baykali Ganambarr per The Nightingale di Jennifer Kent


Premio Orizzonti per il Miglior Film

Kraben Rahu (Manta Ray) 

di Andrew Heigh


Premio Orizzonti per la Regia

Ozen (The River) 

di Emir Baigazin


Premio Speciale della Giuria Orizzonti

Anons (The Announcement)

di Mahmut Fazıl

 

Premio Orizzonti per la Migliore Interpretazione Femminile

Natalya Kudryashova per Tchelovek Kotorij Udivil Vseh (The Man Who Surprised)

di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov

 

Premio Orizzonti per la Migliore Interpretazione Maschile

Kais Nashif per Tel Aviv on fire

di Sameh Zoabi

 

Premio Orizzonti per la Migliore Sceneggiatura

Pema Tseden per JINPA

di Pema Tseden

 

Premio Orizzonti per il Miglior Cortometraggio
KADO

di Aditya Ahmad

 

Premio Orizzonti per il Miglior Cortometraggio

Gli anni

di Sara Fgaier

 

Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis – Leone del Futuro

Yom Adaatomy Zouli (The Day I lost my shadow)

di Soudade Kaadan

 

Premio Miglior Film Documentario sul Cinema

The Great Buster

di Peter Bogdanovich


Premio Miglior Film Restaurato

La Notte di San Lorenzo

di Paolo e Vittorio Taviani

 

Premio Miglior VR

Spheres

di Eliza McNitt

 

Premio Miglior Esperienza VR (per contenuto Interattivo)

Buddy VR

di Chuck Chae

 

Premio Miglior Storia VR

Bloodless

di Benjamin Nuel







Leone d'oro per il Miglior film a
Alfonso Cuarón















Leone d’argento per la Miglior regia a Jacques Audiard


















Coppa volpi per la miglior interpretazione maschile a Willem Dafoe

 
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