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Viaggi musicali

di Michele Manzotti
  jazzahead!
Data di pubblicazione su web 07/05/2018  

Un viaggio attraverso il jazz della Polonia. È stata la World Orchestra diretta da Grzech Piotrowkski ad aprire la 13edizione di jazzahead!: il paese dell’est europeo è stato scelto come partner della fiera internazionale che si tiene ogni anno a Brema. L’Istituto intitolato ad Adam Mickiewicz ha contribuito alla scelta degli artisti che hanno dato vita alla Polish Night (la serie di esibizioni di mezz’ora all’interno del complesso fieristico) e al concerto di gala al Die Glocke, la prestigiosa sala da concerti nel centro della città. Una scelta facilitata dal valore dimostrato da alcuni jazzisti polacchi, invitati a incidere per importanti etichette discografiche quali la Ecm di Monaco di Baviera.

Uno di questi musicisti, Marcin Wasilewski, era tra i protagonisti, con il suo trio, a Friburgo del festival Ecm 2016. La formazione, che festeggia i venticinque anni di attività, sta preparando una nuova incisione dal vivo per la stessa etichetta; a Brema ha presentato tre brani convincendo di più quando il ritmo si faceva incalzante evidenziando le idee e il dialogo fra gli strumentisti. È proprio Wacilewski a raccontarci il buon momento del jazz nel suo paese: «Anche quando iniziammo a suonare i giovani artisti stavano facendosi strada, così come oggi. I musicisti già in attività ci invitarono a collaborare con loro e fummo chiamati a esibirci dalla Polish Jazz Society, un’istituzione che allora aveva un’organizzazione importante, ma che collassò con il cambio di sistema politico. Adesso la situazione è analoga, con lo scambio di esperienze tra musicisti di generazioni differenti. Se la prassi è quasi la stessa, è il livello qualitativo che è indubbiamente più alto come è dimostrato in questa manifestazione».


Marcin Wasilewski
© Michele Manzotti

Della serata di gala è stata protagonista un’altra formazione inserita nel catalogo Ecm, quella del sassofonista Maciej Obara. Con brani tratti dal suo Unlovedl’ensemble evidenzia la cantabilità delle melodie e al tempo stesso si porta in territori vicini al freesenza mai superare quel confine. In questi pezzi si percepiscono ritmi popolari ma anche una buona dose accademica alla base delle improvvisazioni. Va detto che a volte il quartetto dà l’impressione di essere un trio più un solista, ma lo interpretiamo anche come un segno di “democrazia” nei confronti degli eccellenti musicisti scelti da Obara: il pianista Dominik Wania, il contrabbassista Ole Morten Vågan  e il batterista Gard Nilssen, tutti festeggiati (giustamente) dal pubblico.

L’evento è stato l’occasione per fare il punto sul jazz tedesco cui viene dedicato il sabato pomeriggio con gli showcases di mezz’ora. Il German Jazz Expo ha proposto sette formazioni prevalentemente di musicisti giovani (ma non solo). Si segnala, in particolare, l’esperienza nata dalla collaborazione tra il tenorista Paul Heller e il pianista olandese Jasper Van't Hof, che ha portato quel giusto mix di tradizione e di boop in un contesto di quartetto molto attuale. Anche Markus Stockhausen, musicista di lungo corso, si è presentato con il suo Quadrivium rinunciando al contrabbasso in favore del violoncello. Inserendo in organico il pianista e compositore italiano Angelo Comisso ha dato vita a un progetto di grande forza melodica e ritmica che evidenzia il suono della sua tromba e del flicorno.

Molto raffinato il trio del batterista giapponese con base a Monaco Shinya Fukumori: una ricerca melodica profonda e una cura particolare del suono con il pianista Walter Lang alla ricerca di armonie classiche per supportare Matthieu Bordonove al sax tenore. Tra le formazioni emergenti segnaliamo con entusiasmo il progetto Velvet Revolution di Daniel Erdmann: un trio dalle sonorità originali formato da un sassofonista tenore, un violista-violinista e un vibrafonista. Swing di avanguardia (forse anche un po’ di Rockabilly) per il quartetto Hütte del batterista Max Andrzejewski con il chitarrista Tobias Hoffmann in evidenza. Boop moderno per il Fearless Trio del contraltista Johannes Ludwig. Ricerca del suono (a nostro parere con buone idee ma ancora da sviluppare) per il pianista Benjamin Schaefer e il quintetto Quiet Fire.

Il prossimo appuntamento con il jazzahead! di Brema sarà dal 25 al 28 aprile 2019 con la Norvegia come paese partner.






Qui il programma completo del Festival jazzahead! 2018

 
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