Twarz (Mug)
Jacek ha due amori: lheavy
metal e il suo cane. Si diverte a trasformare le strade di campagna intorno
a casa sua in una pista da corsa e a percorrerle a bordo della sua piccola
macchina con Dagmara, la sua ragazza, mettendo in pericolo il vicinato. Si
comporta come un debole disadattato in un ambiente altrimenti soffocante mentre
mantiene i muscoli tonici lavorando su un cantiere vicino al confine
polacco-tedesco dove viene costruita la statua del Gesù più grande al mondo. Ma
la sua vita viene stravolta da un terribile incidente sul lavoro che lo deturpa
completamente. Così si sottopone a un trapianto del viso, il primo nella storia
del paese. Sostenuto dai media locali, Jacek potrebbe essere
celebrato come un eroe nazionale o martire, mentre invece, si consuma il suo dramma di non riconoscersi più allo
specchio, contemporaneamente alla statua di Gesù che diventa sempre più alta. Tutto succede con grande rapidità e
intensità intorno a Jacek ma il film, pur non perdendo mai di vista il quadro
generale, mette sempre più a fuoco quanto accade.
Twarz utilizza
il formato di una farsa acerba per raccontare le condizioni della Polonia
odierna ed esplorare la vita nelle province, rivelando un paese occupato a
scolpire e definire la propria fede nella pietra.
Venerdì 23 febbraio, ore
15:30, Berlinale Palast
Sabato 24 febbraio, ore
09:30, Friedrichstadt-Palast
Sabato 24 febbraio, ore
12:30, Haus del Berliner Festspiele
Sabato 24 febbraio, ore
21:00, Haus del Berliner Festspiele
Domenica 25 febbraio,
ore 14:00, CinemaxX 7
Una scena di Twarz ©Bartosz Mronzowski
Małgorzata
Szumowska
Nata a Cracovia nel 1973, si è laureata alla Scuola
nazionale di cinema polacca di Łódź e ha diretto cortometraggi e
documentari prima di esordire nel cinema nel 2000 con Szczęśliwy człowiek ( Happy Man). Ha vinto il Silver Leopard a
Locarno nel 2008 con 33 sceny z życia ( 33 Scenes from Life). Ono (Stranger,
2004) ed Elles (2011) sono stati entrambi proiettati alla
Berlinale Panorama. W imię ... ( In the Name of ...), in concorso alla Berlinale 2013, ha vinto
il Teddy Award. Con Body si è aggiudicata lOrso
dargento per la migliore regia nel 2015. Tra gli altri film: Cisza (1998); Siedem (1999); Lekcji
milosci (1999); Dokument...? (2001); Visions
of Europe (2004); Mój tata Maciek (2005); Solidarnosc (2005); A czego tu się bać? ( Nothing to be scared of, 2007).
In den Gängen (In the Aisles)
Christian lavora da poco allipermercato:
un universo surreale fatto di corsie infinite, di carrelli elevatori, di
magazzini perennemente da ordinare. Il suo collega Bruno del reparto bevande lo
prende sotto la sua ala,
mostrandogli tutti i trucchi del mestiere. Nel frattempo il nuovo entrato si
innamora di Marion, addetta al reparto pasticceria cui piace divertirsi e scherzare.
Tutti i colleghi fanno il tifo per la loro unione, ma cè un problema: sebbene
infelicemente, Marion è sposata. Quando questultima va in congedo per
malattia, Christian ha un crollo profondo dal quale gli sarà difficile
rialzarsi.
Thomas Stuber apre una finestra sul mondo di un
lavoratore ordinario nelle province della Germania dellEst. Una coreografia di
persone, fatti, desideri e sogni si dispiega in immagini accuratamente
intrecciate. Il quotidiano si trasforma in un realismo magico che trascende
questa tenera storia damore e punta alla speranza.
Proiezioni:
Venerdì 23 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast
Sabato 24 febbraio, ore 12:00, Friedrichstadt-Palast
Sabato 24 febbraio, ore 15:00, Haus der Berliner Festspiele
Domenica 25 febbraio, ore 21:00, Berlinale Palast
Una scena di In den Gängen ©Sommerhaus Filmproduktion / Anke Neugebauer Thomas Stuber Nato a Lipsia nel 1981, dopo aver maturato varie esperienze lavorative nellindustria cinematografica, studia alla Filmakademie Baden-Württemberg (2004-2011). Nel 2006 il suo cortometraggio Es geht unsgut riceve il premio allo sviluppo dallindustria cinematografica del Baden-Württemberg. Il suo lungometraggio Teenage Angst viene proiettato alla Berlinale 2008 nella sezione Perspektive Deutsches Kino. Con Von Hunden und Pferden (2011) vince il German Short Film Award e il secondo premio dello Student Academy Award nel 2012. La sua penultima fatica, Herbert, viene premiata a Toronto nel 2015 e riceve un altro German Film Award nel 2016.
Ága
Il cacciatore di renne Nanook e sua
moglie Sedna vivono da qualche parte nelle gelide distese del nord Europa. Nonostante
le difficoltà della vita quotidiana non si lamentano, ma preferiscono passare
il tempo a raccontarsi vecchie leggende e sogni bizzarri costellati da incontri
immaginari con animali e essere umani, vivi o morti, colmi di significato.
Sedna non sta bene. Anche se si strofina lunguento fatto in casa sulla parte
dolorante del ventre, lei sa che sta per morire. Vorrebbe tanto parlare di Ága,
la figlia che lasciò la casa dei genitori, ma Nanook non intende affrontare largomento.
Possono parlare di tutto, ma non della scomparsa della loro figlia, che resta
un doloroso tabù.
Una speciale storia damore,
ambientata sullo sfondo di terre eternamente gelate. Una ricerca profonda sullammutolimento e sullirrigidirsi di emozioni
destinate a disgelarsi solo di fronte alla morte.
Proiezioni:
Venerdì 23, ore 22:00, Berlinale Palast
Sabato 24, ore 10:00, Berlinale
Festspele
Sabato 24, ore 15:00,
Friedrichstadt-Palast
Domenica 25, ore 09:30, Zoo Palast
Una scena di Ága ©Kaloyan Bozhilov Milko Lazarov
Nato in Bulgaria nel 1967, studia con
Vladislav Ikonomov alla Krastyo Sarafov National Academy for Theatre and
Film Arts di Sofia e in seguito lavora come docente nel dipartimento di Cinema
della città. Il suo primo lungometraggio, Alienation (2013), è stato
presentato in anteprima ai Venice Days. Tra gli altri film: Roundabout (2000, cortometraggio); Erlkoeni (2001, cortometraggio); Hristo Botev; (2007, documentario); Stefan Stambolov (2007, documentario); One Hundred Years of Solitude (2009,
documentario).
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