Delude il Pinocchio di Joël Pommerat, autore e regista francese che aveva avuto notevole consenso di critica e di pubblico
durante il Napoli Teatro Festival Italia del 2013 con La Réunification des deux Corées. Già in quellopera, collage di scene dedicate allamore e alle relazioni umane, Pommerat aveva sperimentato luso di particolari strategie sensoriali-percettive. Stavolta, nonostante limpiego di costosi e affascinanti macchinari scenici, tra cui pedane rotanti illuminate alla base, luci psichedeliche che creano illusioni ottiche e sonorità intense, lo spettacolo, in prima nazionale al Teatro Mercadante, si riduce a una lunga affabulazione di un attore-narratore (Hervé Blanc) che, di tanto in tanto, si cala nei panni di alcuni personaggi (indossandone gli abiti) e interloquisce con il protagonista (Myriam Assouline che interpreta Pinocchio) in uno spazio scenico semibuio e spoglio.
Un momento dello spettacolo
© Elisabeth Carecchio Viene da chiedersi il senso di questa operazione: che bisogno cera di ridurre le avventure del noto burattino a un racconto scenico in francese per un pubblico italiano e che non aggiunge nulla al capolavoro di Collodi né dal punto di vista critico-narrativo né da quello teatrale? Lunica nota positiva è linterpretazione
di Myriam Assouline che riesce a rendere molto bene la doppia natura di
Pinocchio: da una parte bambino ingenuo e curioso del mondo, dallaltra ribelle
impertinente e capriccioso.
Un momento dello spettacolo
© Elisabeth Carecchio Lo spettacolo non convince per una sorta di “tradimento” rispetto al testo originale: il grillo parlante è un personaggio marginale; poco spazio è lasciato ai dialoghi nei quali si trova il senso pedagogico e satirico dellopera, mentre gran parte della performance è concentrata sullesibizione di mezzi teatrali spettacolarizzati. Infine, la monumentalità scenica, la
prolissità della narrazione e la durata complessiva dello spettacolo – ben
oltre le due ore indicate nel programma – lo rendono un prodotto del tutto inadatto,
nonostante le intenzioni del regista, a un pubblico di bambini.
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