Fuocoammare Samuele ha dodici anni e vive in unisola del Mediterraneo,
lontano dalla terraferma. Come tutti i ragazzi della sua età non sempre ama
andare a scuola. Preferisce scalare le rocce vicino alla riva, giocare con la
fionda o gironzolare al porto. Ma il suo paese non è come le altre isole. Da
anni è la destinazione di uomini, donne e bambini che tentano la traversata
dallAfrica su barconi troppo piccoli e pericolanti. Lisola è Lampedusa, diventata
il simbolo del viaggio dei rifugiati alla volta dellEuropa, delle speranze,
delle avversità e del destino di centinaia di migliaia di migranti. Questi
individui lottano per la pace, per la libertà e la felicità e troppo spesso finiscono
per trasformarsi in corpi senza vita recuperati dallacqua. Ogni giorno gli
abitanti di Lampedusa sono i testimoni oculari della più grande tragedia umana
del nostro tempo.
Il punto di vista di Gianfranco Rosi, calato nella quotidianità, avvicina lo spettatore a questo spazio
tanto reale quanto simbolico e alluniverso emotivo di alcuni dei suoi abitanti
in stato permanente di emergenza. Al tempo stesso lopera racconta come,
perfino in una realtà piccolissima, due mondi accostati riescano a malapena a sfiorarsi. Voto medio della critica: 3,3/4 Proiezioni: Domenica 14 febbraio, ore 12:00, Haus der Berliner Festspiele Domenica 14 febbraio, ore 18:00, Friedrichstadt-Palast
Domenica 21 febbraio, ore 21:00, Haus der Berliner Festspiele
Una scena di FuocoammareL'avenir Nathalie insegna filosofia in un liceo di Parigi. Ama il suo
lavoro e si concede spesso del tempo per pensare. Sposata con due bambini, divide il suo tempo tra la
famiglia, gli ex studenti e una madre molto possessiva. Un bel giorno il marito
la lascia per unaltra donna. Così, forte della sua nuova libertà forzosa, la
protagonista dovrà reinventare la propria vita. Il quinto film di Mia
Hansen-Løve segna un distacco dal tema della giovinezza a lei caro; al suo
posto prende campo lesplorazione delletà adulta attraverso un ritratto
femminile potente e ironico. Lopera ruota attorno alla questione della
felicità e del valore (o della follia) di una vita pianificata, chiedendosi se
– e fino a che punto – la filosofia possa essere applicata alla vita di ogni
giorno. Voto medio della critica: 2,9/4 Proiezioni: Domenica 14 febbraio, ore 09:30, Zoo Palast 1 Domenica 14 febbraio, ore 12:15, Friedrichstadt-Palast
Domenica 14 febbraio, ore 21:30, Haus der Berliner Festspiele Domenica 21 febbraio, ore 12:00, Friedrichstadt-Palast
Una scena di L'avenirMahana Siamo negli anni Sessanta. Due famiglie maori, i Mahanas e i
Poatas, vivono tosando pecore sulla costa orientale della Nuova Zelanda. I due
clan famigliari, acerrimi nemici, si affrontano senza esclusione di colpi allannuale
competizione di tosatura delle pecore. Simeon è il discendente quattordicenne
dei Mahana, uno studente coraggioso che si ribella allautoritario nonno
Tamihana e al suo modo tradizionale di pensare. Grazie alla sua orgogliosa
ostinazione, in breve tempo il ragazzo riesce a sbrogliare le ragioni dellannosa
faida tra le due famiglie e a scardinare le gerarchie e le rigide strutture
della comunità. Dopo tanti anni trascorsi a Hollywood, Lee Tamahori torna alla nativa Nuova Zelanda per dirigere questo
adattamento del romanzo Whale Rider
di Witi Ihimaera. Con Temuera Morrison, star di Once Were
Warriors, nel ruolo del patriarca di
famiglia, il regista propone un commovente dramma familiare ambientato in
una comunità rurale ancora legata con salde radici agli antichi codici e alle
tradizioni della propria cultura. Fuori concorso Proiezioni: Domenica 14 febbraio, ore 09:30, Haus der Berliner Festspiele Domenica 14 febbraio, ore 15:00, Friedrichstadt-Palast
Domenica 14 febbraio, ore 18:30, Toni & Tonino, Berlinale Goes Kiez Domenica 14 febbraio, ore 22:30, International
Una scena di Mahana
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