Drammaturgo, poeta e narratore, già giornalista della Rai, Renzo Ricchi (1936) ha affrontato la
prova del palcoscenico per la prima volta nel 1975, con Toscana libera, testo messo in scena al Teatro Metastasio di Prato per la regia di Giovanni Folli ed edito nello stesso
anno da Guaraldi. Da allora, la vena
teatrale dellAutore si è rinvigorita, traendo alimento dal continuo esercizio
poetico, spesso trasferito in musica e in voce, e da una scrittura anche
critica. Mentre è in corso di pubblicazione il suo teatro per Genesi di Torino,
si propone qui di seguito Villa Faust,
dramma in tre atti scritto fra il 2001 e il 2002 e uscito per la prima volta su
«Sipario» nel 2002 (n. 633, con introduzione di Francesco Tei). Il testo è stato sottoposto a revisione dallautore
in vista di un progetto di messinscena di Pierluigi
Pieralli al Teatro della Pergola di Firenze. (Teresa Megale)
VILLA FAUST
Dramma in tre atti
Ogni epoca ha il
suo Faust.
(Soren Kierkegaard)
Personaggi
Vecchio
Rodolfo / Angelo
Padre
Madre
Dott. Paulus
Segretario
Elsa (infermiera, estetista, massaggiatrice)
Hercules
Milica
Giornalaio (fuori scena), un cameriere, due operai,
un motociclista, una donna-windsurf, pattinatori, una donna-tennis, un
uomo-tennis
Primo atto
Scena piuttosto
buia. Sintravedono libri dappertutto (eventualmente usare anche proiezioni).
Sul fondo, ad angolo a destra, una scrivania anchessa coperta di libri con un
paralume che illumina il volto di un uomo molto anziano, con radi capelli
bianchi, assorto nellesame di un volume. Indossa un abito scuro sotto la cui
giacca porta una cravatta e un golf.
VECCHIO (alzando la testa dal libro) Siamo come
uomini neri che, in una stanza nera, cercano un cappello nero che potrebbe non
esserci. Karl Popper, vecchio saggio! Non è già abbastanza se riusciamo a non
impazzire? E allora, perché continuiamo a parlare di ciò di cui non si potrebbe
parlare? A pensare linafferrabile? Davanti a tanti misteri, a tante assurdità,
lunica risposta dignitosa sarebbe il silenzio! Ma il silenzio non dà pace, non
ci affranca da questa inquietudine e da questa angoscia che ci tormentano…
Allora ci interroghiamo… Perché? Perché speriamo.
E più si fanno deboli le certezze, più speriamo, speriamo… Che cosa? Non
sappiamo rassegnarci a un mondo senza significato… Essere, poi scomparire: è
terribile! Anche luomo più cinico non cerca che una ragione plausibile per (sottolineando) credere. In fondo
alluomo più indifferente e superficiale cè un desiderio palpitante di
eternità… La speranza trova sempre un sentiero, sia pure stretto stretto, nel
cuore delluomo. E la speranza delle speranze è che esista Dio. Dio!... Siamo
tutti un po divorati da Dio! Oh, fossi diventato santo! Avessi imparato a
starmene assorto nel pensiero di Dio… Avessi saputo conquistare la soavità
della contemplazione, realizzare lantico sogno del rapimento mistico della
mente e per questa via, di ombra in ombra, raggiungere la Verità! Entrare in
quella oscurità inaccessibile che nondimeno splende! Ma chi ci riesce? Chi
riesce a evitare le tribolazioni del dubbio? Vivere senza una fede è un
continuo strazio e morire senza una fede… Non equivale ad avere vissuto senza
paradossi, cioè banalmente? (Si alza e fa
qualche passo).
Luce al centro
del palcoscenico. Entra un uomo di età indefinibile.
RODOLFO (sorridendo malinconicamente) Un tempo
dubbi non ne avevi.
VECCHIO (guardandolo) Rodolfo!...
Il Vecchio
lentamente lo raggiunge.
RODOLFO La
notte ci sdraiavamo sullasfalto, guardavamo la volta del cielo sfavillante di
stelle, e parlavamo, parlavamo… Ci sembrava che sarebbe bastato allungare un
braccio e avremmo toccato la veste del Creatore… (Si sdraia in terra).
VECCHIO
Comera bello, Rodolfo! Che gioia profonda provavo! (Ripete a memoria, citando il Catechismo,
come un bambino) «Dio è lEssere perfettissimo, Creatore del cielo e della
terra»… (Anche lui si sdraia accanto
allamico).
RODOLFO A
volte sui boschi splendeva la luna, attorno a noi il paese dormiva tranquillo…
VECCHIO Nel
cuore avevamo la calma certezza che là, in una di quelle case, tutti quelli che
amavamo e ci amavano ci aspettavano, adagiati nel sonno dei giusti… E appena
rientravo e minfilavo nel letto gelido, subito prendevo sonno, unallegrezza
serena nellanima… Eravamo buoni, Rodolfo.
RODOLFO Non
essere modesto: eravamo angeli.
VECCHIO Poi
ci è toccato diventare uomini. (Pausa)
Una mattina, qualche giorno prima di Pasqua, entrai nella chiesa. Le suore
stavano facendo le pulizie in vista delle liturgie pasquali. Avevano rimosso
dallaltare maggiore il Crocifisso, lo avevano spolverato e lo avevano deposto
sul pavimento. Arrivarono tre bambine sui cinque anni accompagnate da una
donna, lo videro, si chinarono, lo osservarono per un po in silenzio, poi lo
baciarono sulla fronte, sotto la corona di spine, come avrebbero fatto con un
fratello o un compagno malato, e passarono le dita delle mani sulla ferita del
costato, unespressione di compassione sul volto. Una si voltò verso la donna e
mormorò: «Ma poi risorge»… con un tono che cercava conferma. «Certo», rispose
la donna, «poi risorge, risorge». E le bimbe risero, contente.
RODOLFO La
lunga, disperata speranza degli uomini che Dio esista e li attenda: non basta
questo perché meritino di non essere delusi?
VECCHIO No,
non basta.
RODOLFO Gesù
dice agli apostoli: «Ogni cosa che domanderete con fede, lotterrete».
VECCHIO
Gesù, il più tenero, il più generoso degli idealisti…
RODOLFO
Senza religione non cè conciliazione tra Dio e il mondo, tra lEssere e
il Nulla…
VECCHIO Non
è detto. E poi… Sei sicuro che ci sia proprio un dissidio?
RODOLFO
Senza fede, non cè pace.
VECCHIO Che
bello: sei rimasto un ragazzo. (Rialzandosi
a fatica) Comunque, la nostra sorte si decide qui. Continuare a guardare
con gli occhi dellinnamorato il palpito delle stelle non risolve… Può
illudere, come ogni innamoramento… Luomo inventa le sue fiabe e a volte
finisce col credere che siano vere…
RODOLFO Per
amore.
VECCHIO Sì,
per amore di se stesso e della vita.
RODOLFO (sedendosi sul pavimento) Per bisogno di
certezze.
VECCHIO Le
uniche certezze sono questo tempo limitato che abbiamo e questo corpo che
degrada. Tra queste due uniche verità dobbiamo riuscire a trovare un po di
felicità.
RODOLFO Tu
lhai trovata?
VECCHIO (allontanandosi verso il tavolo, pensoso)
No. Ma ho cercato a lungo lAssoluto. Io annaspavo, e il tempo fuggiva,
sardonico. Il tempo è listrione del mondo…
RODOLFO
Perdere la fede devessere come rimanere in balia del mare in tempesta…
VECCHIO Ma
tu, dimmi, come hai fatto a mantenere la tua?
RODOLFO La
fede è un dono, nientaltro. Laveva ricevuto mia nonna – una fede perseverante
a prova di tutto – e lei, inconsapevolmente, lo trasmise a me. Nello specchio
della sua fede ho scoperto che cero anchio, a volte con slancio, altre volte
irrequieto e perfino recalcitrante, ma sempre in quel suo specchio, come un
bimbo tenuto per mano…
VECCHIO Un
dono, dici. Sì, forse… Molte cose possono essere un dono… La salute, lamore,
il successo, la bellezza… Ma perché qualcuno, questi doni, li riceve, e qualcun
altro no? A me hanno regalato il mare in tempesta.
RODOLFO
Lintelligenza, quella tua particolare intelligenza, che ti ha spinto a
indagare, interrogare…
VECCHIO A
dannarmi la mente.
RODOLFO Dai,
la mente ti ha dato anche gioia…
VECCHIO È
vero, immergersi in certi libri, in certe riflessioni, nel pensiero di certi
uomini, collegarli a volte con la musica, la poesia, lo spettacolo del mondo…
RODOLFO
(ridendo) È piacere, no?
VECCHIO Sì,
ci sono momenti di un piacere profondo. Ma poi resti sempre nudo davanti a una
porta…
RODOLFO La
mente deve accettare il mistero con umiltà. Veniamo da un enigma e procediamo
verso molti enigmi. Ma restiamo sempre nel grembo materno delluniverso.
Nellimmensa, straordinaria intelligenza
del cosmo… Miliardi di costellazioni di miliardi di stelle, leggi e regole
esatte, complicate ma semplici… Lessenza ultima delle cose è percepibile solo
al sentimento religioso…
VECCHIO
Religione: sogno e angoscia delluomo che prende coscienza della
solitudine, della morte, della sua impotenza…
Rodolfo esce di
scena ma il Vecchio non se ne accorge. Tutto torna in penombra. Il Vecchio
siede nuovamente al suo tavolo.
VECCHIO
Inutile tormentarsi. Non ci sono approdi per la nostra mente. Cè
veramente un confine tra la materia e lo spirito? Il mondo è una gigantesca
macchina o un gigantesco pensiero? Proveniamo da una nube rovente di idrogeno e
da stelle arse ed esplose miliardi di anni fa… (Afferra un libro, losserva) Un tempo le molecole che oggi formano
questo oggetto fluttuavano nel vuoto, un pugnetto di quella nube… Veniamo da
tenebre assolute e temperature inconcepibili, da un universo intriso di radiazioni
e di un plasma di gas vorticoso… Da fiumi di calore… Da una fornace ardente…
Gigantesca eiaculazione di Dio? Ovunque un inesausto vorticare di particelle… E
noi qui, a tentoni… «Cercate la verità, cercate la verità», dicevo ai miei
studenti e così li condannavo al disastro. Chissà quanto mi odiano quelli che
mi hanno dato retta. (Sferra un pugno sul
tavolo) Non esiste la Verità! Non cè che il tempo che passa rapido e
indifferente e ci porta alla morte. Il tempo è la vera tragedia umana perché è
inafferrabile e inarrestabile e fa sì che tutto si trasformi, continuamente, in
eternità, sì, ma eternità del passato… Forse ha ragione Heidegger: non appena
giunge alla vita, un uomo è già vecchio abbastanza per morire… Ho sprecato
invano la mia vita… Ho riempito di niente la mia solitudine… Ho lavorato,
sognato, amato invano…
Luce nellangolo
opposto alla scrivania, sul proscenio. Un uomo giovane sta spaccando dei ceppi
di legna. Ha laria vigorosa, indossa una maglia di lana con le maniche
arrotolate fino al gomito. Entra, poco
dopo, la moglie, in abiti modesti, col grembiule.
MADRE (rivolta al marito) Con questo freddo, ti
prenderai una polmonite.
PADRE Mai
avuto freddo in vita mia. (Dopo una breve
pausa) Lui dovè?
MADRE
Studia. Studia sempre, quel ragazzo…
VECCHIO (con voce limpida, giovanile) Rosa rosae
rosae, rosam rosa rosa…
MADRE
Speriamo non si stanchi troppo.
PADRE Smetti
di preoccuparti sempre per lui, è un uomo.
MADRE È un
ragazzo. Ed è così fragile…
Il Vecchio si
alza e lentamente si muove verso il centro della scena.
MADRE Vado a
portargli un bicchiere di latte caldo col miele. Gli piace tanto… (Fa per uscire)
VECCHIO No,
no, mamma, ti prego, resta lì…
PADRE (guardandolo) Hai terminato le lezioni?
MADRE
Lascialo stare: ha il diritto di riposarsi, ogni tanto. (Al Vecchio-figlio) Piano piano si fa
tutto, vedrai. Non preoccuparti.
VECCHIO
Mamma, papà, perché mi avete amato tanto? La vostra tenerezza mi ha
rovinato…
MADRE E che
abbiamo fatto di così straordinario, figlio?
VECCHIO Da
bambino mi sentivo il centro del mondo… Tu, mamma, non facevi che dire che ero
bello, intelligente, buono, mi coprivi di attenzioni, di carezze. E tu, papà…
PADRE (fingendo un tono severo) Io ero un uomo
duro, un po rustico, lo so…
VECCHIO (sorridendo) Non ricordo di avere avuto
una sola punizione, da te… Quando esageravo in qualche capriccio facevi gli
occhiacci: «Ora ti aggiusto io!», dicevi. E mi “aggiustavi”, sì, mi
“aggiustavi” proprio! Mi sollevavi tra le braccia e mi facevi volare in aria.
Comeri forte, papà! Se urtavo in qualche mobile mentre correvo, o cadevo, mi
mettevo subito a frignare, anche se non mi ero fatto niente, e volevo che tu lo
picchiassi, quello spigolo del tavolo, quel pavimento, rei di avere sfiorato il
mio corpo… Il mio corpo sacro… E tu li picchiavi! Poi, per lenire il mio
dolore, prendevi la mia mano, o la mia testa, o la mia gamba, tra le tue grandi
mani e sul punto offeso davi tre piccoli baci. E il mio male passava come per
un incantesimo…
PADRE
Sciocchezze che fanno tutti i genitori…
VECCHIO La
domenica mattina era una festa saltare e giocare sul vostro lettone. E la sera,
prima di cena, ce ne stavamo in quel nostro piccolo tinello e io ne facevo di
tutte, al centro della stanza: ballavo, piroette, mi nascondevo sotto il tavolo
e voi dovevate venire a stanarmi. E poi i nostri duelli, papà: ricordi? Vincevo
sempre io, non cerano spadaccini più bravi di me… Eravate il mio pubblico e i
miei compagni di giochi, mi beavo della vostra pazienza, dei vostri sorrisi,
dellammirazione con cui mi osservavate… Se rompevo qualcosa e vi guardavo
preoccupato… «Non fa niente», questa era la vostra punizione. Non fa niente,
piano piano…
MADRE Tutti
i genitori amano i propri figli…
VECCHIO
Forse. Ma il vostro amore era speciale. Noi tre, eravamo speciali. Tu,
mamma, cantavi sempre. Accudivi la casa e cantavi… Cucinavi, sentivo il profumo
delle melanzane alla parmigiana, e tu cantavi, cantavi… Mi facevi assaggiare la
tua salsa di pomodoro fresco… Al mattino amavo lorzo, e tu mi preparavi
lorzo, magari con dei pezzetti di ricotta dentro… A merenda amavo pane burro e
zucchero e tu mi davi pane burro e zucchero… A Natale facevo il poeta e
inventavo stupide filastrocche e voi, lì, beati, a battermi le mani… Dio, come
mi avete viziato!
MADRE «Che
naso, che bocca, che peli alle orecchie! Son proprio bello! Mi levo il cappello
e son Fortunello!».
PADRE (con gioia infantile) «Mi levo il
cappello e son Fortunello!». Sì, diceva proprio così! Quanto ci facevi ridere!
VECCHIO E
ogni pretesto era buono per farmi un regalo, una sorpresa…
MADRE Chi
ama ha voglia di fare regali. Ti eravamo così riconoscenti per essere nato...
PADRE
Vediamo, qual è il regalo che ti è rimasto più in mente?
VECCHIO
Quando conseguii la licenza elementare, papà, mi portasti a Roma. Io e
te soli. Tutto il giorno giravamo dandoci la mano fra quei grandi monumenti,
tutti quei giardini, quelle fontane, e io trotterellavo, trotterellavo, a volte
mi sentivo svenire dalla stanchezza ma non te lo dicevo perché ero troppo
felice. Stavamo in una pensioncina del centro, faceva caldo. Il pomeriggio ci
buttavamo sul letto per riposare un po ma prima di assopirci cantavamo a
squarciagola, mi raccontavi persino barzellette spinte. Sì, sì, papà, le prime
barzellette spinte me le raccontasti in quella occasione!
PADRE Ormai
eri grandicello. Già ti piacevano le ragazze. Quando ne incontravamo una
particolarmente attraente ci lanciavamo uno sguardo dintesa e tu ridacchiavi
sotto i baffi, malizioso. Avevamo gli stessi gusti.
MADRE Che
mascalzoni!
VECCHIO Sai
cosa mi piaceva molto di te, papà?
PADRE (con curiosità infantile) Cosa? Cosa?
VECCHIO
Lodore di tabacco che usciva sempre dalle tasche delle tue giacche.
MADRE (col tono di sgridarlo ) Avevi quel
viziaccio di tenere le sigarette sciolte nelle tasche…
VECCHIO Eri
un vero uomo, papà.
MADRE Anche
troppo!
PADRE (imbarazzato) Ero un uomo semplice. Amavo
la mia famiglia e il mio lavoro…
VECCHIO Poi
lasciammo il paese e andammo nella grande città…
PADRE
Dovevamo portarti dove avresti potuto avere un futuro…
VECCHIO (con autoironia) Infatti trovai la mia
strada, come si dice… Ma voi ve ne andaste… Tornaste al paese… Come poteste
farmi questo? Perché?
MADRE Ci mancava
il nostro piccolo mondo. Eravamo gente alla buona…
PADRE
Volevamo tornare allinnocenza di quando eravamo giovani, e tu eri
piccolo… In città non cera innocenza…
MADRE E
volevamo morire nella nostra terra, tra la nostra gente…
PADRE Non immagini
quanto ci sei mancato. Ma tu ormai ti eri sposato, lavoravi, avevi una
famiglia…
MADRE Non
potevamo immaginare che il tuo matrimonio sarebbe fallito…
VECCHIO Dopo
tanto amore… Sprofondai nella solitudine… A volte avevo voglia di fare una partita
a scopa con te, papà… Ma non ceravate più. Dovermi accontentare delle vostre
voci al telefono mi riempiva di rabbia e di tristezza.
MADRE Anche
noi siamo stati malati di nostalgia. I ricordi erano la mia compagnia e la mia
croce… Andavo su e giù per la casa e ricordavo, ricordavo… Soprattutto di
quando tornavi da scuola, da bambino ma anche quando eri già grandicello, e a
primavera mi portavi sempre un mazzolino di margherite bianche… Arrivavi col
braccino dietro la schiena, mi guardavi raggiante e mi tendevi quel piccolo
tesoro che io mettevo subito in un bicchiere dacqua perché non appassissero… A
volte cerano mazzolini in ogni angolo della casa… Il Vecchio
abbassa la testa, fa per voltarsi come volesse tornare alla scrivania. È
incerto.
MADRE Che
succede, figlio mio?
VECCHIO
Quando stavi per morire… Non facevi che ripetermi: «Non dimenticarmi
mai, non dimenticarmi mai»… E come avrei
potuto dimenticarti, mamma?
MADRE In
quei momenti…
VECCHIO ( di scatto, con rabbia) Per tutta la vita
ho pagato con la solitudine lamore di quel pugno danni, mamma! Per tutta la
vita ho sofferto di solitudine per quellabbandono…
PADRE Non
rivolgerti così a tua madre!
MADRE No,
non trattarlo male, poverino… È il destino degli uomini, figlio mio. Perdere i
genitori, perdere i figli…
Lentamente la
scena torna in penombra. La Madre e il Padre escono. Il Vecchio si porta al
centro del palcoscenico.
VECCHIO Per
anni la cultura mi è sembrata lunica medicina che potesse dare dignità e
serenità alla mia vita… Forse, pensavo, posso riempire i giorni e le ore col
pensiero, la musica, larte… Le note di una sinfonia, le parole di un poeta, le
riflessioni di un filosofo, i colori di un quadro… E intanto invecchiavo,
invecchiavo… Come ha corso il tempo! Per la natura non valiamo più duna
formica, duna foglia… La solitudine vera, quella che bussa perenne al cuore
delluomo come un incubo, è colpa delluniverso… È nelluniverso che ci siamo
perduti… Io, e tuttintorno il vuoto,
il silenzio… Il Nulla, o il Tutto: cosa cambia? Il rapporto con noi è
smisurato… E questa maledetta vecchiaia! Che umiliazione! Poter tornare nel
fremito senza pace della vita, nel turbinio degli eventi! Ritrovare la febbre
del vivere e del desiderio! Ribellarsi alla sconfitta della normalità! Gioire e
soffrire ma vivere, vivere, perdio! Non pensare,
non studiare, non ascoltare: vivere! Lazione per il
piacere dellazione, abbandonarsi agli impulsi puri, animaleschi, rifiutando i
limiti impostici dal buonsenso e dalla morale… Ormai so che la felicità non ha
niente a che spartire con lo spirito, né con la ragione… Che lunica cosa che
conta è la passione, il fuoco delle possibilità…
Oh, tornassi giovane! Spezzerei tutte le catene, divorerei le giornate a
morsi, ne succhierei ogni nettare! Vorrei naufragarci dentro fino alla mia
ultima molecola!
Pausa. Suonano
alla porta. Il Vecchio sussulta, resta per un po attonito, poi va a d aprire.
GIORNALAIO FUORI SCENA (con
voce ironica e un po nasale) Le ho portato i giornali, professore. Auguri!
VECCHIO (sgarbato) Auguri di che?
GIORNALAIO FUORI SCENA (stesso
tono di voce) Legga, legga! Qualcuno, in città, ha vinto la super lotteria.
Lei lha comprato il biglietto, professore?
VECCHIO (improvvisamente allegro) Certo, che lho
comprato. Anzi, precisiamo: la barista, col caffè, me lha rifilato!
GIORNALAIO FUORI SCENA Allora controlli: magari ha vinto lei…
VECCHIO
Figurarsi! E poi che me ne farei, ormai, di tutti quei miliardi?
GIORNALAIO FUORI SCENA Semmai li regali a me…
VECCHIO (divertito) Daccordo. (Richiude la porta, distende il giornale
sulla scrivania) Vediamo un po se sono diventato ricco… Sarebbe proprio
buffo… (Cerca sul tavolo la ricevuta
della lotteria, la trova, si aggiusta gli occhiali e controlla. Qualche istante
di silenzio. Improvvisamente, con un movimento brusco che rovescia la sedia)
Mio Dio!
Secondo atto
La scena
riproduce la suite lussuosa di un “beauty center” personalizzato: è un po
salotto, un po camera da letto e un po palestra. Sul fondo a sinistra un
ombrellone e due sdraio nelle quali siedono due uomini che sorseggiano una
bevanda: uno, il più anziano, indossa il camice bianco; laltro è vestito con
giacca e cravatta. Accanto a una delle due sdraio, un piccolo tavolo con sopra
il telefono e un registro. Nellangolo opposto un letto con baldacchino con
accanto, al posto del comodino, un mappamondo molto grande. Sempre sul fondo,
al centro, un televisore gigante su cui ogni tanto scorrono giochi da Play
Station. Qua e là morbidi cuscini e fiori. Strumenti e attrezzi disposti sul
palcoscenico: un letto da visita coperto da un telo bianco; un apparecchio per
labbronzatura integrale; una cyclette; una struttura per il sollevamento pesi;
una pedana scorrevole elettronica per il footing. Altri attrezzi da ginnastica
più piccoli sono disposti su un ripiano (manubrio con ruzzole, un
elettrostimolatore per pancia e fianchi, un estensore, racchette da tennis,
eccetera). Il palcoscenico è attraversato in diagonale da una rotaia, ad un
terminale della quale è appoggiata una tavola da wind-surf con la vela già
montata (serve per le esercitazioni simulate). Dallesterno giungono le note di
una musica moderna, aggressiva e sensuale. Appena si apre il sipario uno dei
due uomini seduti, quello col camice bianco, si alza e scoppia in una risata.
DOTT. PAULUS
(con la voce del giornalaio)
«Voglio rinascere nel segno del piacere, ritrovare lefficienza fisica della
giovinezza, fare le esperienze più stimolanti ed estreme!». (Rivolto allaltro uomo) Imbecille! Ha un
piede nella fossa e crede, perché è pieno di soldi, di poter sovvertire le
leggi della natura. Vuol fare il giovincello, il professore! La liposuzione per
asportare i rotoli di grasso e di pelle sulla pancia, il lifting delle cosce e
della faccia, la mesoterapia, lidrolipoclasia ultrasonica… E poi le creme, la
ginnastica, i massaggi, i profumi, la mondanità, il gioco, i viaggi in terre
esotiche… Ora vorrebbe addirittura prendere il brevetto di pilota! Figuriamoci
se lo danno a lui, rincoglionito e guercio comè. Ma a noi tutto questo
conviene, vero, amico mio? Da quando è nostro ospite, le finanze vanno a gonfie
vele!
SEGRETARIO
Col vento in poppa! (Squilla il
telefono. Il Segretario risponde senza alzarsi, con gentilezza affettata)
Qui Villa Faust, beauty center. Con chi parlo, prego? (Pausa) Buongiorno, signora. Mi dica… (Pausa) No, no, no! Non vogliamo che sia triste e malinconica! E
perché, poi? (Pausa) Ma questi, per
noi, non sono problemi, signora! Qui non si viene soltanto per dimagrire ma anche
per disintossicarsi, per ritrovare lequilibrio psicofisico… Il nostro slogan
è: benessere, salute, bellezza, piacere, felicità! Qualche giorno qui e
ritroverà la linea, la tonicità, il fascino e lallegria: glielo garantisco,
signora… (Pausa) Ma certo! Noi usiamo
tecniche di medicina naturale, unalimentazione semplice e gustosa nel rispetto
della migliore tradizione mediterranea… (Pausa)
Quindi arriverebbe la prossima settimana? Benissimo: la prenoto subito. (Prende il registro dal tavolinetto, scrive)
Mi dica gentilmente il suo nome…, indirizzo postale e telematico…, il numero
della sua carta di credito… Posso permettermi di chiederle letà, signora?...
Lei è ancora una fanciulla, cara signora! E quando uscirà di qui sarà una
liceale! Allora laspettiamo. Vedrà, il nostro ambiente è raffinato e raccolto,
immerso nel verde, a seicento metri di altezza, con un panorama che spazia fino
al mare. A presto, signora. E grazie. (Riattacca
il telefono; al Dott. Paulus, strofinando le mani) Sessantenne depressa cerca
elisir di giovinezza…
DOTT. PAULUS
E noi la faremo ringiovanire.
SEGRETARIO
Come il professore.
DOTT. PAULUS
(ridacchiando) Lo abbiamo
tirato a lucido, eh? Persino labbronzatura integrale, e i capelli “nuovi”… Ora
dovè il cretino?
SEGRETARIO A
lezione di danza. Vuole imparare i balli moderni.
DOTT. PAULUS
Speriamo che non ci resti secco. Hai detto allinsegnante di trattarlo
con cautela? Dobbiamo farlo durare, il pollo…
SEGRETARIO È
stata istruita a dovere.
DOTT. PAULUES
Hai pagato la puttanella?
SEGRETARIO
Ha avuto il suo. Ha detto che… cè voluto un po di tempo ma ci è
riuscito.
DOTT. PAULUS
Lo credo: lavevamo imbottito dei più… giovanili ritrovati!
SEGRETARIO
Gli è costata cara!
DOTT. PAULUS
Il bello è che ha creduto che lei fosse una turista di passaggio…
SEGRETARIO
Quello ha scopato poco, nella vita.
DOTT. PAULUS
Ha fatto sesso coi libri… (Scoppiano
a ridere) Proseguono le lezioni di wind-surf?
SEGRETARIO
Diamine! Anche oggi potrà veleggiare. Il maestro arriva tra poco.
DOTT. PAULUS
Sarà soddisfatto, il mentecatto! Qui ha tutto. A proposito, quando
arriva il gommone per il rafting?
SEGRETARIO
Da un momento allaltro.
DOTT. PAULUS
Hai ordinato anche le attrezzature? Non deve succedergli niente, mi
raccomando. È la nostra gallina dalle uova d'oro. SEGRETARIO
Le marche più care e più sicure. Ormai gli manca solo il costume da
Batman.
DOTT.PAULUS
Lasciamo stare: costa troppo poco.
Squilla il
telefono.
SEGRETARIO
Pronto, chi parla? Mi dica, signora. (Pausa) Certo, facciamo anche interventi di chirurgia estetica. (Pausa. Strizzando locchio al Dott. Paulus) Liposcultura a zone,
lipoaspirazione con modellamento della silhouette, modellamento dei glutei,
mammoplastica riduttiva e additiva, plastica addominale, mini-lifting o lifting
totale, blefaroplastica, profiloplastica, rinoplastica… Tutto facciamo,
signora. (Pausa) Certo, anche
interventi di depilazione definitiva dellinguine, delle braccia, del torace,
dei baffetti, delle ascelle, dei glutei, della schiena… (Pausa) Vorrebbe venire venerdì? (Sfogliando il registro) Le dico subito se cè posto, signora… Sì,
cè una bella camera vista giardino… Daccordo. Mi dà le sue generalità, per
favore? La sua carta di credito?.... A presto, allora, e grazie di aver pensato
a noi. (Riattacca il telefono. La musica,
allesterno, cessa)
DOTT. PAULUS
Eccolo, arriva il ballerino.
Qualche secondo
di attesa ed entra in scena il Vecchio, a passi di danza. È quasi
irriconoscibile. Porta una parrucca bionda, il suo volto è abbronzatissimo e
abbronzate sono anche le parti del corpo che sintravedono. Indossa una tuta
molto appariscente, scarpe da ginnastica. Il suo ingresso deve suscitare ilarità.
Il Dott. Paulus e il Segretario gli vanno incontro.
VECCHIO
Ballare, ballare, comè eccitante!
DOTT. PAULUS
È brava, linsegnante?
VECCHIO
Brava e seducente. Quando si muove, fa venire i brividi!
SEGRETARIO
Professore, lei è un donnaiolo impenitente!
VECCHIO Le
donne! Le donne!
DOTT. PAULUS
Adesso ci vuole un bel massaggio.
VECCHIO
Dottore, lei è un santo. Sì, faccia venire la bella Elsa.
Il Vecchio si
toglie la casacca sotto la quale indossa una canottiera blu sportiva, attillata
e molto sbracciata. Il Segretario esce e rientra con Elsa, una giovane donna
molto sexy, vestita succintamente.
ELSA Dovè
il mio giovanotto? Eccomi a sua disposizione, come sempre, professore!
VECCHIO Che
Dio la benedica. Senta: lei sa ballare?
ELSA (Dopo un attimo di esitazione e uno sguardo
dintesa col Dott. Paulus) No. Non ho orecchio, io, per la musica. (Comincia a massaggiarlo)
VECCHIO (mugolando) Non sa cosa si perde. Più in
giù, Elsa, sì. Proprio lì… Meraviglioso!... Che sciocchezza fece Platone quando
divise luomo in anima e corpo – e come cè cascato, il cristianesimo! (Con un gemito di piacere) Oh! Elsa, non
cè che il corpo, creda a me… Cosa abbiamo di più sicuro? Cosa di più
importante?... Oltre alla giovinezza e alla bellezza, naturalmente: sono i
valori più rari, questi, che ingentiliscono il mondo perché sono vivi…
Lestetica, dicono, ha preso il posto delletica. E non è giusto così? La
Creazione, non è una vistosa esibizione di estetica? Cioè di bellezza e di armonia?
Essere brutti non è spiacevole quanto essere malvagi? E poi: forse che i brutti
non sono anche loro cattivi, a volte? Allora, tanto vale essere belli. Certo,
quando il proprio corpo invecchia, imbruttisce, viene voglia di odiarlo… Molti
sinaspriscono vedendo la propria decadenza… E odiano la natura…
DOTT. PAULUS
Bisogna opporsi con forza a questo degrado. E oggi, il corpo possiamo
persino cambiarlo. Persino migliorarlo. Grazie alla scienza e alla tecnica. La
tecnologia e la scienza sono strumenti inventati dalluomo per difendersi
dallangoscia della realtà e del divenire. La chimica e la tecnica al servizio
della felicità…
VECCHIO Ma
si può, con la chimica e col bisturi, cancellare dal corpo i segni lasciatici
dalle infinite tempeste della vita? Potremo mai vincere veramente la sfida del
tempo che passa?
DOTT. PAULUS
Bisogna avere una fiducia totale nella tecnica e nella chimica,
professore. Non cè altro in cui sperare. Del resto, professore, lei è la prova
vivente che queste moderne forme di magia possono ottenere risultati
eccezionali. Tutto, ormai, nel mondo, procede così. Cosè lagricoltura? Solo
industria motorizzata dellalimentazione più ingegneria genetica. E luniverso
cosè? Un flusso e riflusso di energia e di maestria, chimica più leggi
meccaniche…
VECCHIO
Lasci stare luniverso, dottor Paulus…
DOTT. PAULUS
Lei è un sognatore, professore. Miliardi di galassie ruotano lassù ma
ruotano nella desolazione dello spazio. Non ci sono promesse nel cosmo, né
serenità: solo disperazione e inferno. Un inferno dominato dalla fisica e dalla
chimica. Ammiriamo il cielo e magari ci commuoviamo guardando le stelle
sfavillare ma se fossimo lassù, saremmo solo terrorizzati, annientati… Cè una
feroce guerra di atomi e di corpi, lassù.
VECCHIO (che non geme più, con voce triste)
Purtroppo temo che lei abbia ragione, caro dottor Paulus. Per un po gli uomini
hanno sperato che la scienza facesse loro conquistare la certezza della verità.
Invece abbiamo capito che essa non può rispondere a tutte le nostre domande.
Questi limiti della scienza veramente aprirebbero uno spazio nuovo
allinvocazione, alla fede… Ma il disincanto della ragione ha emarginato Dio,
almeno per ora, e ci ha rassegnati alla rinuncia della verità… Il mistero è
sostituito dalle stupende immagini delluniverso che ci vengono dai documentari
scientifici… Che fondamentalmente dicono che un giorno tutto finirà…
Lespandersi della comunicazione trasforma ogni frammento di verità in una
banale opinione, senza pretese assolute… Cancellate i dubbi, non fate entrare
la disperazione: conquistate la grande tranquillità dellindifferenza…
DOTT. PAULUS
Ma non dica queste cose con rammarico, professore: il progresso ci ha
liberato da molti fantasmi, ci ha dimostrato che i fenomeni che ci terrorizzavano
non erano generati da potenze misteriose…
ELSA (che gradualmente ha rallentato le sue
manipolazioni) Ma insomma, ora basta! Lei pensa troppo, professore, e lei,
dottor Paulus, lo stuzzica… Invita la lepre a correre, come si dice. (Fingendo di piagnucolare) Non si fa
così. Lei preferisce le chiacchiere alle mie mani, professore…
VECCHIO Per
carità, piccola mia, per carità! (Al
Dott. Paulus) Elsa ha ragione: basta con queste elucubrazioni. Su, mi dia
lestasi…
ELSA (riprendendo con più energia) Così va
bene?
VECCHIO
Celestiale.
DOTT. PAULUS
(al Segretario) È in piena
crisi: è nostro.
SEGRETARIO
Lei è diabolico, dottore.
VOCE DALLESTERNO
Si può?
SEGRETARIO (alla massaggiatrice) È lallenatore. (Allallenatore) Prego, entri pure,
Hercules!
Entra Hercules.
È un culturista. Sui trentanni, alto, cranio liscio, pantaloni corti e
maglietta attillata che mostra la muscolatura, ogni parte visibile del corpo
coperta da tatuaggi. Espressione ebete.
DOTT. PAULUS
Il professore la stava aspettando.
VECCHIO (scendendo, aiutato dalla massaggiatrice, dal
lettino e dopo aver fatto una carezza a Elsa: con ansia puerile) Oggi
andiamo in wind-surf, vero?
HERCULES (sarcastico) Eccome no? Oggi
attraversiamo loceano. Ma prima un po di ginnastica, per scaldare i muscoli.
VECCHIO (con tono umile) Ai suoi ordini, maestro.
Entra il
cameriere con un vassoio e porge al Vecchio una tazza da cui egli beve.
VECCHIO (al cameriere) Grazie.
CAMERIERE (con un inchino) Dovere, signore.
VECCHIO (a Hercules) Sono a sua disposizione.
HERCULES (con tono sgarbato e rozzo) Cominciamo
con la farfalla, che aumenta la mobilità articolare della parte superiore della
schiena. Se la ricorda?
VECCHIO
Dunque, la farfalla, la farfalla…
HERCULES In
piedi, gambe divaricate alla stessa distanza dalle spalle… (Il Professore esegue maldestramente)
Inspiri, pieghi le braccia e sposti i gomiti allindietro stringendo le
scapole… Ora stenda gli avambracci allindietro e verso il basso… Così… Mentre
inspira, torni alla posizione di partenza e rilasci le braccia lungo il corpo…
Bene, ripeta dieci volte…
Hercules si
allontana, raggiunge lombrellone e subito Elsa gli versa da bere dalla
caraffa. I due si scambiano sguardi maliziosi. Accanto a loro il Dott. Paulus e
il Segretario scimmiottano il Vecchio, che prosegue a fatica lesercizio con
molte esitazioni. A un certo momento Elsa esce correndo, soffocando a stento
una risata.
VECCHIO (affannato) Va bene così?
HERCULES (senza guardarlo) Benissimo.
VECCHIO Ho
terminato.
HERCULES
Adesso dieci canguri. Lo ricorda, il canguro?
VECCHIO È
quello delle gambe?HERCULES (nervosamente) In piedi, gambe unite e
mani sui fianchi. Inspiri, poi si pieghi sulle ginocchia. (Il Vecchio arranca molto nelleseguire i movimenti) Espirando,
faccia tre salti verso lalto uno di seguito allaltro. (Nelleseguire questo movimento il Vecchio cade due volte; Hercules,
stizzito) Se oggi non ha voglia, se ne vada a dormire! Non ho tempo da
perdere, io! Su, da capo. (Il Vecchio fa
del suo meglio) Cerchi di restare sul posto… Ripeta lesercizio qualche
volta e cerchi di mantenere la schiena dritta e di toccare terra prima con la
punta del piede e poi con il tallone. Non vuole rassodare gambe e glutei? E
allora, coraggio, e impegno!
Di nuovo
Hercules va a sedersi, disinteressato, sotto lombrellone. Elsa rientra e lo
raggiunge. Flirtano. Il Dott. Paulus e il Segretario invece ridono alle spalle
del Vecchio, facendogli il verso.
VECCHIO (affannato) Ancora?
Il Dott. Paulus
fa cenno ad Hercules dinterrompere gli esercizi.
HERCULES No,
basta così. Molto bene.
SEGRETARIO (battendo le mani) Complimenti,
professore, lei ha un fisico veramente atletico!
ELSA (raggiungendo il Vecchio e facendo la
svenevole) Lei… Mi creda, sono affascinata dalla sua vitalità… (Lo aiuta a infilarsi laccappatoio)
VECCHIO (con voce rotta dallaffanno e dando
limpressione di non averla sentita, come parlando a se stesso) Comè
possibile che una combinazione accidentale di molecole nel brodo primordiale
abbia potuto produrre i duemila enzimi necessari al funzionamento del mio
corpo?
ELSA Ha
detto che vuole un brodo, stasera, professore?
DOTT. PAULUS
(facendole segno di tagliare corto)
Un altro massaggio al professore, Elsa. Si sdrai, professore. Le mani di Elsa
la rilasseranno.
ELSA (maliziosamente) Sì, professore, si
abbandoni alle mie mani...
Barcollando il
Vecchio raggiunge il lettino e si sdraia. Elsa comincia a spalmarlo di creme e
a massaggiarlo.
HERCULES Lo
viziate troppo, questuomo. Faccia presto, Elsa: dobbiamo fare le esercitazioni
di wind-surf!
ELSA Non
voglio che me lo stanchi troppo, oggi, capito?
VECCHIO (improvvisamente eccitato, sedendosi sul
bordo del lettino) Lasci stare, lasci stare, Elsa. La ringrazio… Ma il
wind-surf… Il wind-surf… Lei neanche immagina quanto ho invidiato, per anni, i
giovani che lo sanno fare… Andavo al mare e restavo inchiodato sulla spiaggia,
estasiato, a guardarli… Ad ammirarli… Veri guerrieri del mare! O ballerini?
Frecce, bandiere della vita al vento!
ELSA Lei
vuole fare troppe cose, professore, e in modo disordinato.
VECCHIO (facendole una carezza) Elsa, Elsa! Le
reti dei sistemi dei fiumi, i rami delle piante, la superficie interna di un
polmone, le circonvoluzioni del cervello si presentano con tutte le
caratteristiche anomale del disordine! Anche il ritmo normale di un cuore umano
è leggermente caotico. Eppure questo grande disordine che è attorno a noi è
regolato da un ordine particolare con leggi precise, anche se spesso ci sono
ignote.
ELSA Quante
cose sa, lei, professore!
SEGRETARIO (con ironia) Il professore insegnava
allUniversità, cara mia.
ELSA Se ci
penso, non ho più il coraggio di toccarla, professore.
VECCHIO (non rendendosi minimamente conto che lo
stanno prendendo in giro) E luomo, Elsa, luomo! Pensi: tra due settimane
il fosforo presente nel nostro cervello sarà cambiato. Ogni due settimane gli
atomi del cervello vengono sostituiti da altri…
ELSA Dio,
che impressione mi fanno questi discorsi!
DOTT. PAULUS
Chimica, chimica, chimica…
VECCHIO Ma
cosè la mente? Perché i nuovi atomi (sillabando)
ricordano? Come possono ricordare quello che ho fatto mesi, anni fa? Eppure la
mia mente, Elsa, non è più quella di allora.
SEGRETARIO
Fosse solo questione della mente…
VECCHIO
Dunque? Da dove vengono questi atomi coscienti? Gli atomi, nel nostro
cervello, si rinnovano in continuazione ma non cambia il comportamento della
nostra mente e quelli nuovi continuano ciò che avevano iniziato quelli precedenti.
Non è fantastico, Elsa?
ELSA (accondiscendente con un velo dironia)
Fantastico, professore, fantastico.
HERCULES Ora
basta con queste chiacchiere e con tutte queste moine. Coraggio, professore,
indossi la muta.
VECCHIO (scuotendosi e scendendo dal lettino, sempre
rivolto a Elsa) Ha ragione: lei mi coccola troppo, Elsa.
Il Vecchio si
porta al centro del palcoscenico e, aiutato da Hercules e da Elsa, compie il
rito della vestizione: la muta da wind-surf è multicolore, a gamba lunga e manica
staccabile; indosserà anche le scarpette, i guanti (senza dita), un caschetto
di plastica per la protezione della testa, il salvagente.
VECCHIO (mentre si veste) Che emozione! Dio, che
emozione! Dottor Paulus, un po di musica per favore.
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Subito della
musica stimolante per il professore. Ha delle preferenze, professore? Penso
desideri un ritmo moderno…
VECCHIO No,
no, grazie. Nessuna musica mi fa sentire più forte, più virile di quella di
Beethoven… La quinta, se lavete… E poi, un evento come questo ha bisogno di
qualcosa di solenne…
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Beethoven,
bene. Labbiamo Beethoven? La quinta?
SEGRETARIO (aggeggiando con lIpod) Certo, la
troviamo subito… (Parte la “Quinta” di
Beethoven)
VECCHIO (a Elsa) Sa, Elsa? Qualcuno sè chiesto
quanto cammino ha dovuto compiere uno spermatozoo per approdare a queste note…[1]
ELSA Bello
sporcaccione!
VECCHIO (ha terminato di vestirsi e arranca, incerto,
come imprigionato nella muta, verso la tavola) Ho sete di onde fresche, di
venti sferzanti… La gioia della vita libera, il profumo della salsedine…
HERCULES (applicando una corda alla prua della tavola,
per trainarla sulla rotaia) È proprio vero che i pazzi non stanno solo in
manicomio…
VECCHIO Baie,
calette, alti faraglioni a picco sul mare… (Se
possibile, proiezione di immagini)
HERCULES
Allora, professore. Laltra volta abbiamo detto che innanzitutto bisogna
imparare come tirare su la vela con la cima, e le ho fatto vedere la posizione
della schiena e del corpo in andatura…
VECCHIO
Certo, la posizione della schiena e del corpo in andatura…
HERCULES
Naturalmente molte cose simparano cadendo in acqua decine di volte ma
questa, si sa, è solo una simulazione…
VECCHIO (mentre la musica si dissolve lentamente)
Niente vale più dellesperienza ma a volte bisogna accontentarsi
dellimitazione…
HERCULES E i
venti? Li ricorda i venti?
VECCHIO
Certo, che li ricordo! Il maestrale, con le solite nuvole a batuffolo…
La tramontana, che ruota le onde… Il libeccio, vento umido di sud-ovest che
soffia dalla regione libica… Lo scirocco, caldo e secco, che viene dallAfrica…
Il grecale, il levante…
HERCULES
Bene, bene. Ora venga qua.
VECCHIO
Eccomi.
HERCULES
Come vede, abbiamo cambiato tavola. Questa è una Hifly in polietilene da
vento forte con poppa a panettone e due pinnette, deriva basculante, cinghie e
puntapiedi…
VECCHIO (eccitatissimo) Bella, bellissima. Voglio
una vera collezione di tavole, capito?
DOTT. PAULUS
Può contarci, lavrà!
HERCULES
Ripassiamo un po di teoria. La tavola a vela è composta da due parti, e
cioè?
VECCHIO Lo
scafo e il rig.
HERCULES Cosè il rig?
VECCHIO
Linsieme dellalbero, il boma e la vela.
HERCULES
Bravo. Come si chiama la parte anteriore dello scafo?
VECCHIO
Prua.
HERCULES E
quella posteriore?
VECCHIO
Poppa.
HERCULES La
parte superiore?
VECCHIO
Coperta.
HERCULES
Cosha di particolare?
VECCHIO (soddisfatto della propria preparazione)
È ricoperta di materiale antiscivolo.
HERCULES
Bene. E cosa sono la pinna e la deriva?
VECCHIO La
pinna serve a stabilizzare la direzione della tavola, la deriva ad evitare lo
scarroccio.
HERCULES (a bruciapelo) E cosè lo scarroccio?
VECCHIO (dopo un attimo di esitazione) Uno
spostamento laterale della tavola in marcia.
HERCULES
Perciò?...
VECCHIO La
deriva serve a rendere la tavola più stabile sullasse…
HERCULES …
sullasse?...
VECCHIO …
sullasse…
HERCULES
Sullasse longitudinale! (Sgarbato)
Longitudinale, professore!
VECCHIO Ah,
già. Scusi, sono mortificato.
HERCULES Il
rig, abbiamo detto, è composto da un albero, un boma e una vela. Qual è il
boma?
VECCHIO (toccandolo) Questo. È questo.
HERCULES
Quale devessere la prima preoccupazione di un surfista?
VECCHIO
Quella della sicurezza del ritorno.
HERCULES
Cosa bisogna evitare?
VECCHIO Di
navigare con vento che soffia da terra.
HERCULES
Perché?
VECCHIO
Perché il vento e le onde al largo crescono e potrei avere difficoltà a
rientrare.
HERCULES A
cosaltro si deve stare attenti?
VECCHIO Agli
scogli e alle maree.
HERCULES
Cosaltro si deve evitare?
VECCHIO I
canali, le uscite dei porti, le zone militari… Inoltre bisogna sempre avvisare
qualcuno in spiaggia quando si esce.
HERCULES Ora
stia attento, eh? (Dopo una breve pausa)
Cosa significa orzare?
VECCHIO
Inclinando la vela verso prua…
HERCULES (inviperito) No, verso poppa…
VECCHIO Ah
già, verso poppa… Con lalbero…
HERCULES (in un crescendo isterico) Con la bugna!
La bugna, professore, la bugna! La bugna verso?...
VECCHIO (confuso) … verso… verso…
HERCULES
Verso lacqua, perdio! Verso lacqua! Inclinando la vela verso poppa con
la bugna verso lacqua la superficie velica e il centro velico si spostano a poppa.
Ciò determina uno spostamento laterale della poppa verso sottovento e la prua
gira di conseguenza verso il vento. Questo cambio di direzione si chiama
orzare. Cosa cè di tanto difficile, professore?
VECCHIO
Effettivamente… Ma è che…
DOTT. PAULUS
Professore, cerchi di concentrarsi e di stare più attento.
ELSA (a Hercules) Suvvia, poverino, non sia
troppo esigente. È stato bravo fino ad ora…
DOTT. PAULUS
Elsa, non simmischi!
VECCHIO (improvvisamente, con tono autoritario)
Silenzio, dottor Paulus! Anche lei, Elsa, la smetta! Andate via, presto! Mi
distraete!
DOTT. PAULUS
(subito accondiscendente, facendo
agli altri un segno come per dire che il Vecchio è un po matto) Daccordo,
professore, daccordo. Ce ne andiamo. (Al
Segretario e ad Elsa) Via, usciamo. Lasciamo tranquillo il professore. A
più tardi…
SEGRETARIO
Se ha bisogno di noi, professore, basterà un cenno…
VECCHIO Va
bene, va bene. Ma ora fuori, sciò. (A
Hercules, con decisione) Andiamo avanti.
Il Professore
asseconderà, sempre mostrando difficoltà e poca scioltezza, i movimenti
conseguenti alla lezione di wind-surf del maestro.
HERCULES (con soggezione) Salga sulla tavola,
Professore. Stia attento… Controlli laltezza del boma: devessere tra la
spalla e il petto… Allinizio è bene fare pratica con poco vento, in acqua
piatta e dove si tocca, per maggiore sicurezza. Quindi, fingiamo che ci sia
poco vento. Ora tenga la schiena diritta e impugni lalbero con la sinistra, i
piedi a sinistra e a destra del piede dellalbero. (Comincia a tirare la tavola) Mano anteriore sul boma… Adesso cerchi
di portare la vela verso prua e verso poppa alternativamente. Portando la vela
in avanti, la tavola tende a girare via col vento; portandola indietro, invece,
a girare contro vento. Ricordi: posizione di base, la vela sventola a novanta
gradi con la tavola. La tavola si posiziona automaticamente in senso
perpendicolare rispetto al vento sullandatura del traverso… Solo quando si è
in grado di governare la tavola si può provare la partenza. Piegando le
ginocchia, lequilibrio sarà maggiore. Attenzione, attenzione: sempre eretto
con la schiena… Ginocchia morbide… Così, bravo… Il suo piede anteriore è
rivolto, come il bacino, nella direzione dellandatura; la potenza della vela
la deve dosare con la mano posteriore… Troppa pressione, distenda il braccio…
Ora troppa poca pressione, chiuda maggiormente la vela… Bene… Immagini che il
vento venga da sinistra… Tenga sempre presente: se porta la vela in avanti con
la superficie rivolta al vento, la tavola gira via col vento, cioè poggia; se
invece porta il terminale del boma verso lacqua, la tavola gira fino a
disporsi contro il vento, cioè orza… Stia attento: le mani si devono muovere
sempre lungo il boma… Ricorda cosa le ho detto laltra volta? Le manovre
importanti sono due: la virata, che è una curva contro vento; e la strambata,
che è la curva eseguita discendendo il vento. La strambata è la manovra più
importante in andatura…
VECCHIO (eccitatissimo, come se si trovasse veramente
in mare) È bellissimo, bellissimo… Vado bene, eh?
HERCULES
Benissimo. Vedrà, presto la partenza dallacqua non le creerà più
problemi, sarà pronto per le tavole da slalom più piccole
VECCHIO
Voglio imparare tutto, tutto!
HERCULES
Dovrà imparare la tecnica funboard, per landatura veloce… La velocità è
tutto, nel wind-surf.
VECCHIO (con gioia infantile) Voglio andare come
una freccia!
Improvvisamente
entra in scena una donna sui sessantanni, il viso chiaramente restaurato dal
lifting, lunghi capelli biondi ondulati, tuta color fucsia. Porta una tavola da
wind-surf sotto un braccio e cerca di muoversi con aria atletica. Davanti al
Vecchio si ferma.
DONNA WIND-SURF
Anche lei ama il wind-surf? (Senza
attendere la risposta del Vecchio che la guarda come paralizzato) Ah, io
non potrei vivere senza! Vero, Hercules? Per me, il wind-surf è tutto, tutto!
Non potrei concepire la vita, ormai, senza! La prossima estate spopolerò,
vedrà! Spopolerò. Ma come sono carini, qui, vero? (Di nuovo rivolta a Hercules, che le risponde con un sorriso forzato)
Angeli, siete degli angeli, giuro. (Lentamente
si è avvicinato a lei il Dott. Paulus che, con maniere garbate, la prende per
un braccio e laccompagna fuori, dalla parte opposta).
VECCHIO (a Hercules) È più brava di me?
HERCULES
Vuole scherzare? A confronto, lei è un campione! Ma torniamo alla nostra
lezione… Dunque dicevamo…
VECCHIO Che
voglio imparare ad andare come una freccia.
HERCULES Ah,
già… Dovrà imparare la tecnica delle straps e della strambata da vento forte…
VECCHIO
Vento forte, fortissimo!
HERCULES Poi
le insegnerò la speed jibe… Imparerà a curvare a tutta velocità, vedrà…
VECCHIO I
salti, voglio fare i salti!
HERCULES Li
farà, li farà. La duckjibe e la slamjibe… e poi le manovre sinker: trecentosessanta
gradi, virata sinker, aerial-jibe, duck-tack, body-drag, looping… Vedrà,
professore, la farò entrare nel magico mondo del surf radicale!
VECCHIO
Fantastico! Quando? Quando? (Salta
giù dalla tavola) Hercules, lei è grande. Le aumenterò la paga. Questa è
vita, questa è vita! (Chiama) Dottor
Paulus! (Il Dott. Paulus si precipita
dentro) Aumenti la paga a Hercules, okay? Un terzo in più.
DOTT. PAULUS
Va bene, professore.
VECCHIO
Hercules, acquisti altre tavole, più spinte. E grandi vele, mi
raccomando, grandi vele! Voglio tutte quelle che esistono.
HERCULES
Daccordo, professore.
VECCHIO
Elsa, Elsa! Ma dovè, Elsa?
ELSA (entrando di corsa) Sono qua, sono qua
professore.
VECCHIO Su,
mi spogli, Elsa. Massaggi e creme.
Elsa lo aiuta a
spogliarsi. Entra il Cameriere con un vassoio. Il Vecchio assaggia vivande e
bevande. Esultante entra anche il Segretario.SEGRETARIO
Professore, professore!
VECCHIO Che
cè?
SEGRETARIO È
arrivato, è arrivato!
VECCHIO (saltando di gioia) Finalmente! Presto,
lo faccia portare qui!
SEGRETARIO
Eccolo, eccolo!
Due operai
portano in scena un enorme gommone nero e lo depositano al centro del
palcoscenico. Quindi escono e subito rientrano con una pagaia e con le altre
attrezzature necessarie. Il Vecchio, Hercules, il Dott. Paulus e il Segretario
girano attorno al gommone stupiti.
VECCHIO Elsa, finisca di spogliarmi!
Appena spogliato
della muta, il Vecchio afferra gli indumenti da indossare per il rafting (una
tenuta da sub gialla, un casco, una giacca ad acqua, un salvagente, calzari) e
li esamina estasiato. Poi, rivolto di nuovo a Elsa.
VECCHIO E adesso mi aiuti a indossare questa
roba.
Il Vecchio
indossa tutto in preda a una grande agitazione e salta dentro il gommone (non
senza difficoltà).
VECCHIO Che
sballo! (Simulando di remare con la
pagaia) Scivolerò nella corrente che ribolle tra gli spuntoni di roccia che
affiorano… Più sarà rapida, più sarà eccitante… (A Hercules) La corrente, devi al contempo assecondarla e
controllarla, capisce? … Con decisione, altrimenti sei sconfitto, finisci in
acqua! Capisce?
HERCULES (sarcastico) Capisco, capisco.
VECCHIO (con allegria infantile) Scivolare lungo
un fiume ricco di mulinelli, di rapide, di cascate… Sentire ribollire intorno a
te lacqua impetuosa e tortuosa… Come volare su una bolla daria, o remare
dentro il cestello di una lavatrice… Prima dentro un vortice, poi in acque
placide… Quindi di nuovo in balia di acque turbolente, che ti portano a
precipizio nella gola profonda delle montagne… Il rischio è che il gommone si
rovesci e si finisca in acqua: cè da rimetterci la vita! Ma chi se ne importa?
Lebbrezza vale qualunque pericolo! Che emozione attraversare fiumi vergini,
mai percorsi da esseri umani… Sfidare corsi dacqua inesplorati… E se ti trovi
intrappolato in un canyon? Guai seri, caro mio! Ma è lì che si vede
lintraprendenza di un uomo, il suo vigore, la saldezza dei suoi nervi… Alla
fine del giorno ritrovarsi in unansa tranquilla dove lacqua evapora… Chiusi
tra pareti di granito color ebano alte diecine di metri… Poi di nuovo
sballottato dalle onde e dalle spume… A un tratto il lontano boato di unenorme
cascata, la paura che ti pulsa nel cuore e nel sangue… Remare furiosamente (mima le situazioni che sta vivendo nella
fantasia) controcorrente per non naufragare, grugnendo e sbuffando
affondare i remi… Mentre precipiti la parte anteriore dellimbarcazione viene
inghiottita, e tu anche… Si riemerge come tappi di sughero al termine delle
rapide… Ecco, un uomo cade nella schiuma turbinosa… Vediamo lelmetto che
sobbalza, i suoi occhi spalancati dal terrore, le mani tese in cerca di un
appiglio… Si è aggrappato al gommone, ce lha fatta… È sera, siamo in un angolo
tranquillo. Mangiamo sulla riva, poi dormiamo come macigni nei sacchi a pelo o
nelle tende sul greto del fiume… (Si
accascia, stremato)
DOTT. PAULUS
(preoccupato per lo stato di
esaltazione in cui il Vecchio si è trovato) Professore, per carità, ora si
calmi! Sono contento di vederla così motivato però adesso scenda. Deve
rilassarsi.
VECCHIO (come tornando da un altro mondo) Sì,
certo… Veramente io… lacqua… il freddo…
Il Vecchio
scende barcollando dal gommone mentre tutti cercano di aiutarlo. Hercules
trasporta il gommone sul fondo e lo appoggia alla parete.
ELSA Venga,
professore. Ora ha proprio bisogno di altri massaggi. (Lo aiuta a sdraiarsi sul lettino, dopo avergli tolto casco e tuta;
passa degli asciugamani sul suo corpo sudato, quindi comincia a massaggiarlo)
Questuomo, questuomo! Ma dove vorrà arrivare? Vuole impossessarsi del mondo
intero?
VECCHIO (con un fil di voce) Per fortuna il mondo resta infinito, e quindi inafferrabile,
perché non è definibile e interpretabile una volta per tutte come vorrebbero
certa scienza, certa meccanica, certa razionalità…
ELSA (scherzando) E allora cosa vuole,
professore?
VECCHIO
Sentirmi vivo, Elsa, avvertire senza pause questo mio continuo,
inesorabile scorrere attraverso il tempo, il mio Io che dura fin quando durerà…
Tentare di afferrare lAssoluto in cui mi muovo attraverso le cose e
lesperienza invece che attraverso i libri…
ELSA Io sono
una ragazza semplice, professore. Lei parla troppo difficile per me.
VECCHIO
Cosè, Elsa, che fa vivere ciò che vive? Cosè che mantiene viva la
materia, che evita che si disgreghi? Cosè questa forza di vita che tutto
genera e tutto attraversa? Cosè questo zampillo segreto?
ELSA
Professore…
VECCHIO (sedendosi sul bordo del lettino) Da
secoli gli uomini oscillano tra laffermazione di verità assolute – Dio esiste!
Ci ha creati! Ci aspetta! – e il dubbio su queste verità – non esiste niente,
il mondo è stato generato dal caso, tutto svanirà nel nulla! La verità vera,
Elsa, ci sfugge sempre… Perché noi non ci accontentiamo di essere soltanto una
verità parziale, che duri il tempo della nostra vita, ma aspiriamo ad essere
eterni… E a volte, presi da questi pensieri, non ci accorgiamo che il tempo
vola e cercando leternità perdiamo il tempo che ci è stato dato… Quello delle
piccole cose, e anche di quelle grandi come il wind-surf, il rafting… Che ti
fanno sentire vivo… Ti fanno felice come sono felici i cani quando possono
correre liberi in un campo…
ELSA Questo
lo capisco, professore… La vecchiaia… Per questo io cerco dessere felice… Gli
amici, lamore, il mare…
VECCHIO
Proprio così, Elsa. Ecco perché io… Pensando alle grandi cose, quasi non
ho vissuto, Elsa, capisci?
ELSA Ma era
felice pensando quelle cose, no?
VECCHIO Sì,
lo ero, o credevo desserlo. Ma me ne stavo tutto accartocciato attorno alla
mia mente, Elsa… Forse non era giusto. Bisogna onorare lamore, gli amici, il
mare…
ELSA Allora
io non sbaglio? Perché a volte penso di vivere come una stupida…
VECCHIO No,
non sbagli, Elsa. Vivere non è mai stupido.
DOTT. PAULUS
(che finora è rimasto in disparte
e in silenzio, origliando) A che punto è, Elsa?
ELSA (facendo al professore il segno di sdraiarsi
e passandogli uno spray sulla schiena) Sto per finire, dottore. (Massaggia il professore)
DOTT. PAULUS
(avvicinandosi) Dopo, professore,
ha voglia di fare una partita a carte?
VECCHIO
Perché no? Anche se perdo sempre, il poker mi mette allegria. Mi dà una
scossa…
DOTT. PAULUS
Sfortunato nel gioco…
ELSA …
fortunato in amore!
VECCHIO (scendendo dal lettino) Il tempo di fare una
doccia e di vestirmi… (Esce, seguito dalla ragazza)
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Non bisogna farlo parlare troppo… Elsa è
imprudente… Quello non deve pensare…
SEGRETARIO
Elsa è uningenua…
DOTT. PAULUS
È sempre un professore, ci vuol poco che…
SEGRETARIO
Lo dirò alla ragazza… Lei deve limitarsi a fare il suo lavoro, non
assecondare la voglia di quello di chiacchierare…
DOTT. PAULUS
Di più: deve farlo sentire okay, capito? Meno pensa, più incassiamo…
SEGRETARIO
Non è facile… (Ridacchiando) Quello non ha fatto altro
tutta la vita…
DOTT. PAULUS
Per questo è qui: perché sera stancato di masturbarsi il cervello.
Aiutiamolo a proseguire su questa strada…
SEGRETARIO (accennando un saluto militare) Sarà
fatto, signore.
DOTT. PAULUS (con un
sorriso cinico) E ora alleggeriamolo di un po di quattrini al tavolo
verde… Diamogli una scossa.
Rientra il
Vecchio. È molto elegante, con una cravatta sgargiante. Entra anche il
cameriere con un vassoio, gli porge un piatto con delle tartine e il Vecchio
mangia; quindi gli porge un bicchiere e il Vecchio beve. Hercules porta un
tavolo da gioco rotondo e quattro sedie. Il Dott. Paulus, il Segretario ed
Hercules siedono attorno al tavolo e preparano la partita: scelgono le carte,
le mischiano, dividono le fiches in quattro mucchietti scambiandosi sguardi
dintesa. Infine il Vecchio li raggiunge.
VECCHIO (sedendosi) Eccomi. Stasera mi sento in
forma.
DOTT. PAULUS
(distribuendo le carte) La
solita cassa?
Gli altri
annuiscono. Allimprovviso entrano in scena un uomo e una donna in tenuta da
tennis. Sono due persone di mezza età, piuttosto grassocce. Racchetta in mano.
Fatti pochi passi si fermano, imbarazzati.
TENNISTA UOMO
Oh, scusate, abbiamo sbagliato strada…
TENNISTA DONNA
Stiamo andando al campo per la lezione…
TENNISTA UOMO
Non siamo molto pratici della villa…
TENNISTA DONNA
Ci auguriamo di non avervi disturbato troppo…
SEGRETARIO (si alza, va loro incontro con aria cordiale
e li accompagna alluscita) Nessun disturbo, per carità… Di là, dovete
andare di là… (Torna a sedersi e prende
in mano le carte) Apro di piatto.
HERCULES Piatto.
HERCULES Ci sto.
VECCHIO
Anchio.
DOTT. PAULUS
Tre volte.
SEGRETARIO
Sì.
VECCHIO Vada
per le tre volte.
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Quante carte?
SEGRETARIO
Due.
HERCULES A
me una.
VECCHIO Tre
a me.
DOTT. PAULUS
(lo serve guardando le carte che
gli dà; quindi, cambiando le proprie carte con altre che estrae da un mazzo che
ha sulle gambe) Io sono servito.
SEGRETARIO
Piatto.
HERCULES Tre
volte.
VECCHIO (che non sa celare una certa allegria)
Vedo.
DOTT. PAULUS
Altre tre volte.
SEGRETARIO
Okay.
HERCULES
Piatto ricco…
VECCHIO
Anchio.
Tutti scoprono
le carte.
DOTT. PAULUS
Poker dassi. (Prende le fiches
dal piatto e se le mette davanti)
VECCHIO
Accidenti, avevo una scala!
HERCULES E
io un fool!
SEGRETARIO
Io bluffavo…
DOTT. PAULUS
(al Vecchio) Un drink?
VECCHIO
Perché no?
DOTT. PAULUS
(ad alta voce) Cameriere!
CAMERIERE (entrando) Dica, signore.
DOTT. PAULUS
Ci porti del buon whisky.
CAMERIERE
Subito. (Esce)
HERCULES
Giochiamo alla carta più alta?
DOTT. PAULUS
Sì, però… (scherzando) il
mazzo lo tengo io: non mi fido di voi…
SEGRETARIO
Quanto giochiamo a colpo?
DOTT. PAULUS
La solita posta.
HERCULES Va
bene.
VECCHIO
Anche per me.
Il Dott. Paulus
dà una carta a testa; quindi ciascuno scopre la propria.
VECCHIO (tutto giulivo) Vinco io! Vinco io!
SEGRETARIO
Bel colpo, professore.
HERCULES Un
altro giro…
DOTT. PAULUS
(al Vecchio) Vince lei
unaltra volta! È la sua serata, questa.
Entra il
cameriere col vassoio delle bevande, distribuisce i bicchieri mentre il Dott.
Paulus armeggia con le carte sotto il tavolo.
SEGRETARIO
Alziamo la posta?
DOTT. PAULUS
Almeno il professore ci fa fallire...
HERCULES
Dai, facciamo un colpo da cinque. Ci sta, professore?
VECCHIO
Facciamo da dieci.
DOTT. PAULUS
Professore, lei ama troppo il rischio!
VECCHIO Cosa
cè di più eccitante?
SEGRETARIO
Ho un po di paura comunque va bene… Dieci volte.
HERCULES
Tentiamo!
Il Dott. Paulus
distribuisce le carte, barando palesemente. Ognuno scopre la propria.
VECCHIO
Stavolta ho perso. (Al Segretario)
Vince lei: complimenti!
SEGRETARIO (strizzando locchio al Dott. Paulus) La
fortuna è bendata…
VECCHIO Io
disprezzo il denaro.
DOTT. PAULUS
Lei è un uomo saggio.
In quel momento
esplode il rombo di un motore. Un attimo dopo entra in scena una moto rossa di
grossa cilindrata guidata da un uomo che scende e la mette sul cavalletto senza
spegnere il motore. Poi esce. Entra Elsa, elettrizzata, con un casco in mano.
Il Vecchio si è alzato e per un po resta immobile, come paralizzato per
lemozione. Alla fine corre verso la moto, sale in sella e comincia a dare
forti accelerazioni. Sembra impazzito. Elsa gli tende il casco e lui se lo
infila. Il Dott. Paulus, il Segretario e Hercules lo incitano e battono le
mani.
VECCHIO
Finalmente! Quanto lho desiderata, senza avere mai il coraggio di
comprarla! Ma perché, perché ho rimosso sempre le mie passioni? Perché le ho
soffocate?
DOTT. PAULUS
Perché non conosceva me, professore.
VECCHIO (si sdraia sul serbatoio, accarezza la moto,
continua a sgassare; Elsa sale dietro di lui, in piedi sul predellino, anche
lei eccitata) Dove vuole andare, Elsa? Sul lungomare? In capo al mondo?
ELSA Sì, sì,
professore, mi porti in capo al mondo! Le moto mi fanno impazzire!
HERCULES
Forza, professore, ci dia dentro! La faccia divertire, quella puttana!
SEGRETARIO Più forte, più forte!
ELSA (con voce sensuale) Più forte, più forte!
Improvvisamente
squilla il telefono, il Segretario corre a rispondere. Lazione prosegue tra le
accelerazioni del Vecchio, le grida di piacere di Elsa e la voce del Segretario
al telefono.
SEGRETARIO (gridando per superare gli altri rumori) Al
mattino fitness, un percorso nei boschi, poi palestra, piscina riscaldata,
idromassaggio, sauna finlandese… Il pomeriggio trattamento del corpo: fanghi,
alghe con fitoterapia, massaggio manuale a scelta tra linfodrenaggio,
riflessogeno-plantare, antistress, tonificante… E inoltre trattamenti
strumentali a scelta tra elettro-osmosi, drenante-biostimolante, onda H, body
complex, rigenerante-eutrofico, correnti di Kotz…
Riattacca
frettolosamente. Il Vecchio e Elsa stanno simulando una volata a tutta velocità
con curva.
HERCULES
Piegatevi, piegatevi quando siete in curva! Bisogna assecondare la
strada.
ELSA (gridando) No, no, più piano professore,
ho paura, ho paura!
VECCHIO Si
tenga stretta a me: affronteremo quel tornante a duecento lora!
ELSA (molto sensuale) Professore, lei mi fa
morire!
Squilla di nuovo
il telefono. Il Segretario risponde, a scatti, meccanicamente, urlando.
SEGRETARIO
Trattamento del viso con acido glicolico, anti age chimico, fitocosmesi
personalizzata, consulenza medico-estetica specialistica, tisane depurative e
disintossicanti… (Riattacca)
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Perché non hai
parlato della Bic?...
SEGRETARIO
La Bic?...
DOTT. PAULUS
Lanalisi strumentale della composizione della massa corporea!
SEGRETARIO
Ah, già! Mi perdoni, direttore, me ne ero dimenticato.
DOTT. PAULUS
Ha dimenticato anche il test psicosomatico, lanalisi energetica dei
singoli organi e apparati, liridodiagnosi, i test kinesiologici, il cytotest!
Sono quattrini, sa? Si tenga sempre a portata di mano la nostra lista!
SEGRETARIO
Ha ragione, direttore. Starò più attento, glielo prometto.
Improvvisamente,
con un urlo rauco, il Vecchio spegne il motore della moto e rotola giù, seguito
da Elsa che gli cade quasi addosso, evidentemente eccitata. Il Vecchio si
stende sul pavimento, ansimante. Qualche secondo di silenzio.
DOTT. PAULUS
Elsa, si ricomponga e riprenda il suo posto.
ELSA (alzandosi e riassestandosi) Subito,
dottor Paulus, mi perdoni. È stato un momento di follia.
SEGRETARIO (aiutando il Vecchio a rialzarsi) Ora
deve fare un bel riposino, professore, altrimenti sarà troppo stanco quando
inizia la festa.
VECCHIO (stentando a muoversi, appoggiandosi a lui)
Ah, già, la festa… Dottor Paulus…
DOTT. PAULUS
Sì?
VECCHIO
Ricordi che voglio divertirmi.
DOTT. PAULUS
Non si preoccupi, professore, si divertirà. Elsa, aiuti il professore addormentarsi. Un pisolino gli farà bene.
ELSA Certo,
direttore. (Al Vecchio, prendendolo per
mano) Venga sul suo bel lettone, professore…
Il Vecchio siede
sul bordo del letto e con una mano accarezza il mappamondo, lì vicino, poi lo
fa girare.
VECCHIO Elsa, ho un impulso così forte verso le lontananze che mi fa palpitare…
Non riesco a pensare ad altro che agli spazi illimitati… Aspiro ad ogni
distanza, ad ogni altitudine…
Il Cameriere gli
porta una bevanda e delle pillole. Il Vecchio resta per un po in
contemplazione del mappamondo quindi si sdraia. Elsa lo copre con un plaid. Le
luci si abbassano. Il Dott. Paulus, il Segretario ed Hercules escono. Elsa
culla il Vecchio e gli canta una nenia. Poco dopo egli si addormenta. Anche
Elsa esce. Qualche secondo di silenzio. Poi il Vecchio comincia a parlare nel
sonno. Durante il sogno che segue ogni tanto attraverseranno la scena uomini e
donne in tuta nera su pattini roller blade (andatura incerta).
VECCHIO (agitandosi nel sonno) Trimmare, trimmare
la vela! Planare, planare! Là, quella spiaggia dorata… Cazzare la bugna…
Lascare, lascare! Applicare la scotta del boma… Ah, questo vento rafficato che
mi sferza e mi dà i brividi! Non ti mollo, vita che guizzi tra le onde
scintillanti! Acqua verde e trasparente come la giovinezza… Via, via queste
rughe, via queste macchie dalla pelle!... Il sole cancella tutto! (Lentamente scende dal letto, sale sulla
cyclette e pedala; scende, si muove come un sonnambulo, accenna esercizi
ginnici meccanici) In piedi, gambe divaricate alla stessa distanza dalle
spalle, piegarsi verso il basso, rimanere col busto leggermente in avanti, la
schiena diritta e le braccia tese allindietro per dare uno slancio maggiore… (Entra il suo amico Rodolfo nelle sembianze
di un angelo) Inspirare, saltare, distendere la colonna vertebrale portando
le braccia in alto… (Voltandosi di scatto)
Chi è che ringhia alle mie spalle? Il Nulla ha osato venire anche qui, nei
luoghi dove si ricomincia a vivere? Dottor Paulus, perché non glielha
impedito? Io pago, voglio che si faccia tutto in funzione della mia felicità.
Essere e Nulla, Essere o Nulla: fratelli siamesi o sanguinari nemici?...
ANGELO-RODOLFO
(in un sussurro) Perché non
assecondi quel tuo segreto desiderio di fiducia?
VECCHIO
Fiducia? Tutti gli orizzonti sprofondano nellabisso, la nostra storia è
un continuo naufragio… Fiducia?
ANGELO-RODOLFO
Noi, diamo un senso al mondo. La nostra fiducia.
VECCHIO Noi
diamo un senso alla morte. Negazione e scomparsa del nostro esserci.
ANGELO-RODOLFO
Tutto ciò che esiste, un tempo era una minuscola entità, una scintilla
nel vuoto. Ogni cosa che esiste – fiore, albero, uccellino – racchiude tutto il
mistero del nostro lungo cammino… La morte, la metamorfosi, cè sempre stata,
ma non mi sembra che abbia fatto scomparire niente… Anzi, tutto sopravvive in
una forma migliore, più evoluta… Più grande e più bella, in fondo.
VECCHIO
Tutto è così oscuro… Così complicato…
ANGELO-RODOLFO
Mica tanto… Complicato? Il moto planetario è così semplice, ordinato
come un orologio… Il fiocco di neve che si adagia sullabete è unico e contiene
tutte le leggi atmosferiche che ha incontrato scendendo dalle nubi: al suo
interno tutto è perfetto, equilibrato…
VECCHIO
Luomo è più cattivo del fiocco di neve. Compie azioni malvagie,
crudeli…
ANGELO-RODOLFO
Potrebbe il male ferirci tanto se non offendesse il nostro profondo
senso del bene?
VECCHIO
Guarda la storia, guardati attorno: il male ha imperversato, il male
colpisce ovunque. Impera nel tempo e fa soffrire gli uomini…
ANGELO-RODOLFO
Il male non impera: non si dà mai per vinto. Ma gli errori dei singoli e
dei popoli vengono sempre sconfitti dal bene. Non per sempre, è vero. Ma tutto
torna sempre alluomo, alla sua libertà di decidere, di volta in volta, di
generazione in generazione, di epoca in epoca… Contra malum cum Deo et in Deo… Dobbiamo liberarci tutti i giorni
dal male che vuole prevalere. Solo la fiducia può aiutarci. Credere che un
giorno il bene vincerà.
VECCHIO E il
dolore delle vittime? La sofferenza degli innocenti?
ANGELO-RODOLFO
Ogni lacrima sarà riscattata.
VECCHIO A
volte il mondo sembra soltanto una finzione matematica. Forse ha ragione
Paulus: tutto è soltanto chimica ben assembrata.
ANGELO-RODOLFO
Forse dentro la chimica agisce un vasto pensiero… Ma tu non tormentarti
oltre… Ammira e taci. Usa la mente per contemplare. Tutto è simmetria, regola,
precisione… Un piccolo errore e le stelle non si sarebbero mai accese, né si
sarebbe mai illuminata la coscienza… La materia e lenergia si sarebbero
disperse nel vuoto inutilmente… Invece… Il fiume è sgorgato e ha creato il suo
percorso… E la bellezza è fiorita ovunque…
VECCHIO (alzando il tono della voce) Voglio
essere eterno, immortale…
ANGELO-RODOLFO
Abbi fede…
Lentamente il
Vecchio torna sul letto e si rimette a dormire. LAngelo-Rodolfo esce di scena.
Qualche secondo: allimprovviso la scena sillumina ed entra Elsa.
ELSA (allegramente) Sveglia, professore!
Bisogna prepararsi per la grande festa!
VECCHIO (svegliandosi di soprassalto si guarda
attorno attonito) Festa? Che festa? Dovè langelo?
ELSA Sono
io, langelo, professore? Su, indossi lelettrostimolatore (glielo tende) per ridare tono e
compattezza al suo pancino e ai suoi fianchi. Venga qui, che la massaggio un
po. Voglio che sia in forma, stasera. Devessere affascinante e irresistibile.
Il Vecchio
barcollando scende dal letto, si spoglia fino a restare in mutande, lascia che
la ragazza gli applichi lelettrostimolatore ai fianchi e va a sdraiarsi sul
lettino delle visite. Entra il Cameriere che gli dà delle pillole e un
bicchiere dacqua. Il Vecchio le ingoia. Elsa ha portato con sé un carrellino
con le ruote. Sul piano alto cè un piccolo bacile; accanto, spugne e
asciugamani. Gli altri piani sono ingombri di flaconi, bottiglie colorate,
vasetti e altri prodotti cosmetici e medicinali.
ELSA (cominciando a passare la spugna su tutto il
corpo del Vecchio) Si rilassi, professore… Così… Prima di tutto bisogna
rinfrescare la pelle delicatamente… Professore, sono orgogliosa di me stessa:
lei è irriconoscibile, da quando ha cominciato a frequentarci… (Ogni tanto, ad un segno di Elsa, il Vecchio
cambia posizione)
VECCHIO Ah, sì?
In che senso?
ELSA Aveva
laria… Come dire?... Flaccida. Sì, sembrava malaticcio. Non si offende, vero?
E poi era grassottello e… rigido, professore, era troppo rigido… Un vecchio,
insomma.
VECCHIO E
adesso, invece?
ELSA Ha
perso metà dei suoi anni. Intanto ha buttato giù un sacco di chili…
VECCHIO
Questo è vero.
ELSA (palpandolo) Ora la sua pelle è soda,
tesa. Ha un bel colorito. Con questa abbronzatura, poi…
VECCHIO Si
nota, sì?...
ELSA
Labbronzatura? Caspita, se si nota! E diciamo la verità: labbronzatura
è tutto, in una persona. Lei, qui, professore, ha scoperto il piacere di
spogliarsi, immergersi, affidarsi, nutrirsi ogni giorno di nuove energie… Non è
così? Siamo bravi, vero? (Asciuga il
corpo del Vecchio con degli asciugamani, poi comincia a spalmargli una crema
sulla pelle) Idratare, nutrire, levigare, normalizzare: queste sono le
quattro esigenze fondamentali della pelle.
VECCHIO Cosa
sta facendo?
ELSA La sto
idratando. (Mostrandogli il flacone)
Questo è un estratto dalga che, grazie alla sua particolare composizione,
consente il mantenimento di umidità ottimale della cute. Leffetto è una
idratazione immediata che si stabilizza e dura nel tempo.
VECCHIO Ha
un buon profumo. Di pulito.
ELSA (prendendo un altro flacone e mostrandoglielo)
Inoltre la pelle ha bisogno di essere nutrita. (Comincia a spalmarlo con il nuovo prodotto) Proteine del latte,
nutrienti ed emollienti; proteine di riso e di grano, per proteggere. Qui
dentro ci sono anche vitamina A per il rinnovamento cellulare e vitamina E
anti-età… Tutto per ottenere compattezza ed elasticità cutanea…
VECCHIO (con un sospiro di piacere) Lei ha le mani
di una fata…
ELSA Allora
mi preferisce al suo angelo?...
VECCHIO
Sicuramente! Gli angeli veri, quelli con le ali, vorrebbero idratare e
nutrire la nostra anima. Sono degli ottimisti, loro… Dei giocherelloni…
ELSA Lanima
non invecchia, non fa le rughe…
VECCHIO
Invecchia, invecchia…
ELSA Balle.
VECCHIO
Spero che la sua resti sempre giovane…
ELSA Grazie!
(Prendendo un altro flacone) Pelle
spenta, segni del tempo che si fanno giorno dopo giorno più evidenti… (Mostrandogli il nuovo flacone e cominciando
ad usarlo) Vede, professore, alla base di questa emulsione fluida cè un
mix di acidi fruttati (mirtillo, arancia, canna da zucchero, eccetera) che, in
sinergia con lacido glicolico, danno una ventata di giovinezza alla pelle
esfoliandola con dolcezza. Inoltre contiene altre preziose sostanze – il
pantenolo, la vitamina E, proteine di soia e aloe – che ne fanno un preparato
particolarmente adatto per le pelli sensibili…
VECCHIO
Dovrebbero darti una laurea, Elsa, in cosmetica! E a che serve tutto
questo ben di Dio sulla mia pelle?
ELSA (sillabando) A levigare. La pelle si fa
più compatta e le rughe superficiali si distendono…
VECCHIO Le
rughe si distendono: che bello! Anche dentro?
ELSA Dove,
professore?
VECCHIO
Niente, scherzavo.
ELSA Adesso
occorre che la sua pelle venga normalizzata. (Afferra un altro vasetto) In questa pomata soffice e setosa cè un
fungo che le giapponesi, pensi, usavano tanto tempo fa per diminuire la
produzione di sebo. Lo sapeva che la produzione di sebo è più spiccata nelle
donne orientali?
VECCHIO No,
questo proprio non lo sapevo.
ELSA Questo
ingrediente restringe i pori e normalizza le secrezioni. Ma assieme al fungo,
professore, qui dentro ci sono biossido di titanio e caolino che schiariscono
la pelle e assorbono leccesso di grasso. Poi cè acido ialuronico e urea che
ripristinano il tasso di idratazione cutaneo…
VECCHIO …
acido ialuronico e urea… Puah! Che schifo, Elsa!
ELSA Schifo,
professore? Ma ha idea di quanto costi un prodotto così? E ha idea di quante
centinaia, migliaia di chimici, biologi, fisiologi lavorano, giorno e notte,
nei laboratori per ottenere questi prodotti e ridare un po di gioia alla
gente?
VECCHIO Veri
benefattori dellumanità.
ELSA Bene:
col corpo ho terminato. Pensiamo al viso. Glielho detto: stasera devessere
charmant. (Nel corso della fase
successiva il corpo di Elisa nasconderà sempre la faccia del Vecchio che si
vedrà solo a trucco ultimato) Lei stia fermo, mi raccomando… Si affidi
completamente a me. Tenga chiusi gli occhi… Così, bravo. Il mio professore è
proprio un bravo bambino… Se ne sta buono buono mentre la sua Elsa lo fa
diventare bello, sempre più bello… Chissà quanto piacerà, alle ragazze! Ne sono
quasi gelosa… Io, qui, sola soletta e lui se ne va in giro a conquistare la sua
principessa… Ecco, professore, ho terminato… (Elsa fa un passo indietro per valutare i risultati, sempre coprendo il
Vecchio) Adesso può aprire gli occhi, professore, e sedersi. (Il Vecchio siede sul bordo del lettino,
sempre coperto dalla figura della ragazza). Fermo… Così… Magnifico! Ho compiuto un vero capolavoro! Diavolo,
come sono brava! (Con lentezza si sposta
in modo che il pubblico possa vedere il volto del Vecchio: una maschera quasi
grottesca. Tutti i tratti del suo viso sono fortemente alterati,
irriconoscibili, nellintento di dargli lespressione di un uomo di trentanni.
Elsa gli tende uno specchio) Vuole guardarsi, professore? (Il Vecchio si guarda nello specchio,
interdetto) Si piace? Dica: si piace? Giovanile e maschio, dolce e insieme
volitivo…
VECCHIO
Anche troppo…
ELSA (togliendogli lo specchio) Troppo? Ognuno
espone quello che ha. Non pecchi di modestia, professore.
VECCHIO
Lesibizionismo non mi è mai piaciuto.
ELSA Macché
esibizionismo! E poi bisogna tener conto che in questo momento lei è spogliato:
leffetto definitivo si vedrà quando sarà vestito.
VECCHIO Ah,
già, debbo ancora vestirmi. Cosa mi metto?
ELSA Non ha
che limbarazzo della scelta. (Corre
fuori, torna con un carrello porta abiti a ruote al quale sono appesi numerosi
vestiti) Ammiri che guardaroba ha!
VECCHIO (con orgoglio infantile) Ne ho di roba
bella, eh?
ELSA E che
qualità! Tutte cose firmate o tagliate e cucite appositamente per lei. Che
damerino!
VECCHIO Dicono che labito non fa il monaco…
ELSA Lo fa,
lo fa, eccome! Su di lei, poi, gli abiti fanno un figurone. Ha sempre un
aspetto così raffinato e signorile… Le ci vuole poco per essere elegante.
VECCHIO Come
mi consiglia di vestirmi, stasera, Elsa?
ELSA Dipende
dal suo stato danimo… E… (maliziosa) dai suoi progetti…
VECCHIO
Vorrei dimenticare tutto ed essere felice… E soprattutto rivedere quella
ragazza, la turista… Una creatura deliziosa…
ELSA Ci
sarà, ci sarà. (Prendendo uno dei vestiti)
Stiamo sul classico? Doppio petto blu con camicia azzurra e foulard ciclamino?
VECCHIO No,
troppo sobrio…
ELSA (prendendone un altro) Questo bellissimo
completo grigio?
VECCHIO
Anche questo troppo serio…
ELSA (per prenderlo in giro) Lo smoking?
VECCHIO
Elsa, Elsa, non faccia la birichina…
ELSA
Qualcosa di moderno, allora?
VECCHIO Sì.
Ma non troppo frivolo, non eccentrico…
ELSA
Professore, lo sa: nellabbigliamento il confine tra il maschile e il
femminile non conta più molto…
VECCHIO Io
sono tradizionalista.
ELSA Vuole
giocare ma con serietà: ho capito bene?
VECCHIO Ha
capito benissimo.
ELSA Questa
giacca di broccato ricamata?… (Il Vecchio
fa un gesto di disapprovazione con la mano) Casacca e pantaloni
sovradimensionati?... Pantaloni di serpente, camicia in tulle incrostata di
fili di lamé e paillettes… No. Peccato: le avrebbe dato unaria sottilmente
perversa… E questa giacca corta con ricami di filo da pesca?...
VECCHIO
Robaccia, robaccia!
ELSA È roba
molto sofisticata, non la disprezzi! La prego, dimentichi di essere un serio
professore! (Continua a cercare tra gli
abiti rimasti. Alla fine ne estrae uno con un piccolo grido) Stavolta ci
siamo! Non mi dica che questa mise
non le piace perché non la stimerei più! Guardi: giacca nera monopetto a un
bottone con ricamo trasversale in rilievo. Dio, comè bello, questo motivo
arabescato! Pantaloni scuri a vita bassa stretti… Camicia anchessa nera, di
seta, con disegnato un drago in rilievo argentato con gli strass… Cintura con
fibbia importante argentata… Scarpe nere sfilate… Mica male, vero?
VECCHIO Sì,
Elsa, non è male. Eccentrico ma fine… Non sembrerò un po gay?
ELSA
Professore! Si vede lontano un miglio che lei è tutto maschio!
VECCHIO
Daccordo, vada per la camicia col drago.
ELSA (battendo le mani) Evviva!
Con laiuto di
Elsa il Vecchio si veste. Quando è pronto, la ragazza fa qualche passo indietro
per esaminarlo meglio.
ELSA
Professore, è un figurino!
VECCHIO Sì,
debbo dire che mi sento a mio agio…
ELSA Che
belluomo! Vuole proprio andare alla festa senza di me?
VECCHIO Non
mi prenda in giro, Elsa. Comunque… Che male cè a cercare perennemente la
fontana della giovinezza?
ELSA Ha
ragione, professore. (Cambiando tono)
Un momento, manca qualcosa di importante.
VECCHIO
Ancora?
ELSA (corre al carrello del maquillage e torna con
una bottiglia di profumo: glielo spruzza sui risvolti della giacca) Se una
donna sente questo odore le cade tra le braccia.
VECCHIO (con laria di crederci) Elsa, non faccia
le cose così facili… Comunque quella ragazza è stata molto carina con me…
ELSA
Aspetti: un altro ritocco. (Di
nuovo va al carrello, appoggia la bottiglia di profumo e prende un flaconcino,
quindi torna dal Vecchio) Chiuda gli occhi.
VECCHIO (ridendo, divertito) Ma che mi fa?
ELSA (spruzzandolo sul viso) Questo è un
attivatore dellabbronzatura, ricco di preziosi oli vegetali.
VECCHIO
Elsa, Elsa!
ELSA Voglio
che la vedano, professore. (Alzando la
voce) Dottor Paulus, venga qua!
Entrano il Dott.
Paulus, il Segretario e Hercules. In un primo momento, guardando il Vecchio,
restano perplessi, senza parole. Dopo qualche istante.
DOTT. PAULUS
Mio Dio! Se lavessi incontrato fuori, professore, non lavrei
riconosciuto! (A Elsa) Elsa, lei è
una maga!
ELSA Grazie,
direttore.
SEGRETARIO (lanciando sguardi ironici agli altri e
soffocando a stento una risata) Davvero, professore: lei è un colpo
docchio!
HERCULES (per canzonarlo) Stia eretto con le
spalle, mi raccomando. Petto in fuori, pancia in dentro.
VECCHIO Vi
ringrazio, amici. Allora… Posso andare?
DOTT. PAULUS
Stasera lei è cupido, professore. Un momento, però. (Fa un cenno verso le quinte. Entra il
Cameriere. Sul vassoio porta delle scatole e una caraffa dacqua. Il Dott.
Paulus esamina le scatole, ne sceglie una) Stasera ci vuole qualcosa di
particolarmente energetico… Ecco, prenda questa capsula… È infallibile… Questo
è un trattamento sicuro per una pronta ricarica di energie e di vitalità. Una
vera e propria polverina di giovinezza. Mi creda, professore. E inoltre
contiene preziosi principi anti-invecchiamento… (Il Vecchio inghiottisce) Buona serata, professore.
ELSA (sfiorandolo con un bacio) Buon
divertimento e… ricordi, come dice sempre lei: il limite è il cielo!
Il Vecchio li
guarda imbarazzato ed emozionato, fa dei gesti impacciati che vorrebbero essere
di gratitudine. Infine si volta ed esce. Da dietro le quinte giungono le note
di una musica da discoteca. Il Dott. Paulus fa cenno agli altri di seguirlo.
Tutti si siedono nelle poltroncine sotto lombrellone.
DOTT. PAULUS
Orgoglio grigio è andato alla conquista del mondo. Speriamo non tiri le
cuoia. (Al Segretario) Lei non lo
perda docchio ma non si faccia vedere, mi raccomando. E se notasse qualche
sintomo di collasso sa quello che deve fare…
SEGRETARIO
Stia tranquillo, dottor Paulus. Credo abbia perso completamente la
testa…
DOTT. PAULUS
Per quella mignottella?
SEGRETARIO
Appunto.
DOTT.PAULUS
Meglio così. Lamore può fruttare molto…
HERCULES (a Elsa) Lei lo ha veramente in pugno: è
diabolica!
ELSA (celiando) Diabolica io? Faccio solo con
diligenza il mio lavoro...
DOTT. PAULUS
Questo è fondamentale: che ciascuno faccia il proprio dovere. (Di nuovo al Segretario) La festa, di là,
è organizzata bene?
SEGRETARIO
Nei minimi particolari. Cè un bel gruppo di puttane per gli orgogli
grigi e qualche torello da monta per le irrequiete donzelle fuori corso.
DOTT. PAULUS
Bene. (A Hercules) Hercules,
il professore vuole una ricca scuderia di tavole da wind-surf: ha provveduto a
ordinarle?
HERCULES
Certo: le migliori e le più care. Con percentuale per noi.
DOTT. PAULUS
Arricchisca anche gli equipaggiamenti. E non badi a spese, capito? Ho
carta bianca. HERCULES Può
contarci, direttore. DOTT. PAULUS
(a Elsa) Tenga sempre ben
fornita la dispensa dei prodotti energetici e di bellezza. Creme, tante creme!
ELSA Ho
tanta di quella roba che potrei aprire un supermercato e una farmacia.
DOTT. PAULUS
(al Cameriere) Dora in avanti,
usi bicchieri e piatti più raffinati. Il professore è un esteta, ama le cose
belle. E mi raccomando: le posate, sempre dargento.
CAMERIERE Va
bene, direttore.
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Sta
organizzando quel viaggio a New York?
SEGRETARIO Domani
lagenzia dovrebbe darmi il programma.
DOTT. PAULUS
Top class in aereo, alberghi di lusso… Sul posto, vuole una limousine
nera a sua disposizione. SEGRETARIO
Conosco bene le istruzioni, direttore.
DOTT. PAULUS
Terminato questo viaggio, lo facciamo star fermo per un po. I suoi
soldi non devono finire tutti allestero: per amor di patria, no?
SEGRETARIO
(ridendo) Certo: viva lItalia!
Il Dott. Paulus
si alza e, seguito dai suoi collaboratori, cammina verso le quinte di destra.
Fa il gesto di osservare il locale in cui si svolge la festa. Musica, rumore di
bottiglie di champagne stappate, di bicchieri e di stoviglie, risate.
DOTT. PAULUS Ripugnante. Giovinezza: ornamento caduco
che tutti, oggi, vogliono trattenere e sfoggiare fino allultimo respiro!
Nessuno vuole diventare vecchio: tuttal più guardano alla vecchiaia come a un
incidente imprevisto. Nessuno si rassegna a declinare, anzi tutti si comportano
come se fossero sempre degli studentelli. (Retrocede.
Ai suoi collaboratori) Questa è la nostra fortuna, signori. Assecondiamoli
al giusto prezzo! (Al Segretario) Lei
vada dentro e controlli, okay?
Il Segretario fa
un cenno dassenso con la testa ed esce. Gli altri indugiano ancora per qualche
secondo, quindi escono anche loro dalla parte opposta.
Terzo atto
Al centro del
palcoscenico, unica parte illuminata, il Dott. Paulus e il Mezzano.
Questultimo è un uomo tozzo, dallespressione volgare, vestito di scuro.
DOTT. PAULUS
(tendendogli una grossa mazzetta
di banconote che laltro afferra avidamente e infila rapidamente dentro il
giubbotto) Ecco la grana. Ha istruito bene la ragazza? Che non si metta a
fare i capricci.
MEZZANO
Qualche ceffone glielabbiamo dato, perché capisse chi comanda e che se
crea problemi le può accadere di peggio. Purtroppo è molto giovane e non ha
esperienza. Se avessi potuto fornire una più navigata…
DOTT. PAULUS
La vuole così. Daltronde, con quella cifra… (Abbassando il tono della voce) Siamo sicuri che è vergine?
MEZZANO È
arrivata da poco da laggiù. Viveva con la famiglia. Contadini e analfabeti…
Conosce solo la miseria. E qui a lavorare ancora non ce lavevamo mandata…
DOTT. PAULUS
Speriamo non sia aggressiva… Lui si aspetta un angelo disceso dal cielo…
MEZZANO
Queste stronzate a me non interessano. Per me, è merce. Se qualcosa non
funziona, mi avverta. Comunque… Potete
intervenire anche voi…
DOTT. PAULUS
Daccordo. Adesso vada, vada…
Il Mezzano esce.
La luce ora illumina un salottino, sulla destra. Su una poltrona è seduta
Milica. È una ragazza giovanissima, esile e carina. Indossa un abitino leggero,
rosso, scollato. Si guarda attorno attonita e intimidita.
DOTT. PAULUS
(che si è nascosto tra le quinte
di sinistra, osservandola da lontano) Ecco la nostra verginella. Voglio
vedere come farà, orgoglio grigio… Gli daremo una bella bomba…
Luce sulla parte
alta destra del palcoscenico. Appare una vela rossa da parapendio da cui
lentamente cala il Vecchio, in completo assetto di volo, seduto nellimbrago,
le mani attaccate alle corde. Ha il casco, sotto cui porta occhiali a specchio
colorati. Alle mani, guanti da volo. Indossa una salopette anchessa di colore
vivace e ai piedi ha scarponcini con rinforzi laterali. Attaccati al petto,
vari strumenti. Quando la ragazza lo vede salza in piedi con uno scatto,
impaurita. Il Vecchio si sgancia e scende dalla selletta. Un po impacciato, fa
due passi verso la ragazza con un braccio alzato, come per tranquillizzarla.
Poi, senza togliersi il casco, torna indietro e le mostra limbrago. Quando parlerà,
la ragazza mostrerà difficoltà nel comprendere ciò che dice; lui si aiuterà con
i gesti per farsi capire più facilmente.
VECCHIO (balbettando) Imbrago e parapendio devono
lavorare bene insieme… Limbrago è importante soprattutto nel caso di un incidente…
Cè anche un sistema di airbag, qui, ecco… Questo cuscino invece serve per la
schiena… (Si sfila i guanti, glieli
mostra) Questi sono guanti molto caldi, per linverno, ma abbastanza
leggeri da poter essere portati tutto lanno… Il palmo, vedi, è di cuoio
naturale, per evitare che la mano scivoli dai comandi… (Porgendoglieli) Vuoi provarli? (La
ragazza scuote il capo. Il Vecchio si sfila il casco) Il casco, si sa,
serve a proteggere la testa… (Si toglie
anche gli occhiali e glieli tende) Questi sono bellissimi, non trovi? Se ti
piacciono te li regalo… Le lenti sono in policarbonato… La montatura è di un
materiale termoplastico, totalmente atossico, elastico, resistente, con
proprietà antigraffio… (La ragazza lo
guarda e lo ascolta come istupidita, senza reazioni, il che mette ancora più in
imbarazzo il Vecchio, che ora si sfila dal petto uno degli apparecchi e glielo
mostra) Questo è un GPS… Si chiama così… È una macchinetta magica, sai…
Permette di comporre, in modo semplice, rotte anche molto complesse… In volo è
sufficiente per mantenere il controllo della traccia del proprio percorso
rispetto alla cartografia mostrata dal display, questo specchietto qui, vedi, per realizzare una navigazione
estremamente accurata… Calcola, secondo per secondo, i tempi di arrivo ai
singoli way-point… E poi in volo bisogna utilizzare una radio, questa (stacca un altro strumento dal petto e glielo
mostra)… È una radio rice-trasmittente con lauricolare… (Fa qualche passo indietro e, da sotto il
seggiolino, estrae una valigetta: torna verso la ragazza e la apre) Questo
è un set da viaggio… Contiene strumenti che possono servire durante i voli e le
spedizioni… (Le si accosta e la ragazza
retrocede) Sai, penso che ogni volo sia come una scarica di adrenalina
pura… Io sto ancora imparando, naturalmente… Quando sarò bravo insegnerò anche
a te… Ci chiamano uomini-vela… Pensa che bello essere liberi e soli nel cielo
immenso, in balia del vento… Lassù, a tremila metri, al di sopra delle nuvole,
lontano da questa terra cattiva e rumorosa… In paradiso… (Alla parola “paradiso” la ragazza sorride e fa dei cenni di assenso con
la testa per fargli capire che ha capito. Allora il Vecchio le si accosta, stavolta lei non retrocede, ma subito
lui torna sui suoi passi. Poi si allontana, va verso il centro del
palcoscenico. A se stesso) Dio, comè giovane, e bella! È limmagine
dellinnocenza… Linnocenza di una donna: ormai tutti ci ridono su. Ma cosa cè
di più sublime? «Luomo perduto sia amato da una ragazza innocente e sarà
salvo»: come faceva a sapere una cosa così un uomo come Kierkegaard? Quando una
fanciulla ti ha dato il suo tesoro, ti ha dato tutto… Ma io, io cosa posso darle? Cosa puoi dare
agli altri se hai il cuore vuoto? E se sei vecchio: perché io sono vecchio!...
Sono pieno di smarrimento e di nostalgia… Quale amore potrebbe ormai colmare la
voragine del mio rimpianto? Ma chissà, forse ancora anchio… In lei vorrei
amare tutto ciò che ho perduto e sto per perdere e vorrei che anche lei amasse
tutto questo in me… Ma come può capire, lei? Come può accettare che un suo
bacio sia per me la ricompensa, o la restituzione, di tutto ciò che non ho
avuto, che ho perduto e non avrò mai più?… Lamore, dicono, può restituirci a
noi stessi: quando non è troppo tardi, forse… Comunque ci fa solo misurare la
nostra infelicità…
DOTT. PAULUS
(uscendo dallombra e andando
verso il Vecchio) Tutto bene, professore? Non è il tipo di ragazza che
desiderava?
VECCHIO (trasalendo) Ah, dottor Paulus… Sì,
certo, la ragazza…
DOTT. PAULUS
Ricordi: oggi lei, anche grazie a noi, può dare più di un punto a un
giovanottino… E mi raccomando: non pensi troppo: le fa male! Per la sua intera
esistenza lei non ha fatto altro che pensare, pensare… E rinviare. Sì, rinviare
di vivere veramente, le gioie che ci offre la realtà… «Di attesa in attesa,
consumiamo la nostra vita e moriamo tutti in travaglio»: lha detto un grande
filosofo che lei certamente conosce…
VECCHIO
Vecchio Epicuro… Per essere felici bisognerebbe liberarsi dai bisogni e
dalla paura, specie quella del dolore e degli dei che si disinteressano
completamente di noi…
DOTT. PAULUS
Che fiorellino le ha mandato il destino… Che bocconcino, eh?
VECCHIO (tra sé) Ma Epicuro consigliava di
sopprimere del tutto il desiderio e dominare le passioni… A non odiare la vita,
né la morte, né la povertà… Sapere essere impassibili, imperturbabili…
DOTT. PAULUS
Non è immorale desiderare la felicità, non è immorale desiderare il
piacere. Il desiderio è sano, vitale. Ma la guardi, professore! È vergine,
capisce? Vergine! Se ne rende conto? Lei sarà il primo uomo a farle… a farle
fare… quello che vorrà. Che bocconcino, eh? Queste ragazze di oggi: mettono in
mostra il loro corpo come una merce… E merce sia! Loro vogliono essere
comprate, usate… VECCHIO (tormentato)
Riuscire davvero a sopprimere del tutto il desiderio e a dominare le passioni…
Che libertà, sarebbe…
DOTT. PAULUS
Basta coi rimorsi, con i crucci della coscienza! Pensi a star bene. Un
buio abisso eterno ci attende… Si succhi quella caramella che la sorte le ha
offerto… Perché rinunciare ai nostri desideri quando possiamo soddisfarli senza
fatica? Per fare un piacere a chi? Se non se la gode lei, quella ragazza, se la
godrà un altro, senza tanti complimenti. Per lei il problema è il medesimo:
aprire le gambe.
VECCHIO
Appena crollano i fondamenti morali tutto diventa lecito, empio,
libertinaggio…
DOTT. PAULUS
Quella ragazza lei può averla, capisce? Ma sia cauto e furbo, prenda e
non dia… Arraffi senza restituire… Su questa terra la riconoscenza non esiste,
lo sa…
VECCHIO
Cauto, furbo… Certo… Sì, per una volta essere egoista, pensare solo a me
stesso…
DOTT. PAULUS
Sia dolce, romantico, sognante: ci cascano sempre tutte, è il loro
alibi… E sia generoso, se ne vale la pena, soltanto (strofinando lindice col pollice, alludendo al denaro) con questo…
Però non dimentichi mai quello che vuole. Le accarezzi teneramente i capelli ma
passi presto ai suoi seni… Le sfiori il viso con un casto bacio, ma pensi al
ventre liscio. Non perda troppo tempo con i sentimenti: pensi al suo corpo,
solo a quello. Tanto anche lei pensa la stessa cosa. (Il Dott. Paulus gli si avvicina e gli porge una pillola) Mandi giù
questa, laiuterà.
Il Dott. Paulus
esce. In un guizzo entra in scena Elsa che gli dà una rosa rossa dal lungo
stelo. Esce di corsa, ridendo. Il Vecchio si avvicina lentamente alla ragazza,
che si è seduta sul divano. Le siede accanto e le offre la rosa.
MILICA (stupita, prendendo la rosa) Oh grazie,
tu gentile…
VECCHIO Sei
molto bella, Milica…
MILICA (con un sorriso timido) Grazie, signore…
VECCHIO Sei
triste?
MILICA Sì,
io triste.
VECCHIO
Nostalgia del tuo paese?
MILICA Mio
paese tanta fame, tanti morti…
VECCHIO Ti
piace stare qui?
MILICA (animandosi) Case belle, donne eleganti,
automobili…
Scoppia un
fragoroso temporale.
VECCHIO Non
hai la macchina, tu?
MILICA
Macchina? Niente soldi per macchina!
VECCHIO Ti
regalerò una macchina. Di che colore ti piacerebbe?
MILICA (batte le mani felice come una bambina)
Rossa.
VECCHIO
Avrai una macchina rossa.
MILICA
Troppo per me.
VECCHIO Ti
regalerò anche dei bei vestitini… Tanti vestitini… E soldi, tanti soldi…
MILICA
Grazie, signore. Ma io cosa dare a
te?
Il temporale
cresce. Vento, tuoni, fulmini.
VECCHIO Puoi
regalarmi una carezza.
MILICA (accarezzandolo) Io accarezzo te senza
macchina rossa perché tu buono…
VECCHIO … e
un bacio…
MILICA Se tu
vuoi baciare me, tu puoi.
VECCHIO (dopo averla baciata) Dove vivi, Milica?
MILICA
Brutta casa, ragazze sole, uomini cattivi, picchiare…
VECCHIO
Comprerò una casa per te e le tue amiche. Basta uomini cattivi.
A un tratto una
serie di lampi e di tuoni molto forti scuotono laria e illuminano –
nellangolo opposto – il gommone appoggiato alla parete.
MILICA (alzandosi in piedi di scatto terrorizzata,
un braccio davanti agli occhi, con un grido) Ah!
VECCHIO Che
succede, Milica?
MILICA
Aiuto! Aiuto! (Sussultando tra i
singhiozzi si rifugia tra le braccia del Vecchio) Mama, papà, fratellino,
sorellina… Guerra, violenza, mare, tempesta, buio…
VECCHIO (stringendola a sé) Stai tra le mie
braccia, piccola. Qui sei al sicuro.
Il temporale si
allontana. I lampi cessano.
MILICA (sempre singhiozzando) Tu buono. Tu aiuti
Milica.
VECCHIO (con cinismo camuffato) Certo che ti
aiuterò. Ma tu… (Le infila una mano sotto
il vestito, tra le gambe. La ragazza si divincola) Anche tu devi essere
buona con me: (Le tocca il seno. La
ragazza cerca di opporsi) Ti farò diventare ricca, Milica. Vestiti, scarpe,
catenine e braccialetti doro, tanta roba da mangiare… Un po di soldi alla tua
famiglia… (Diventa sempre più aggressivo)
Spogliati, Milica. Voglio vederti nuda… (Gridando)
Spogliati, ti ho detto! (A un movimento
brusco della ragazza, perde lequilibrio e cade in terra. Milica si alza in
piedi, cerca di sistemarsi i vestiti e si guarda intorno come per cercare una
via di fuga. Il Vecchio, urlando) Perdio, Milica! (Lafferra per le gambe e fa cadere anche lei. Subito le piomba addosso
e cerca di violentarla. La ragazza si divincola, riuscendo ad alzarsi, tenta di
fuggire. Il Vecchio, con un urlo roco) Vieni qua, Milica, ti ho detto vieni
qua.
Alle grida della
ragazza e del Vecchio accorrono il Dott. Paulus, il Segretario, Elsa ed
Hercules.
DOTT. PAULUS
Che succede, professore?
VECCHIO (alzandosi a fatica, farfugliando) Questa
scioccherella… Fa la preziosa…
ELSA Venga
un momento con me, professore. Ha bisogno di una rinfrescata… (Escono)
Il Dott. Paulus,
il Segretario ed Hercules raggiungono la ragazza.
HERCULES (allungandole un violento ceffone che la fa
quasi cadere) Vuoi che informiamo subito… il tuo padrone? Vuoi che glielo
diciamo di venirti a riprendere perché non sai fare niente? (Dandole un altro ceffone) Allora?
SEGRETARIO (afferrandola per un braccio e
scaraventandola sul divano) Cretina, cosa ti era stato ordinato? Di non
fare i capricci, no? Qui mica siamo a casa tua, e nemmeno allasilo infantile.
(Lafferra per i capelli) Tu devi
fare quello che ti viene detto di fare!
DOTT. PAULUS
(avvicinandosi ed estraendo dal
camice una siringa) La nostra santarella ha bisogno di un aiuto per farsi
coraggio. Su, tenetemela ferma.
Il Segretario ed
Hercules vanno verso la ragazza che si raggomitola sul divano come per
nascondersi. Il Dott. Paulus si avvcina. Si sente un urlo di Milica seguito da
singhiozzi interrotti soltanto da una parola. MILICA Mama! Mama!
Mentre il
Vecchio rientra, buio totale. Qualche secondo, un urlo lacerante di Milica.
Ancora buio. Poi si sente il rombo di una moto. Quando la scena sillumina di
nuovo il Dott. Paulus, il Segretario e Hercules sono al centro del
palcoscenico, attorno alla moto del Vecchio col motore acceso.
DOTT. PAULUS
È pazzo! È pazzo! Non ce la può fare!
HERCULES
Stia tranquillo, direttore. Lho istruito io. Andrà piano piano, nel
vialetto qua attorno…
SEGRETARIO
Io dico che è una follia. La moto è troppo pesante per lui.
HERCULES Gli
ho insegnato come deve fare per stare in equilibrio. Ha fatto un paio di giri
con me: non ha guidato male. Lessenziale è che proceda lentamente.
Entrano il
Vecchio e Milica. La ragazza è completamente cambiata. Molto truccata, tacchi
alti, una minigonna di pelle nera cortissima e una camicetta quasi del tutto
aperta sul davanti che fa intravedere i seni. Si muove ancheggiando, mastica un
chewing-gum. Il Vecchio porta una tuta di pelle nera da motociclista,
stivaletti, grandi occhiali. In mano ha il casco.
MILICA (con una risata sguaiata, guardando la moto)
Uau! Il bolide, il bolide! (Al Vecchio,
tirandolo per il colletto) Dai, su, facciamogli vedere chi siamo, a questi
stronzi! (Ai presenti, con tono volgare)
Vi facciamo un (fa il gesto con le mani)
culo così!
VECCHIO (cercando faticosamente di salire sulla moto)
Aspetta, aspetta, Milica, diavolo di una ragazza…
HERCULES (lo solleva quasi di peso e lo mette in sella)
Stia attento, professore. Questo giocattolo pesa molti quintali.
MILICA (a Hercules) Togliti dai coglioni, tu,
maiale. Guidassi io, ti schiaccerei come un topo schifoso.
HERCULES (facendo il gesto di darle uno schiaffo)
Fai, fai la spiritosa. Ma appena mi capiti sotto…
VECCHIO
Hercules, stia calmo se no la faccio licenziare. (La ragazza gli fa un gesto volgare col braccio) Piuttosto, mi aiuti
a posizionarmi bene…
HERCULES
Daccordo. Ma lei è troppo buono con questa…
MILICA Ce
lha con me perché non gliela do.
DOTT. PAULUS
Hercules, per favore: non le dia spago…
MILICA Ecco,
bravo Paulettos. Tutti calmi altrimenti si cambia residenza e allora addio
quattrini…
VECCHIO
Milica, adesso basta. Sali, coraggio.
MILICA (per salire dietro di lui si tira su
completamente la minigonna, mostrando le mutandine) Eccomi, eccomi, amore
mio, mio porcone…
VECCHIO (a Hercules) Mi faccia scendere dal
cavalletto.
HERCULES (eseguendo) Frizione… Ingrani la marcia…
Parta lentamente e proceda senza accelerare troppo…
VECCHIO (innestando la prima) È da quando ero
giovane che desidero fare una volata in moto con una ragazza… Milica, tieniti forte! Si parte!
MILICA Evviva!
A strattoni ma
lentamente la moto si muove. Esce dal fondo di sinistra. Appena è scomparsa si
odono delle accelerazioni irregolari sempre più forti e grida eccitate di
Milica.
MILICA (in
lontananza) Più forte, più forte! Sballiamo! Sballiamo!
Il fragore della
moto si fa sempre più forte finché, a un tratto, si sente uno schianto e un
grido di donna. Il Dott. Paulus, il Segretario, Hercules ed Elsa sussultano, si
guardano lun laltro, si precipitano fuori scena. Buio. Quando torna la luce il Vecchio è disteso sul divano. È in
maniche di camicia, tremante, e si è tolto la parrucca. Qualche secondo di
silenzio poi entrano il Dott. Paulus, Hercules, il Segretario. Il Vecchio si
alza e va loro incontro, traballante.
VECCHIO (con voce affannata) Ebbene?
DOTT. PAULUS
(scuotendo la testa) Niente da
fare.
VECCHIO
Milica… (Il Dott. Paulus fa un
cenno affermativo con la testa) Mio Dio! (Barcollando torna verso il divano, si accascia; si copre il volto con un braccio) Cosa
ho fatto!
SEGRETARIO
Professore, non dica così. Non è stata colpa sua. È stato un incidente.
HERCULES Un
incidente, un incidente…
VECCHIO Un
incidente! La mia intelligenza è un incidente. Lincidente di un miserabile
omicida…
DOTT. PAULUS
Professore, non voglio sentirla parlare così. Di incidenti come questo
ne accadono centinaia al giorno… Forse è stato un po imprudente ma non si
accolli colpe che non ha. Se non fosse stato istigato… E poi, fuori di qui non
deve trapelare niente… Lei non ha la patente e alla sua età…
VECCHIO
Logica conclusione di tutti i miei errori…
DOTT. PAULUS
Quando si vuole essere padroni del proprio destino, sottrarsi alle
regole, alla maledizione delle regole, si rischia di più. Ma si vive, anche, di
più.
VECCHIO
Infrangere le regole spesso significa andare contro natura, ignorare la
morale cioè il bene. Sono stato un folle. La mia superbia non cercava la
giovinezza – e già sarebbe stato demenziale – ma il piacere, la rivalsa, la
vendetta. Non ci si può vendicare della propria vita e della propria sorte. La
superbia viene sempre umiliata e la vendetta fa solo vittime innocenti.
DOTT. PAULUS
Non dica sciocchezze! In lei hanno agito le sue legittime, naturali
pulsioni di vita!
VECCHIO In
me ha agito uninsana aspirazione al vizio.
DOTT. PAULUS
E se anche fosse? È proprio convinto che legoismo e il vizio siano del
tutto negativi? Pensi: sullintelligenza hanno persino una funzione di
stimolo...
VECCHIO
Verso labiezione e la colpa.
Legoismo.
DOTT. PAULUS
Sono pur sempre stimoli vitali. Producendo la colpa, introducono nella
cosiddetta coscienza il principio di giustizia e di punizione, mostrano quanto
sia migliore la virtù, quanto il male faccia soffrire sia chi lo subisce, sia
chi lo commette…
VECCHIO Lei
è solo un cinico. Il cinismo è la vera matrice del male.
DOTT. PAULUS
Smetta di fare il moralista! (In
falsetto) Il senso del dovere e della giustizia, servire piuttosto che
asservire, rispettare invece di approfittare, lumiltà al posto della
prepotenza, dedizione al mondo, alluomo, ai sacri principi… Che belle parole!
Ma quando ci si accorge dinvecchiare e ci si rende conto che ci resta poco
tempo da vivere… Non è legittimo il desiderio di ribellarsi contro questo
destino deciso senza il nostro parere, godersi gli ultimi tempi con qualunque
mezzo, a qualunque costo? Nessuno conosce i veri motivi per cui il nostro corpo
invecchia, invecchiamo senza una vera ragione. Così, per una dispotica
decisione della natura! Decisione inappellabile! La chimica detta le proprie
leggi, senza porsi interrogativi morali. Tutto quello che accade nella nostra
vita e nella nostra mente è opera della chimica delle cellule nervose. Cosè la
sua infelicità di questo momento? Il risultato dellazione di una miriade di
cellule nervose e delle molecole che esse posseggono. Lei è solo la vittima
dello strapotere di un pacchetto di neuroni! Chi sono io? Sono laggregazione e
il risultato di una popolazione di neuroni. Io
non esiste: sono solo loro, quei miliardi di neuroni che operano nel mio corpo
in tempo reale e non fanno altro che ricevere e trasmettere segnali, ad
esistere. Ciascuno di loro riceve impulsi elettrici (cioè informazioni) da
altri neuroni, li elabora e a sua volta li spedisce. Hanno postini, ferrovie,
jet supersonici. Migliaia di processi chimici ed elettrochimici interagiscono
tra loro dentro di noi! Su e giù lungo le fibre nervose del nostro corpo cè un
continuo movimento di cellule. Non esiste alcun Io, capisce? Alcun Io
separato dai suoi neuroni, dalla sua chimica. Vale dunque la pena di farsi
domande, di porsi problemi?
VECCHIO Vade
retro, vade retro, dottor Paulus! La mia coscienza…
DOTT. PAULUS
(scoppiando in una fragorosa
risata) La materia e la mente non sono due cose diverse. Gli eventi mentali
sono opera delle cellule nervose. E quando moriamo: splash, una grande
frittata. Anzi, una grande cacata!
VECCHIO (guardandolo con disprezzo) Automi,
insomma, non siamo che sofisticati robot…
DOTT. PAULUS
Sì, professore. E cè poco da essere ironici, o risentiti. Pensiamo perché
siamo aggregati di miliardi di macchine macromolecolari magnificamente
connesse. Siamo costituiti da miliardi di piccoli robot connessi tra loro.
VECCHIO Le
nostre azioni solo manifestazioni chimiche: una bella scappatoia per la
coscienza.
DOTT. PAULUS
La vita non è un enigma metafisico ma una gigantesca operazione
biologica. Siamo fantocci meccanici, un sogno chimico!
VECCHIO (allontanandosi) Milica, Milica! Non eri
che un grazioso fantoccio meccanico che si è schiantato sul selciato di un castello
fatato dove i vecchi tornano giovani e i giovani sono gli zimbelli dei vecchi…
Un pupazzo parlante, che soffriva, piangeva, sperava… Per questo ho potuto
usarti per il mio piacere, per il mio capriccio… Una manciata di soldi per
strapazzare a mio piacimento, favorito dalla tua miseria, un mucchietto di
scorie chimiche… (Ha un sussulto di
pianto) A Roma la speranza era venerata come dea, aveva parecchi templi e
il primo di agosto se ne celebrava la festa… Oggi la speranza è senza templi e
senza anniversari… Vaga di frontiera in frontiera, in balia di imbarcazioni
precarie, del mare in tempesta, per un sogno di tregua e un tozzo di pane…
Chiunque può sputarle in faccia… E la nostra coscienza cristiana è irrisa dai
neuroni… Ma chi grida “pietà” nei nostri cuori? Quali molecole ancora chiedono
giustizia? (Guardando verso il Dott.
Paulus che confabula col Segretario e con Hercules) Robot chimici!
Farabutti! Quale chimica potrà mai giustificarmi e assolvermi?...
Entra Elsa
trafelata e va verso il Dott. Paulus.
ELSA (con voce mozzata dallemozione) Era
incinta.
Il Dott. Paulus
le fa cenno di tacere; ma il Vecchio ha sentito, corre verso di loro.
VECCHIO Cosa
ha detto, Elsa? (Afferrandola e
scuotendola) Cosa ha detto?
ELSA Niente,
dicevo…
VECCHIO Milica
era incinta: è così? È così?
ELSA (dopo un attimo di esitazione, abbassando la
testa) Sì.
Il Vecchio resta
come paralizzato. Tenta di parlare ma non ci riesce, dalla sua bocca escono
solo suoni soffocati. Finalmente riesce a muoversi, zoppicando e sempre più
curvo cammina sul proscenio. È scosso dal tremito.
VECCHIO
Quanti modi terribili ha, la giustizia divina, per punirci… Potevo avere
un bambino… Un piccolo, meraviglioso sogno chimico! Alla fine della mia vita,
in cambio della mia tracotanza e della mia superbia, il destino, o la
Provvidenza, mi aveva offerto un dono regale: un figlio mio, nato dal grembo
amaro di una giovane madre infelice e disperata, che attraverso me e lui poteva
avere un futuro migliore… Perché io avrei pensato generosamente al loro futuro…
Un bambino, anche lui spazzato via da una accelerata eccessiva, frutto della
mia vanità, dal gesto idiota dettato da un orgoglio maschile fuori tempo… Che
vergogna! (Con la bocca e con le mani
mima i gesti di un motociclista) Brun, brun, brun! Schiacciati dal mostro
dacciaio… Uno dei tanti mostri sulla strada di quella povera creatura… Chi
muore? Loro, naturalmente, cioè quelli che avevano più diritto di vivere… Anzi,
gli unici che avevano il diritto di vivere… (Si passa una mano sulla faccia) Emulsioni idratanti… Trattamento
anti-invecchiamento per pelli stanche… Sieri concentrati di vitamine… Gel,
fluidi protettivi, profumi, pillole… Buffone, sono stato uno squallido buffone…
Un buffone criminale… Chissà quanto hanno riso di me, questi scaltri mercanti,
e giustamente… (Suona una campana; il
Vecchio sobbalza) Richiamo del tempo che passa… Le antiche società senza
tempo… Le giornate misurate con la lunghezza delle ombre… È quasi lalba… È
sempre luniverso a dare un senso ai nostri giorni, a scandirli… (Cammina, claudicante, in su e in giù)
Ringiovanire: che follia! Quando i rimpianti e i ricordi soffocano le attese e
i sogni, il tempo è terminato… Lavventura deve concludersi… Solo così posso
ritrovare la mia dignità calpestata… Un lungo sonno dopo tante insonnie… Sì,
questo è il momento giusto. Se lascio passare un po di tempo potrei assuefarmi
al dolore, al rimorso, alla vergogna e lassuefazione è madre
dellindifferenza… Non ho più futuro… Non ho più un futuro dignitoso… Quando la
diagnosi è infausta, perché prolungare lagonia? Perché prolungare la
sofferenza? Il malato – dicono – ha il diritto dessere considerato una persona fino allultimo. Giusto. Ma
come? Facendolo partecipare alle decisioni che lo riguardano, se può: non cè
altra strada… La vita è un dono, quindi non devessere unimposizione… Semmai,
a chi sta per morire facciamo un regalo: aiutiamolo a fare in fretta… Sì,
basta, basta! Un po di pace, prego… E forse una nuova speranza… (Si mette davanti al gommone, forma nera e
minacciosa che lo sovrasta, lo guarda dal basso verso lalto) Abbiamo tutti
paura della morte eppure è il momento della suprema autenticità e della verità…
Uscire dalla storia di questo piccolo pianeta ed entrare in quella del mondo…
Rientrare nel gioco dei vènti, della luce e delle tenebre, nel gran respiro
dellEssere… Un pacchetto di molecole nuovamente fluttuanti… Senza avere più
sulle spalle questo peso del tempo… Forse, finalmente, la spiegazione… O il
silenzio e la stasi eterni… Daltronde, anche linfelicità, quando è grande, è
una malattia, e la mia è uninfelicità terminale… Chissà, magari mi congiungo a
quelle due anime che ora potrebbero essere giulive e che certo, se esistono,
non ce lavranno con me… Chi è innocente non porta rancore… (Voltandosi, a voce alta) Dottor Paulus!
DOTT. PAULUS
Sì?
VECCHIO
Debbo proporle un affare. A lei piacciono gli affari, no?
DOTT. PAULUS
(ridendo allegramente) Arrivo! (Ai suoi collaboratori) Spero sia
conveniente per noi.
VECCHIO È un
affare che conviene a tutte due. E senza oneri, per lei.
Il Dott. Paulus
lo raggiunge. Il Vecchio lo prende a braccetto e lo conduce verso il proscenio.
DOTT. PAULUS
(ostentando buon umore)
Coraggio, mi dica di che si tratta: io sono un uomo molto curioso…
VECCHIO
Dottor Paulus, debbo riconoscerlo: lei ha fatto di tutto per assecondare
i miei desideri e le mie… diciamo… velleità.
DOTT. PAULUS
(schernendosi) Ho fatto solo
il mio dovere: sono un professionista, io.
VECCHIO Non
cè dubbio, non cè dubbio… Lei è veramente un professionista.
DOTT. PAULUS
(con malizia) Del resto, lei è
stato un buon cliente. Ha chiesto molto ma è stato anche generoso, comprensivo.
VECCHIO Una
mano lava laltra…, come si dice?
DOTT. PAULUS
Allora, in cosaltro posso accontentarla? Cosa vuole propormi? Una partita
a poker molto audace? …
VECCHIO La
posta è molto alta, sì. Ma non si tratta di una partita a carte anche se
potremmo dire che si tratta pur sempre di un gioco…
DOTT. PAULUS
Suvvia, non mi tenga sulle spine: di che si tratta?
VECCHIO
Della mia vita. Anzi, le chiedo scusa: della mia morte.
DOTT. PAULUS
Sta scherzando, vero, professore? Oppure vuole spaventarmi? O prendermi
in giro? VECCHIO (ironico) Non mi permetterei mai! Conosco
le regole: con i veri professionisti non si scherza. Si tratta… (Strofina lindice e il pollice della mano
destra)
DOTT. PAULUS
Ma lei si rende conto di quello che chiede? Io…
VECCHIO
Dottor Paulus, quello che io voglio rientra nel vostro normale servizio,
mi creda. Non sono mosso da ribellione o rancore verso qualcuno o qualcosa ma
dal desiderio di una vita nuova, di una nuova avventura… Capisce? Non per
nichilismo o autolesionismo ma per unincrollabile fiducia nella possibilità di
un rinnovamento totale, di una rinascita. Sia pure nel segno della chimica,
come intende lei… Ho voglia di un mutamento profondo, di una metamorfosi,
capisce? Di un lifting veramente totale, ancestrale. Di unavventura cosmica…
DOTT. PAULUS
Professore, non si scherza con queste cose… Nel nostro Paese, come sa,
la legislazione non prevede…
VECCHIO So
tutto, so tutto. Ma la sua clinica è in grado di sopperire… di accontentare
qualunque clientela… e qualsiasi richiesta…
DOTT. PAULUS
(abbozzando un sorriso) Che
noi si cerchi di andare incontro ai desideri dei nostri clienti non cè dubbio…
VECCHIO
Appunto. I desideri dei clienti innanzitutto…
DOTT. PAULUS
Nel rispetto della legge…
VECCHIO (alzando il tono della voce e afferrandolo
per un braccio) Dottor Paulus, lasciamo stare la legge… Qui parliamo di
affari… E poi, confessiamolo: sarebbe anche un modo (sottolineando) sicuro di chiudere… con il recente passato…
DOTT. PAULUS
(facendo cenno ai suoi
collaboratori, rimasti in disparte, di avvicinarsi) Comunque, se lei fosse
più esplicito… VECCHIO
Intanto mi tolga una curiosità: lei è un medico?
DOTT. PAULUS
No ma mi mancavano pochi esami… E poi, lo sa, a volte lesperienza vale
più…
VECCHIO Non
cè dubbio. Sono sicuro che lei certe cose le sa benissimo.
DOTT. PAULUS
(che sta sulle spine) Per
esempio?
VECCHIO
Quali sono i metodi più idonei per uneutanasia dolce e indolore…
DOTT. PAULUS
Lei mi prende alla sprovvista, professore… VECCHIO (ironico) Mi scusi, non volevo metterla
in imbarazzo né urtare la sua sensibilità…
DOTT. PAULUS
Cè il cianuro… o liniezione di unoverdose di morfina che garantisce
un sonno totalmente indolore…
VECCHIO Ero
sicuro che un po se ne intendesse… Il prezzo?
DOTT. PAULUS
Professore, ma di cosa mi fa parlare… Si sa, sono operazioni rischiose…
Lei capisce… Comunque…
VECCHIO (fissandolo minacciosamente ed estraendo un
assegno dal portafogli) Ha una penna?
DOTT. PAULUS
Certo, eccola.
VECCHIO Si
volti.
Il Dott. Paulus
si volta e il Vecchio appoggia sulla sua schiena lassegno e lo riempie. Poi,
di nuovo rivolto al Dott. Paulus e tendendogli lassegno.
VECCHIO Va
bene così?
DOTT. PAULUS
(prendendo lassegno e guardandolo)
Lho sempre detto: lei è un vero signore.
VECCHIO (urlando) Basta?...
DOTT. PAULUS
(sobbalzando) È più che
sufficiente.
VECCHIO
Vorrei si facesse rapidamente.
DOTT. PAULUS
Mi dia il tempo…
VECCHIO (sbrigativo) Quando è pronto, mi avverta.
Io aspetto qui.
Il Vecchio va a
sedersi in una poltrona e si prende la testa fra le mani. Il Dott. Paulus e i
suoi collaboratori si appartano e confabulano. A un tratto squilla il cellulare
del Segretario.
SEGRETARIO
Sì? A sua disposizione, signora. (Pausa)
Qui facciamo tutto, signora. Sì, anche lautotrapianto per capelli… Protesi
dello zigomo, liposcultura delladdome, correzione ginecomastia… Si può fare
limpianto dei polpacci e la blefaroplastica completa… Correggiamo anche le
orecchie e il mento… Il lifting del collo e del braccio è facilissimo, le
assicuro, un gioco da ragazzi… Le gambe diventano lisce e piatte dopo una
liposcultura a cosce e ginocchia… Lei abbia fiducia in noi. E venga senzaltro
lunedì. A presto.
Il Dott. Paulus,
Hercules, Elsa e il Segretario escono.
VECCHIO La
luce palpita… Basta tacere e il canto segreto arriva fino a noi… (Cinguettii di uccelli) Fremono le ali
della vita… Che giornata favolosa, mi attende: anticipo solo di un pugno di
tempo il compimento… Chissà se sarà un ritorno alla casa dorigine: vorremmo
tutti tornare dove è iniziato il viaggio… Un po di riposo nel Creatore, come
sperava Agostino… Certo, potrebbe essere un abisso smemorato e silenzioso, un
vuoto senza apparizioni, una notte eterna… Ma comunque, una notte tranquilla… (Riflette) Il mio amico angelo ha
ragione: bisogna avere fiducia… Sarò come il bruco che esce dal bozzolo e
diventa farfalla… (Sorridendo) Mia
madre generò un bambino e riavrà una farfalla. Sarà contenta: le piacevano
tanto… Quanta gente da rivedere… Con i link di Dio…
Rientra il Dott.
Paulus in camice verde da chirurgo: accanto a lui cè Elsa, in camice rosa.
VECCHIO (osservandoli, con un fischio di ammirazione)
Cè poco da fare: la classe è classe.
ELSA Così,
senza nessuno accanto che le voglia bene?
VECCHIO A
vivere troppo a lungo si resta soli. Lumiltà suprema è accettare di vivere e
morire senza consolazione… E poi, io ho lei.
Qualche istante
di esitazione e di silenzio.
VECCHIO Ah,
scusate, dimenticavo… Vado un momento in giardino. (Esce)
ELSA Mi fa
pena…
DOTT. PAULUS
Ha idea dei guai che potrebbe farci passare?
Il Vecchio
rientra con un mazzolino di margherite bianche in mano.
VECCHIO A
volte, basta il pensiero… Sono pronto, signori. Andiamo a vedere il grande forse.
ELSA (allegramente) Sveglia, professore!
Bisogna prepararsi per la grande festa!
VECCHIO (svegliandosi di soprassalto si guarda
attorno attonito) Festa? Che festa? Dovè langelo?
ELSA Sono
io, langelo, professore? Su, indossi lelettrostimolatore (glielo tende) per ridare tono e
compattezza al suo pancino e ai suoi fianchi. Venga qui, che la massaggio un
po. Voglio che sia in forma, stasera. Devessere affascinante e irresistibile.
Il Vecchio
barcollando scende dal letto, si spoglia fino a restare in mutande, lascia che
la ragazza gli applichi lelettrostimolatore ai fianchi e va a sdraiarsi sul
lettino delle visite. Entra il Cameriere che gli dà delle pillole e un
bicchiere dacqua. Il Vecchio le ingoia. Elsa ha portato con sé un carrellino
con le ruote. Sul piano alto cè un piccolo bacile; accanto, spugne e
asciugamani. Gli altri piani sono ingombri di flaconi, bottiglie colorate,
vasetti e altri prodotti cosmetici e medicinali.
ELSA (cominciando a passare la spugna su tutto il
corpo del Vecchio) Si rilassi, professore… Così… Prima di tutto bisogna
rinfrescare la pelle delicatamente… Professore, sono orgogliosa di me stessa:
lei è irriconoscibile, da quando ha cominciato a frequentarci… (Ogni tanto, ad un segno di Elsa, il Vecchio
cambia posizione)
VECCHIO Ah, sì?
In che senso?
ELSA Aveva
laria… Come dire?... Flaccida. Sì, sembrava malaticcio. Non si offende, vero?
E poi era grassottello e… rigido, professore, era troppo rigido… Un vecchio,
insomma.
VECCHIO E
adesso, invece?
ELSA Ha
perso metà dei suoi anni. Intanto ha buttato giù un sacco di chili…
VECCHIO
Questo è vero.
ELSA (palpandolo) Ora la sua pelle è soda,
tesa. Ha un bel colorito. Con questa abbronzatura, poi…
VECCHIO Si
nota, sì?...
ELSA
Labbronzatura? Caspita, se si nota! E diciamo la verità: labbronzatura
è tutto, in una persona. Lei, qui, professore, ha scoperto il piacere di
spogliarsi, immergersi, affidarsi, nutrirsi ogni giorno di nuove energie… Non è
così? Siamo bravi, vero? (Asciuga il
corpo del Vecchio con degli asciugamani, poi comincia a spalmargli una crema
sulla pelle) Idratare, nutrire, levigare, normalizzare: queste sono le
quattro esigenze fondamentali della pelle.
VECCHIO Cosa
sta facendo?
ELSA La sto
idratando. (Mostrandogli il flacone)
Questo è un estratto dalga che, grazie alla sua particolare composizione,
consente il mantenimento di umidità ottimale della cute. Leffetto è una
idratazione immediata che si stabilizza e dura nel tempo.
VECCHIO Ha
un buon profumo. Di pulito.
ELSA (prendendo un altro flacone e mostrandoglielo)
Inoltre la pelle ha bisogno di essere nutrita. (Comincia a spalmarlo con il nuovo prodotto) Proteine del latte,
nutrienti ed emollienti; proteine di riso e di grano, per proteggere. Qui
dentro ci sono anche vitamina A per il rinnovamento cellulare e vitamina E
anti-età… Tutto per ottenere compattezza ed elasticità cutanea…
VECCHIO (con un sospiro di piacere) Lei ha le mani
di una fata…
ELSA Allora
mi preferisce al suo angelo?...
VECCHIO
Sicuramente! Gli angeli veri, quelli con le ali, vorrebbero idratare e
nutrire la nostra anima. Sono degli ottimisti, loro… Dei giocherelloni…
ELSA Lanima
non invecchia, non fa le rughe…
VECCHIO
Invecchia, invecchia…
ELSA Balle.
VECCHIO
Spero che la sua resti sempre giovane…
ELSA Grazie!
(Prendendo un altro flacone) Pelle
spenta, segni del tempo che si fanno giorno dopo giorno più evidenti… (Mostrandogli il nuovo flacone e cominciando
ad usarlo) Vede, professore, alla base di questa emulsione fluida cè un
mix di acidi fruttati (mirtillo, arancia, canna da zucchero, eccetera) che, in
sinergia con lacido glicolico, danno una ventata di giovinezza alla pelle
esfoliandola con dolcezza. Inoltre contiene altre preziose sostanze – il
pantenolo, la vitamina E, proteine di soia e aloe – che ne fanno un preparato
particolarmente adatto per le pelli sensibili…
VECCHIO
Dovrebbero darti una laurea, Elsa, in cosmetica! E a che serve tutto
questo ben di Dio sulla mia pelle?
ELSA (sillabando) A levigare. La pelle si fa
più compatta e le rughe superficiali si distendono…
VECCHIO Le
rughe si distendono: che bello! Anche dentro?
ELSA Dove,
professore?
VECCHIO
Niente, scherzavo.
ELSA Adesso
occorre che la sua pelle venga normalizzata. (Afferra un altro vasetto) In questa pomata soffice e setosa cè un
fungo che le giapponesi, pensi, usavano tanto tempo fa per diminuire la
produzione di sebo. Lo sapeva che la produzione di sebo è più spiccata nelle
donne orientali?
VECCHIO No,
questo proprio non lo sapevo.
ELSA Questo
ingrediente restringe i pori e normalizza le secrezioni. Ma assieme al fungo,
professore, qui dentro ci sono biossido di titanio e caolino che schiariscono
la pelle e assorbono leccesso di grasso. Poi cè acido ialuronico e urea che
ripristinano il tasso di idratazione cutaneo…
VECCHIO …
acido ialuronico e urea… Puah! Che schifo, Elsa!
ELSA Schifo,
professore? Ma ha idea di quanto costi un prodotto così? E ha idea di quante
centinaia, migliaia di chimici, biologi, fisiologi lavorano, giorno e notte,
nei laboratori per ottenere questi prodotti e ridare un po di gioia alla
gente?
VECCHIO Veri
benefattori dellumanità.
ELSA Bene:
col corpo ho terminato. Pensiamo al viso. Glielho detto: stasera devessere
charmant. (Nel corso della fase
successiva il corpo di Elisa nasconderà sempre la faccia del Vecchio che si
vedrà solo a trucco ultimato) Lei stia fermo, mi raccomando… Si affidi
completamente a me. Tenga chiusi gli occhi… Così, bravo. Il mio professore è
proprio un bravo bambino… Se ne sta buono buono mentre la sua Elsa lo fa
diventare bello, sempre più bello… Chissà quanto piacerà, alle ragazze! Ne sono
quasi gelosa… Io, qui, sola soletta e lui se ne va in giro a conquistare la sua
principessa… Ecco, professore, ho terminato… (Elsa fa un passo indietro per valutare i risultati, sempre coprendo il
Vecchio) Adesso può aprire gli occhi, professore, e sedersi. (Il Vecchio siede sul bordo del lettino,
sempre coperto dalla figura della ragazza). Fermo… Così… Magnifico! Ho compiuto un vero capolavoro! Diavolo,
come sono brava! (Con lentezza si sposta
in modo che il pubblico possa vedere il volto del Vecchio: una maschera quasi
grottesca. Tutti i tratti del suo viso sono fortemente alterati,
irriconoscibili, nellintento di dargli lespressione di un uomo di trentanni.
Elsa gli tende uno specchio) Vuole guardarsi, professore? (Il Vecchio si guarda nello specchio,
interdetto) Si piace? Dica: si piace? Giovanile e maschio, dolce e insieme
volitivo…
VECCHIO
Anche troppo…
ELSA (togliendogli lo specchio) Troppo? Ognuno
espone quello che ha. Non pecchi di modestia, professore.
VECCHIO
Lesibizionismo non mi è mai piaciuto.
ELSA Macché
esibizionismo! E poi bisogna tener conto che in questo momento lei è spogliato:
leffetto definitivo si vedrà quando sarà vestito.
VECCHIO Ah,
già, debbo ancora vestirmi. Cosa mi metto?
ELSA Non ha
che limbarazzo della scelta. (Corre
fuori, torna con un carrello porta abiti a ruote al quale sono appesi numerosi
vestiti) Ammiri che guardaroba ha!
VECCHIO (con orgoglio infantile) Ne ho di roba
bella, eh?
ELSA E che
qualità! Tutte cose firmate o tagliate e cucite appositamente per lei. Che
damerino!
VECCHIO Dicono che labito non fa il monaco…
ELSA Lo fa,
lo fa, eccome! Su di lei, poi, gli abiti fanno un figurone. Ha sempre un
aspetto così raffinato e signorile… Le ci vuole poco per essere elegante.
VECCHIO Come
mi consiglia di vestirmi, stasera, Elsa?
ELSA Dipende
dal suo stato danimo… E… (maliziosa) dai suoi progetti…
VECCHIO
Vorrei dimenticare tutto ed essere felice… E soprattutto rivedere quella
ragazza, la turista… Una creatura deliziosa…
ELSA Ci
sarà, ci sarà. (Prendendo uno dei vestiti)
Stiamo sul classico? Doppio petto blu con camicia azzurra e foulard ciclamino?
VECCHIO No,
troppo sobrio…
ELSA (prendendone un altro) Questo bellissimo
completo grigio?
VECCHIO
Anche questo troppo serio…
ELSA (per prenderlo in giro) Lo smoking?
VECCHIO
Elsa, Elsa, non faccia la birichina…
ELSA
Qualcosa di moderno, allora?
VECCHIO Sì.
Ma non troppo frivolo, non eccentrico…
ELSA
Professore, lo sa: nellabbigliamento il confine tra il maschile e il
femminile non conta più molto…
VECCHIO Io
sono tradizionalista.
ELSA Vuole
giocare ma con serietà: ho capito bene?
VECCHIO Ha
capito benissimo.
ELSA Questa
giacca di broccato ricamata?… (Il Vecchio
fa un gesto di disapprovazione con la mano) Casacca e pantaloni
sovradimensionati?... Pantaloni di serpente, camicia in tulle incrostata di
fili di lamé e paillettes… No. Peccato: le avrebbe dato unaria sottilmente
perversa… E questa giacca corta con ricami di filo da pesca?...
VECCHIO
Robaccia, robaccia!
ELSA È roba
molto sofisticata, non la disprezzi! La prego, dimentichi di essere un serio
professore! (Continua a cercare tra gli
abiti rimasti. Alla fine ne estrae uno con un piccolo grido) Stavolta ci
siamo! Non mi dica che questa mise
non le piace perché non la stimerei più! Guardi: giacca nera monopetto a un
bottone con ricamo trasversale in rilievo. Dio, comè bello, questo motivo
arabescato! Pantaloni scuri a vita bassa stretti… Camicia anchessa nera, di
seta, con disegnato un drago in rilievo argentato con gli strass… Cintura con
fibbia importante argentata… Scarpe nere sfilate… Mica male, vero?
VECCHIO Sì,
Elsa, non è male. Eccentrico ma fine… Non sembrerò un po gay?
ELSA
Professore! Si vede lontano un miglio che lei è tutto maschio!
VECCHIO
Daccordo, vada per la camicia col drago.
ELSA (battendo le mani) Evviva!
Con laiuto di
Elsa il Vecchio si veste. Quando è pronto, la ragazza fa qualche passo indietro
per esaminarlo meglio.
ELSA
Professore, è un figurino!
VECCHIO Sì,
debbo dire che mi sento a mio agio…
ELSA Che
belluomo! Vuole proprio andare alla festa senza di me?
VECCHIO Non
mi prenda in giro, Elsa. Comunque… Che male cè a cercare perennemente la
fontana della giovinezza?
ELSA Ha
ragione, professore. (Cambiando tono)
Un momento, manca qualcosa di importante.
VECCHIO
Ancora?
ELSA (corre al carrello del maquillage e torna con
una bottiglia di profumo: glielo spruzza sui risvolti della giacca) Se una
donna sente questo odore le cade tra le braccia.
VECCHIO (con laria di crederci) Elsa, non faccia
le cose così facili… Comunque quella ragazza è stata molto carina con me…
ELSA
Aspetti: un altro ritocco. (Di
nuovo va al carrello, appoggia la bottiglia di profumo e prende un flaconcino,
quindi torna dal Vecchio) Chiuda gli occhi.
VECCHIO (ridendo, divertito) Ma che mi fa?
ELSA (spruzzandolo sul viso) Questo è un
attivatore dellabbronzatura, ricco di preziosi oli vegetali.
VECCHIO
Elsa, Elsa!
ELSA Voglio
che la vedano, professore. (Alzando la
voce) Dottor Paulus, venga qua!
Entrano il Dott.
Paulus, il Segretario e Hercules. In un primo momento, guardando il Vecchio,
restano perplessi, senza parole. Dopo qualche istante.
DOTT. PAULUS
Mio Dio! Se lavessi incontrato fuori, professore, non lavrei
riconosciuto! (A Elsa) Elsa, lei è
una maga!
ELSA Grazie,
direttore.
SEGRETARIO (lanciando sguardi ironici agli altri e
soffocando a stento una risata) Davvero, professore: lei è un colpo
docchio!
HERCULES (per canzonarlo) Stia eretto con le
spalle, mi raccomando. Petto in fuori, pancia in dentro.
VECCHIO Vi
ringrazio, amici. Allora… Posso andare?
DOTT. PAULUS
Stasera lei è cupido, professore. Un momento, però. (Fa un cenno verso le quinte. Entra il
Cameriere. Sul vassoio porta delle scatole e una caraffa dacqua. Il Dott.
Paulus esamina le scatole, ne sceglie una) Stasera ci vuole qualcosa di
particolarmente energetico… Ecco, prenda questa capsula… È infallibile… Questo
è un trattamento sicuro per una pronta ricarica di energie e di vitalità. Una
vera e propria polverina di giovinezza. Mi creda, professore. E inoltre
contiene preziosi principi anti-invecchiamento… (Il Vecchio inghiottisce) Buona serata, professore.
ELSA (sfiorandolo con un bacio) Buon
divertimento e… ricordi, come dice sempre lei: il limite è il cielo!
Il Vecchio li
guarda imbarazzato ed emozionato, fa dei gesti impacciati che vorrebbero essere
di gratitudine. Infine si volta ed esce. Da dietro le quinte giungono le note
di una musica da discoteca. Il Dott. Paulus fa cenno agli altri di seguirlo.
Tutti si siedono nelle poltroncine sotto lombrellone.
DOTT. PAULUS
Orgoglio grigio è andato alla conquista del mondo. Speriamo non tiri le
cuoia. (Al Segretario) Lei non lo
perda docchio ma non si faccia vedere, mi raccomando. E se notasse qualche
sintomo di collasso sa quello che deve fare…
SEGRETARIO
Stia tranquillo, dottor Paulus. Credo abbia perso completamente la
testa…
DOTT. PAULUS
Per quella mignottella?
SEGRETARIO
Appunto.
DOTT.PAULUS
Meglio così. Lamore può fruttare molto…
HERCULES (a Elsa) Lei lo ha veramente in pugno: è
diabolica!
ELSA (celiando) Diabolica io? Faccio solo con
diligenza il mio lavoro...
DOTT. PAULUS
Questo è fondamentale: che ciascuno faccia il proprio dovere. (Di nuovo al Segretario) La festa, di là,
è organizzata bene?
SEGRETARIO
Nei minimi particolari. Cè un bel gruppo di puttane per gli orgogli
grigi e qualche torello da monta per le irrequiete donzelle fuori corso.
DOTT. PAULUS
Bene. (A Hercules) Hercules,
il professore vuole una ricca scuderia di tavole da wind-surf: ha provveduto a
ordinarle?
HERCULES
Certo: le migliori e le più care. Con percentuale per noi.
DOTT. PAULUS
Arricchisca anche gli equipaggiamenti. E non badi a spese, capito? Ho
carta bianca.
HERCULES Può
contarci, direttore.
DOTT. PAULUS
(a Elsa) Tenga sempre ben
fornita la dispensa dei prodotti energetici e di bellezza. Creme, tante creme!
ELSA Ho
tanta di quella roba che potrei aprire un supermercato e una farmacia.
DOTT. PAULUS
(al Cameriere) Dora in avanti,
usi bicchieri e piatti più raffinati. Il professore è un esteta, ama le cose
belle. E mi raccomando: le posate, sempre dargento.
CAMERIERE Va
bene, direttore.
DOTT. PAULUS
(al Segretario) Sta
organizzando quel viaggio a New York?
SEGRETARIO Domani
lagenzia dovrebbe darmi il programma.
DOTT. PAULUS
Top class in aereo, alberghi di lusso… Sul posto, vuole una limousine
nera a sua disposizione.
SEGRETARIO
Conosco bene le istruzioni, direttore.
DOTT. PAULUS
Terminato questo viaggio, lo facciamo star fermo per un po. I suoi
soldi non devono finire tutti allestero: per amor di patria, no?
SEGRETARIO
(ridendo) Certo: viva lItalia!
Il Dott. Paulus
si alza e, seguito dai suoi collaboratori, cammina verso le quinte di destra.
Fa il gesto di osservare il locale in cui si svolge la festa. Musica, rumore di
bottiglie di champagne stappate, di bicchieri e di stoviglie, risate.
DOTT. PAULUS Ripugnante. Giovinezza: ornamento caduco
che tutti, oggi, vogliono trattenere e sfoggiare fino allultimo respiro!
Nessuno vuole diventare vecchio: tuttal più guardano alla vecchiaia come a un
incidente imprevisto. Nessuno si rassegna a declinare, anzi tutti si comportano
come se fossero sempre degli studentelli. (Retrocede.
Ai suoi collaboratori) Questa è la nostra fortuna, signori. Assecondiamoli
al giusto prezzo! (Al Segretario) Lei
vada dentro e controlli, okay?
Il Segretario fa
un cenno dassenso con la testa ed esce. Gli altri indugiano ancora per qualche
secondo, quindi escono anche loro dalla parte opposta.
Terzo atto
Al centro del
palcoscenico, unica parte illuminata, il Dott. Paulus e il Mezzano.
Questultimo è un uomo tozzo, dallespressione volgare, vestito di scuro.
DOTT. PAULUS
(tendendogli una grossa mazzetta
di banconote che laltro afferra avidamente e infila rapidamente dentro il
giubbotto) Ecco la grana. Ha istruito bene la ragazza? Che non si metta a
fare i capricci.
MEZZANO
Qualche ceffone glielabbiamo dato, perché capisse chi comanda e che se
crea problemi le può accadere di peggio. Purtroppo è molto giovane e non ha
esperienza. Se avessi potuto fornire una più navigata…
DOTT. PAULUS
La vuole così. Daltronde, con quella cifra… (Abbassando il tono della voce) Siamo sicuri che è vergine?
MEZZANO È
arrivata da poco da laggiù. Viveva con la famiglia. Contadini e analfabeti…
Conosce solo la miseria. E qui a lavorare ancora non ce lavevamo mandata…
DOTT. PAULUS
Speriamo non sia aggressiva… Lui si aspetta un angelo disceso dal cielo…
MEZZANO
Queste stronzate a me non interessano. Per me, è merce. Se qualcosa non
funziona, mi avverta. Comunque… Potete
intervenire anche voi…
DOTT. PAULUS
Daccordo. Adesso vada, vada… mezzano esce.
La luce ora illumina un salottino, sulla destra. Su una poltrona è seduta
Milica. È una ragazza giovanissima, esile e carina. Indossa un abitino leggero,
rosso, scollato. Si guarda attorno attonita e intimidita.
DOTT. PAULUS
(che si è nascosto tra le quinte
di sinistra, osservandola da lontano) Ecco la nostra verginella. Voglio
vedere come farà, orgoglio grigio… Gli daremo una bella bomba…
Luce sulla parte
alta destra del palcoscenico. Appare una vela rossa da parapendio da cui
lentamente cala il Vecchio, in completo assetto di volo, seduto nellimbrago,
le mani attaccate alle corde. Ha il casco, sotto cui porta occhiali a specchio
colorati. Alle mani, guanti da volo. Indossa una salopette anchessa di colore
vivace e ai piedi ha scarponcini con rinforzi laterali. Attaccati al petto,
vari strumenti. Quando la ragazza lo vede salza in piedi con uno scatto,
impaurita. Il Vecchio si sgancia e scende dalla selletta. Un po impacciato, fa
due passi verso la ragazza con un braccio alzato, come per tranquillizzarla.
Poi, senza togliersi il casco, torna indietro e le mostra limbrago. Quando parlerà,
la ragazza mostrerà difficoltà nel comprendere ciò che dice; lui si aiuterà con
i gesti per farsi capire più facilmente.
VECCHIO (balbettando) Imbrago e parapendio devono
lavorare bene insieme… Limbrago è importante soprattutto nel caso di un incidente…
Cè anche un sistema di airbag, qui, ecco… Questo cuscino invece serve per la
schiena… (Si sfila i guanti, glieli
mostra) Questi sono guanti molto caldi, per linverno, ma abbastanza
leggeri da poter essere portati tutto lanno… Il palmo, vedi, è di cuoio
naturale, per evitare che la mano scivoli dai comandi… (Porgendoglieli) Vuoi provarli? (La
ragazza scuote il capo. Il Vecchio si sfila il casco) Il casco, si sa,
serve a proteggere la testa… (Si toglie
anche gli occhiali e glieli tende) Questi sono bellissimi, non trovi? Se ti
piacciono te li regalo… Le lenti sono in policarbonato… La montatura è di un
materiale termoplastico, totalmente atossico, elastico, resistente, con
proprietà antigraffio… (La ragazza lo
guarda e lo ascolta come istupidita, senza reazioni, il che mette ancora più in
imbarazzo il Vecchio, che ora si sfila dal petto uno degli apparecchi e glielo
mostra) Questo è un GPS… Si chiama così… È una macchinetta magica, sai…
Permette di comporre, in modo semplice, rotte anche molto complesse… In volo è
sufficiente per mantenere il controllo della traccia del proprio percorso
rispetto alla cartografia mostrata dal display, questo specchietto qui, vedi, per realizzare una navigazione
estremamente accurata… Calcola, secondo per secondo, i tempi di arrivo ai
singoli way-point… E poi in volo bisogna utilizzare una radio, questa (stacca un altro strumento dal petto e glielo
mostra)… È una radio rice-trasmittente con lauricolare… (Fa qualche passo indietro e, da sotto il
seggiolino, estrae una valigetta: torna verso la ragazza e la apre) Questo
è un set da viaggio… Contiene strumenti che possono servire durante i voli e le
spedizioni… (Le si accosta e la ragazza
retrocede) Sai, penso che ogni volo sia come una scarica di adrenalina
pura… Io sto ancora imparando, naturalmente… Quando sarò bravo insegnerò anche
a te… Ci chiamano uomini-vela… Pensa che bello essere liberi e soli nel cielo
immenso, in balia del vento… Lassù, a tremila metri, al di sopra delle nuvole,
lontano da questa terra cattiva e rumorosa… In paradiso… (Alla parola “paradiso” la ragazza sorride e fa dei cenni di assenso con
la testa per fargli capire che ha capito. Allora il Vecchio le si accosta, stavolta lei non retrocede, ma subito
lui torna sui suoi passi. Poi si allontana, va verso il centro del
palcoscenico. A se stesso) Dio, comè giovane, e bella! È limmagine
dellinnocenza… Linnocenza di una donna: ormai tutti ci ridono su. Ma cosa cè
di più sublime? «Luomo perduto sia amato da una ragazza innocente e sarà
salvo»: come faceva a sapere una cosa così un uomo come Kierkegaard? Quando una
fanciulla ti ha dato il suo tesoro, ti ha dato tutto… Ma io, io cosa posso darle? Cosa puoi dare
agli altri se hai il cuore vuoto? E se sei vecchio: perché io sono vecchio!...
Sono pieno di smarrimento e di nostalgia… Quale amore potrebbe ormai colmare la
voragine del mio rimpianto? Ma chissà, forse ancora anchio… In lei vorrei
amare tutto ciò che ho perduto e sto per perdere e vorrei che anche lei amasse
tutto questo in me… Ma come può capire, lei? Come può accettare che un suo
bacio sia per me la ricompensa, o la restituzione, di tutto ciò che non ho
avuto, che ho perduto e non avrò mai più?… Lamore, dicono, può restituirci a
noi stessi: quando non è troppo tardi, forse… Comunque ci fa solo misurare la
nostra infelicità…
DOTT. PAULUS
(uscendo dallombra e andando
verso il Vecchio) Tutto bene, professore? Non è il tipo di ragazza che
desiderava?
VECCHIO (trasalendo) Ah, dottor Paulus… Sì,
certo, la ragazza…
DOTT. PAULUS
Ricordi: oggi lei, anche grazie a noi, può dare più di un punto a un
giovanottino… E mi raccomando: non pensi troppo: le fa male! Per la sua intera
esistenza lei non ha fatto altro che pensare, pensare… E rinviare. Sì, rinviare
di vivere veramente, le gioie che ci offre la realtà… «Di attesa in attesa,
consumiamo la nostra vita e moriamo tutti in travaglio»: lha detto un grande
filosofo che lei certamente conosce…
VECCHIO
Vecchio Epicuro… Per essere felici bisognerebbe liberarsi dai bisogni e
dalla paura, specie quella del dolore e degli dei che si disinteressano
completamente di noi…
DOTT. PAULUS
Che fiorellino le ha mandato il destino… Che bocconcino, eh?
VECCHIO (tra sé) Ma Epicuro consigliava di
sopprimere del tutto il desiderio e dominare le passioni… A non odiare la vita,
né la morte, né la povertà… Sapere essere impassibili, imperturbabili…
DOTT. PAULUS
Non è immorale desiderare la felicità, non è immorale desiderare il
piacere. Il desiderio è sano, vitale. Ma la guardi, professore! È vergine,
capisce? Vergine! Se ne rende conto? Lei sarà il primo uomo a farle… a farle
fare… quello che vorrà. Che bocconcino, eh? Queste ragazze di oggi: mettono in
mostra il loro corpo come una merce… E merce sia! Loro vogliono essere
comprate, usate…
VECCHIO (tormentato)
Riuscire davvero a sopprimere del tutto il desiderio e a dominare le passioni…
Che libertà, sarebbe…
DOTT. PAULUS
Basta coi rimorsi, con i crucci della coscienza! Pensi a star bene. Un
buio abisso eterno ci attende… Si succhi quella caramella che la sorte le ha
offerto… Perché rinunciare ai nostri desideri quando possiamo soddisfarli senza
fatica? Per fare un piacere a chi? Se non se la gode lei, quella ragazza, se la
godrà un altro, senza tanti complimenti. Per lei il problema è il medesimo:
aprire le gambe.
VECCHIO
Appena crollano i fondamenti morali tutto diventa lecito, empio,
libertinaggio…
DOTT. PAULUS
Quella ragazza lei può averla, capisce? Ma sia cauto e furbo, prenda e
non dia… Arraffi senza restituire… Su questa terra la riconoscenza non esiste,
lo sa…
VECCHIO
Cauto, furbo… Certo… Sì, per una volta essere egoista, pensare solo a me
stesso…
DOTT. PAULUS
Sia dolce, romantico, sognante: ci cascano sempre tutte, è il loro
alibi… E sia generoso, se ne vale la pena, soltanto (strofinando lindice col pollice, alludendo al denaro) con questo…
Però non dimentichi mai quello che vuole. Le accarezzi teneramente i capelli ma
passi presto ai suoi seni… Le sfiori il viso con un casto bacio, ma pensi al
ventre liscio. Non perda troppo tempo con i sentimenti: pensi al suo corpo,
solo a quello. Tanto anche lei pensa la stessa cosa. (Il Dott. Paulus gli si avvicina e gli porge una pillola) Mandi giù
questa, laiuterà.
Il Dott. Paulus
esce. In un guizzo entra in scena Elsa che gli dà una rosa rossa dal lungo
stelo. Esce di corsa, ridendo. Il Vecchio si avvicina lentamente alla ragazza,
che si è seduta sul divano. Le siede accanto e le offre la rosa.
MILICA (stupita, prendendo la rosa) Oh grazie,
tu gentile…
VECCHIO Sei
molto bella, Milica…
MILICA (con un sorriso timido) Grazie, signore…
VECCHIO Sei
triste?
MILICA Sì,
io triste.
VECCHIO
Nostalgia del tuo paese?
MILICA Mio
paese tanta fame, tanti morti…
VECCHIO Ti
piace stare qui?
MILICA (animandosi) Case belle, donne eleganti,
automobili…
Scoppia un
fragoroso temporale.
VECCHIO Non
hai la macchina, tu?
MILICA
Macchina? Niente soldi per macchina!
VECCHIO Ti
regalerò una macchina. Di che colore ti piacerebbe?
MILICA (batte le mani felice come una bambina)
Rossa.
VECCHIO
Avrai una macchina rossa.
MILICA
Troppo per me.
VECCHIO Ti
regalerò anche dei bei vestitini… Tanti vestitini… E soldi, tanti soldi…
MILICA
Grazie, signore. Ma io cosa dare a
te?
Il temporale cresce. Vento, tuoni, fulmini.
VECCHIO Puoi
regalarmi una carezza.
MILICA (accarezzandolo) Io accarezzo te senza
macchina rossa perché tu buono…
VECCHIO … e
un bacio…
MILICA Se tu
vuoi baciare me, tu puoi.
VECCHIO (dopo averla baciata) Dove vivi, Milica?
MILICA
Brutta casa, ragazze sole, uomini cattivi, picchiare…
VECCHIO
Comprerò una casa per te e le tue amiche. Basta uomini cattivi.
A un tratto una
serie di lampi e di tuoni molto forti scuotono laria e illuminano –
nellangolo opposto – il gommone appoggiato alla parete.
MILICA (alzandosi in piedi di scatto terrorizzata,
un braccio davanti agli occhi, con un grido) Ah!
VECCHIO Che
succede, Milica?
MILICA
Aiuto! Aiuto! (Sussultando tra i
singhiozzi si rifugia tra le braccia del Vecchio) Mama, papà, fratellino,
sorellina… Guerra, violenza, mare, tempesta, buio…
VECCHIO (stringendola a sé) Stai tra le mie
braccia, piccola. Qui sei al sicuro.
Il temporale si
allontana. I lampi cessano.
MILICA (sempre singhiozzando) Tu buono. Tu aiuti
Milica.
VECCHIO (con cinismo camuffato) Certo che ti
aiuterò. Ma tu… (Le infila una mano sotto
il vestito, tra le gambe. La ragazza si divincola) Anche tu devi essere
buona con me: (Le tocca il seno. La
ragazza cerca di opporsi) Ti farò diventare ricca, Milica. Vestiti, scarpe,
catenine e braccialetti doro, tanta roba da mangiare… Un po di soldi alla tua
famiglia… (Diventa sempre più aggressivo)
Spogliati, Milica. Voglio vederti nuda… (Gridando)
Spogliati, ti ho detto! (A un movimento
brusco della ragazza, perde lequilibrio e cade in terra. Milica si alza in
piedi, cerca di sistemarsi i vestiti e si guarda intorno come per cercare una
via di fuga. Il Vecchio, urlando) Perdio, Milica! (Lafferra per le gambe e fa cadere anche lei. Subito le piomba addosso
e cerca di violentarla. La ragazza si divincola, riuscendo ad alzarsi, tenta di
fuggire. Il Vecchio, con un urlo roco) Vieni qua, Milica, ti ho detto vieni
qua.
Alle grida della
ragazza e del Vecchio accorrono il Dott. Paulus, il Segretario, Elsa ed
Hercules.
DOTT. PAULUS
Che succede, professore?
VECCHIO (alzandosi a fatica, farfugliando) Questa
scioccherella… Fa la preziosa…
ELSA Venga
un momento con me, professore. Ha bisogno di una rinfrescata… (Escono)
Il Dott. Paulus,
il Segretario ed Hercules raggiungono la ragazza.
HERCULES (allungandole un violento ceffone che la fa
quasi cadere) Vuoi che informiamo subito… il tuo padrone? Vuoi che glielo
diciamo di venirti a riprendere perché non sai fare niente? (Dandole un altro ceffone) Allora?
SEGRETARIO (afferrandola per un braccio e
scaraventandola sul divano) Cretina, cosa ti era stato ordinato? Di non
fare i capricci, no? Qui mica siamo a casa tua, e nemmeno allasilo infantile.
(Lafferra per i capelli) Tu devi
fare quello che ti viene detto di fare!
DOTT. PAULUS
(avvicinandosi ed estraendo dal
camice una siringa) La nostra santarella ha bisogno di un aiuto per farsi
coraggio. Su, tenetemela ferma.
Il Segretario ed
Hercules vanno verso la ragazza che si raggomitola sul divano come per
nascondersi. Il Dott. Paulus si avvcina. Si sente un urlo di Milica seguito da
singhiozzi interrotti soltanto da una parola.
MILICA Mama! Mama!
Mentre il
Vecchio rientra, buio totale. Qualche secondo, un urlo lacerante di Milica.
Ancora buio. Poi si sente il rombo di una moto. Quando la scena sillumina di
nuovo il Dott. Paulus, il Segretario e Hercules sono al centro del
palcoscenico, attorno alla moto del Vecchio col motore acceso.
DOTT. PAULUS
È pazzo! È pazzo! Non ce la può fare!
HERCULES
Stia tranquillo, direttore. Lho istruito io. Andrà piano piano, nel
vialetto qua attorno…
SEGRETARIO
Io dico che è una follia. La moto è troppo pesante per lui.
HERCULES Gli
ho insegnato come deve fare per stare in equilibrio. Ha fatto un paio di giri
con me: non ha guidato male. Lessenziale è che proceda lentamente.
Entrano il
Vecchio e Milica. La ragazza è completamente cambiata. Molto truccata, tacchi
alti, una minigonna di pelle nera cortissima e una camicetta quasi del tutto
aperta sul davanti che fa intravedere i seni. Si muove ancheggiando, mastica un
chewing-gum. Il Vecchio porta una tuta di pelle nera da motociclista,
stivaletti, grandi occhiali. In mano ha il casco.
MILICA (con una risata sguaiata, guardando la moto)
Uau! Il bolide, il bolide! (Al Vecchio,
tirandolo per il colletto) Dai, su, facciamogli vedere chi siamo, a questi
stronzi! (Ai presenti, con tono volgare)
Vi facciamo un (fa il gesto con le mani)
culo così!
VECCHIO (cercando faticosamente di salire sulla moto)
Aspetta, aspetta, Milica, diavolo di una ragazza…
HERCULES (lo solleva quasi di peso e lo mette in sella)
Stia attento, professore. Questo giocattolo pesa molti quintali.
MILICA (a Hercules) Togliti dai coglioni, tu,
maiale. Guidassi io, ti schiaccerei come un topo schifoso.
HERCULES (facendo il gesto di darle uno schiaffo)
Fai, fai la spiritosa. Ma appena mi capiti sotto…
VECCHIO
Hercules, stia calmo se no la faccio licenziare. (La ragazza gli fa un gesto volgare col braccio) Piuttosto, mi aiuti
a posizionarmi bene…
HERCULES
Daccordo. Ma lei è troppo buono con questa…
MILICA Ce
lha con me perché non gliela do.
DOTT. PAULUS
Hercules, per favore: non le dia spago…
MILICA Ecco,
bravo Paulettos. Tutti calmi altrimenti si cambia residenza e allora addio
quattrini…
VECCHIO
Milica, adesso basta. Sali, coraggio.
MILICA (per salire dietro di lui si tira su
completamente la minigonna, mostrando le mutandine) Eccomi, eccomi, amore
mio, mio porcone…
VECCHIO (a Hercules) Mi faccia scendere dal
cavalletto.
HERCULES (eseguendo) Frizione… Ingrani la marcia…
Parta lentamente e proceda senza accelerare troppo…
VECCHIO (innestando la prima) È da quando ero
giovane che desidero fare una volata in moto con una ragazza… Milica, tieniti forte! Si parte!
MILICA Evviva!
A strattoni ma
lentamente la moto si muove. Esce dal fondo di sinistra. Appena è scomparsa si
odono delle accelerazioni irregolari sempre più forti e grida eccitate di
Milica.
MILICA (in
lontananza) Più forte, più forte! Sballiamo! Sballiamo!
Il fragore della
moto si fa sempre più forte finché, a un tratto, si sente uno schianto e un
grido di donna. Il Dott. Paulus, il Segretario, Hercules ed Elsa sussultano, si
guardano lun laltro, si precipitano fuori scena. Buio. Quando torna la luce il Vecchio è disteso sul divano. È in
maniche di camicia, tremante, e si è tolto la parrucca. Qualche secondo di
silenzio poi entrano il Dott. Paulus, Hercules, il Segretario. Il Vecchio si
alza e va loro incontro, traballante.
VECCHIO (con voce affannata) Ebbene?
DOTT. PAULUS
(scuotendo la testa) Niente da
fare.
VECCHIO
Milica… (Il Dott. Paulus fa un
cenno affermativo con la testa) Mio Dio! (Barcollando torna verso il divano, si accascia; si copre il volto con un braccio) Cosa
ho fatto!
SEGRETARIO
Professore, non dica così. Non è stata colpa sua. È stato un incidente.
HERCULES Un
incidente, un incidente…
VECCHIO Un
incidente! La mia intelligenza è un incidente. Lincidente di un miserabile
omicida…
DOTT. PAULUS
Professore, non voglio sentirla parlare così. Di incidenti come questo
ne accadono centinaia al giorno… Forse è stato un po imprudente ma non si
accolli colpe che non ha. Se non fosse stato istigato… E poi, fuori di qui non
deve trapelare niente… Lei non ha la patente e alla sua età…
VECCHIO
Logica conclusione di tutti i miei errori…
DOTT. PAULUS
Quando si vuole essere padroni del proprio destino, sottrarsi alle
regole, alla maledizione delle regole, si rischia di più. Ma si vive, anche, di
più.
VECCHIO
Infrangere le regole spesso significa andare contro natura, ignorare la
morale cioè il bene. Sono stato un folle. La mia superbia non cercava la
giovinezza – e già sarebbe stato demenziale – ma il piacere, la rivalsa, la
vendetta. Non ci si può vendicare della propria vita e della propria sorte. La
superbia viene sempre umiliata e la vendetta fa solo vittime innocenti.
DOTT. PAULUS
Non dica sciocchezze! In lei hanno agito le sue legittime, naturali
pulsioni di vita!
VECCHIO In
me ha agito uninsana aspirazione al vizio.
DOTT. PAULUS
E se anche fosse? È proprio convinto che legoismo e il vizio siano del
tutto negativi? Pensi: sullintelligenza hanno persino una funzione di
stimolo...
VECCHIO
Verso labiezione e la colpa.
Legoismo.
DOTT. PAULUS
Sono pur sempre stimoli vitali. Producendo la colpa, introducono nella
cosiddetta coscienza il principio di giustizia e di punizione, mostrano quanto
sia migliore la virtù, quanto il male faccia soffrire sia chi lo subisce, sia
chi lo commette…
VECCHIO Lei
è solo un cinico. Il cinismo è la vera matrice del male.
DOTT. PAULUS
Smetta di fare il moralista! (In
falsetto) Il senso del dovere e della giustizia, servire piuttosto che
asservire, rispettare invece di approfittare, lumiltà al posto della
prepotenza, dedizione al mondo, alluomo, ai sacri principi… Che belle parole!
Ma quando ci si accorge dinvecchiare e ci si rende conto che ci resta poco
tempo da vivere… Non è legittimo il desiderio di ribellarsi contro questo
destino deciso senza il nostro parere, godersi gli ultimi tempi con qualunque
mezzo, a qualunque costo? Nessuno conosce i veri motivi per cui il nostro corpo
invecchia, invecchiamo senza una vera ragione. Così, per una dispotica
decisione della natura! Decisione inappellabile! La chimica detta le proprie
leggi, senza porsi interrogativi morali. Tutto quello che accade nella nostra
vita e nella nostra mente è opera della chimica delle cellule nervose. Cosè la
sua infelicità di questo momento? Il risultato dellazione di una miriade di
cellule nervose e delle molecole che esse posseggono. Lei è solo la vittima
dello strapotere di un pacchetto di neuroni! Chi sono io? Sono laggregazione e
il risultato di una popolazione di neuroni. Io
non esiste: sono solo loro, quei miliardi di neuroni che operano nel mio corpo
in tempo reale e non fanno altro che ricevere e trasmettere segnali, ad
esistere. Ciascuno di loro riceve impulsi elettrici (cioè informazioni) da
altri neuroni, li elabora e a sua volta li spedisce. Hanno postini, ferrovie,
jet supersonici. Migliaia di processi chimici ed elettrochimici interagiscono
tra loro dentro di noi! Su e giù lungo le fibre nervose del nostro corpo cè un
continuo movimento di cellule. Non esiste alcun Io, capisce? Alcun Io
separato dai suoi neuroni, dalla sua chimica. Vale dunque la pena di farsi
domande, di porsi problemi?
VECCHIO Vade
retro, vade retro, dottor Paulus! La mia coscienza…
DOTT. PAULUS
(scoppiando in una fragorosa
risata) La materia e la mente non sono due cose diverse. Gli eventi mentali
sono opera delle cellule nervose. E quando moriamo: splash, una grande
frittata. Anzi, una grande cacata!
VECCHIO (guardandolo con disprezzo) Automi,
insomma, non siamo che sofisticati robot…
DOTT. PAULUS
Sì, professore. E cè poco da essere ironici, o risentiti. Pensiamo perché
siamo aggregati di miliardi di macchine macromolecolari magnificamente
connesse. Siamo costituiti da miliardi di piccoli robot connessi tra loro.
VECCHIO Le
nostre azioni solo manifestazioni chimiche: una bella scappatoia per la
coscienza.
DOTT. PAULUS
La vita non è un enigma metafisico ma una gigantesca operazione
biologica. Siamo fantocci meccanici, un sogno chimico!
VECCHIO (allontanandosi) Milica, Milica! Non eri
che un grazioso fantoccio meccanico che si è schiantato sul selciato di un castello
fatato dove i vecchi tornano giovani e i giovani sono gli zimbelli dei vecchi…
Un pupazzo parlante, che soffriva, piangeva, sperava… Per questo ho potuto
usarti per il mio piacere, per il mio capriccio… Una manciata di soldi per
strapazzare a mio piacimento, favorito dalla tua miseria, un mucchietto di
scorie chimiche… (Ha un sussulto di
pianto) A Roma la speranza era venerata come dea, aveva parecchi templi e
il primo di agosto se ne celebrava la festa… Oggi la speranza è senza templi e
senza anniversari… Vaga di frontiera in frontiera, in balia di imbarcazioni
precarie, del mare in tempesta, per un sogno di tregua e un tozzo di pane…
Chiunque può sputarle in faccia… E la nostra coscienza cristiana è irrisa dai
neuroni… Ma chi grida “pietà” nei nostri cuori? Quali molecole ancora chiedono
giustizia? (Guardando verso il Dott.
Paulus che confabula col Segretario e con Hercules) Robot chimici!
Farabutti! Quale chimica potrà mai giustificarmi e assolvermi?...
Entra Elsa
trafelata e va verso il Dott. Paulus.
ELSA (con voce mozzata dallemozione) Era
incinta.
Il Dott. Paulus
le fa cenno di tacere; ma il Vecchio ha sentito, corre verso di loro.
VECCHIO Cosa
ha detto, Elsa? (Afferrandola e
scuotendola) Cosa ha detto?
ELSA Niente,
dicevo…
VECCHIO Milica
era incinta: è così? È così?
ELSA (dopo un attimo di esitazione, abbassando la
testa) Sì.
Il Vecchio resta
come paralizzato. Tenta di parlare ma non ci riesce, dalla sua bocca escono
solo suoni soffocati. Finalmente riesce a muoversi, zoppicando e sempre più
curvo cammina sul proscenio. È scosso dal tremito.
VECCHIO
Quanti modi terribili ha, la giustizia divina, per punirci… Potevo avere
un bambino… Un piccolo, meraviglioso sogno chimico! Alla fine della mia vita,
in cambio della mia tracotanza e della mia superbia, il destino, o la
Provvidenza, mi aveva offerto un dono regale: un figlio mio, nato dal grembo
amaro di una giovane madre infelice e disperata, che attraverso me e lui poteva
avere un futuro migliore… Perché io avrei pensato generosamente al loro futuro…
Un bambino, anche lui spazzato via da una accelerata eccessiva, frutto della
mia vanità, dal gesto idiota dettato da un orgoglio maschile fuori tempo… Che
vergogna! (Con la bocca e con le mani
mima i gesti di un motociclista) Brun, brun, brun! Schiacciati dal mostro
dacciaio… Uno dei tanti mostri sulla strada di quella povera creatura… Chi
muore? Loro, naturalmente, cioè quelli che avevano più diritto di vivere… Anzi,
gli unici che avevano il diritto di vivere… (Si passa una mano sulla faccia) Emulsioni idratanti… Trattamento
anti-invecchiamento per pelli stanche… Sieri concentrati di vitamine… Gel,
fluidi protettivi, profumi, pillole… Buffone, sono stato uno squallido buffone…
Un buffone criminale… Chissà quanto hanno riso di me, questi scaltri mercanti,
e giustamente… (Suona una campana; il
Vecchio sobbalza) Richiamo del tempo che passa… Le antiche società senza
tempo… Le giornate misurate con la lunghezza delle ombre… È quasi lalba… È
sempre luniverso a dare un senso ai nostri giorni, a scandirli… (Cammina, claudicante, in su e in giù)
Ringiovanire: che follia! Quando i rimpianti e i ricordi soffocano le attese e
i sogni, il tempo è terminato… Lavventura deve concludersi… Solo così posso
ritrovare la mia dignità calpestata… Un lungo sonno dopo tante insonnie… Sì,
questo è il momento giusto. Se lascio passare un po di tempo potrei assuefarmi
al dolore, al rimorso, alla vergogna e lassuefazione è madre
dellindifferenza… Non ho più futuro… Non ho più un futuro dignitoso… Quando la
diagnosi è infausta, perché prolungare lagonia? Perché prolungare la
sofferenza? Il malato – dicono – ha il diritto dessere considerato una persona fino allultimo. Giusto. Ma
come? Facendolo partecipare alle decisioni che lo riguardano, se può: non cè
altra strada… La vita è un dono, quindi non devessere unimposizione… Semmai,
a chi sta per morire facciamo un regalo: aiutiamolo a fare in fretta… Sì,
basta, basta! Un po di pace, prego… E forse una nuova speranza… (Si mette davanti al gommone, forma nera e
minacciosa che lo sovrasta, lo guarda dal basso verso lalto) Abbiamo tutti
paura della morte eppure è il momento della suprema autenticità e della verità…
Uscire dalla storia di questo piccolo pianeta ed entrare in quella del mondo…
Rientrare nel gioco dei vènti, della luce e delle tenebre, nel gran respiro
dellEssere… Un pacchetto di molecole nuovamente fluttuanti… Senza avere più
sulle spalle questo peso del tempo… Forse, finalmente, la spiegazione… O il
silenzio e la stasi eterni… Daltronde, anche linfelicità, quando è grande, è
una malattia, e la mia è uninfelicità terminale… Chissà, magari mi congiungo a
quelle due anime che ora potrebbero essere giulive e che certo, se esistono,
non ce lavranno con me… Chi è innocente non porta rancore… (Voltandosi, a voce alta) Dottor Paulus!
DOTT. PAULUS
Sì?
VECCHIO
Debbo proporle un affare. A lei piacciono gli affari, no?
DOTT. PAULUS
(ridendo allegramente) Arrivo! (Ai suoi collaboratori) Spero sia
conveniente per noi.
VECCHIO È un
affare che conviene a tutte due. E senza oneri, per lei.
Il Dott. Paulus
lo raggiunge. Il Vecchio lo prende a braccetto e lo conduce verso il proscenio.
DOTT. PAULUS
(ostentando buon umore)
Coraggio, mi dica di che si tratta: io sono un uomo molto curioso…
VECCHIO
Dottor Paulus, debbo riconoscerlo: lei ha fatto di tutto per assecondare
i miei desideri e le mie… diciamo… velleità.
DOTT. PAULUS
(schernendosi) Ho fatto solo
il mio dovere: sono un professionista, io.
VECCHIO Non c'è dubbio, non c'è dubbio. Lei è veramente un professionista.
DOTT. PAULUS
(con malizia) Del resto, lei è
stato un buon cliente. Ha chiesto molto ma è stato anche generoso, comprensivo.
VECCHIO Una
mano lava laltra…, come si dice?
DOTT. PAULUS
Allora, in cosaltro posso accontentarla? Cosa vuole propormi? Una partita
a poker molto audace? …
VECCHIO La
posta è molto alta, sì. Ma non si tratta di una partita a carte anche se
potremmo dire che si tratta pur sempre di un gioco… DOTT. PAULUS
Suvvia, non mi tenga sulle spine: di che si tratta?
VECCHIO
Della mia vita. Anzi, le chiedo scusa: della mia morte.
DOTT. PAULUS
Sta scherzando, vero, professore? Oppure vuole spaventarmi? O prendermi
in giro?
VECCHIO (ironico) Non mi permetterei mai! Conosco
le regole: con i veri professionisti non si scherza. Si tratta… (Strofina lindice e il pollice della mano
destra)
DOTT. PAULUS
Ma lei si rende conto di quello che chiede? Io…
VECCHIO
Dottor Paulus, quello che io voglio rientra nel vostro normale servizio,
mi creda. Non sono mosso da ribellione o rancore verso qualcuno o qualcosa ma
dal desiderio di una vita nuova, di una nuova avventura… Capisce? Non per
nichilismo o autolesionismo ma per unincrollabile fiducia nella possibilità di
un rinnovamento totale, di una rinascita. Sia pure nel segno della chimica,
come intende lei… Ho voglia di un mutamento profondo, di una metamorfosi,
capisce? Di un lifting veramente totale, ancestrale. Di unavventura cosmica…
DOTT. PAULUS
Professore, non si scherza con queste cose… Nel nostro Paese, come sa,
la legislazione non prevede…
VECCHIO So
tutto, so tutto. Ma la sua clinica è in grado di sopperire… di accontentare
qualunque clientela… e qualsiasi richiesta…
DOTT. PAULUS
(abbozzando un sorriso) Che
noi si cerchi di andare incontro ai desideri dei nostri clienti non cè dubbio…
VECCHIO
Appunto. I desideri dei clienti innanzitutto…
DOTT. PAULUS
Nel rispetto della legge…
VECCHIO (alzando il tono della voce e afferrandolo
per un braccio) Dottor Paulus, lasciamo stare la legge… Qui parliamo di
affari… E poi, confessiamolo: sarebbe anche un modo (sottolineando) sicuro di chiudere… con il recente passato…
DOTT. PAULUS
(facendo cenno ai suoi
collaboratori, rimasti in disparte, di avvicinarsi) Comunque, se lei fosse
più esplicito… VECCHIO
Intanto mi tolga una curiosità: lei è un medico?
DOTT. PAULUS
No ma mi mancavano pochi esami… E poi, lo sa, a volte lesperienza vale
più…
VECCHIO Non
cè dubbio. Sono sicuro che lei certe cose le sa benissimo.
DOTT. PAULUS
(che sta sulle spine) Per
esempio?
VECCHIO
Quali sono i metodi più idonei per uneutanasia dolce e indolore…
DOTT. PAULUS
Lei mi prende alla sprovvista, professore…
VECCHIO (ironico) Mi scusi, non volevo metterla
in imbarazzo né urtare la sua sensibilità…
DOTT. PAULUS
Cè il cianuro… o liniezione di unoverdose di morfina che garantisce
un sonno totalmente indolore…
VECCHIO Ero
sicuro che un po se ne intendesse… Il prezzo?
DOTT. PAULUS
Professore, ma di cosa mi fa parlare… Si sa, sono operazioni rischiose…
Lei capisce… Comunque…
VECCHIO (fissandolo minacciosamente ed estraendo un
assegno dal portafogli) Ha una penna?
DOTT. PAULUS
Certo, eccola.
VECCHIO Si
volti.
Il Dott. Paulus
si volta e il Vecchio appoggia sulla sua schiena lassegno e lo riempie. Poi,
di nuovo rivolto al Dott. Paulus e tendendogli lassegno.
VECCHIO Va
bene così?
DOTT. PAULUS
(prendendo lassegno e guardandolo)
Lho sempre detto: lei è un vero signore.
VECCHIO (urlando) Basta?...
DOTT. PAULUS
(sobbalzando) È più che
sufficiente.
VECCHIO
Vorrei si facesse rapidamente.
DOTT. PAULUS
Mi dia il tempo…
VECCHIO (sbrigativo) Quando è pronto, mi avverta.
Io aspetto qui.
Il Vecchio va a
sedersi in una poltrona e si prende la testa fra le mani. Il Dott. Paulus e i
suoi collaboratori si appartano e confabulano. A un tratto squilla il cellulare
del Segretario.
SEGRETARIO
Sì? A sua disposizione, signora. (Pausa)
Qui facciamo tutto, signora. Sì, anche lautotrapianto per capelli… Protesi
dello zigomo, liposcultura delladdome, correzione ginecomastia… Si può fare
limpianto dei polpacci e la blefaroplastica completa… Correggiamo anche le
orecchie e il mento… Il lifting del collo e del braccio è facilissimo, le
assicuro, un gioco da ragazzi… Le gambe diventano lisce e piatte dopo una
liposcultura a cosce e ginocchia… Lei abbia fiducia in noi. E venga senzaltro
lunedì. A presto.
Il Dott. Paulus,
Hercules, Elsa e il Segretario escono.
VECCHIO La
luce palpita… Basta tacere e il canto segreto arriva fino a noi… (Cinguettii di uccelli) Fremono le ali
della vita… Che giornata favolosa, mi attende: anticipo solo di un pugno di
tempo il compimento… Chissà se sarà un ritorno alla casa dorigine: vorremmo
tutti tornare dove è iniziato il viaggio… Un po di riposo nel Creatore, come
sperava Agostino… Certo, potrebbe essere un abisso smemorato e silenzioso, un
vuoto senza apparizioni, una notte eterna… Ma comunque, una notte tranquilla… (Riflette) Il mio amico angelo ha
ragione: bisogna avere fiducia… Sarò come il bruco che esce dal bozzolo e
diventa farfalla… (Sorridendo) Mia
madre generò un bambino e riavrà una farfalla. Sarà contenta: le piacevano
tanto… Quanta gente da rivedere… Con i link di Dio…
Rientra il Dott.
Paulus in camice verde da chirurgo: accanto a lui cè Elsa, in camice rosa.
VECCHIO (osservandoli, con un fischio di ammirazione)
Cè poco da fare: la classe è classe.
ELSA Così,
senza nessuno accanto che le voglia bene?
VECCHIO A
vivere troppo a lungo si resta soli. Lumiltà suprema è accettare di vivere e
morire senza consolazione… E poi, io ho lei.
Qualche istante
di esitazione e di silenzio.
VECCHIO Ah,
scusate, dimenticavo… Vado un momento in giardino. (Esce)
ELSA Mi fa
pena…
DOTT. PAULUS
Ha idea dei guai che potrebbe farci passare?
Il Vecchio
rientra con un mazzolino di margherite bianche in mano.
VECCHIO A
volte, basta il pensiero… Sono pronto, signori. Andiamo a vedere il grande forse.
Sipario
(Prima stesura anni 2001-2002; seconda stesura
2014)
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