Citizenfour racconta, con
dovizia di particolari, lincontro (avvenuto nel giugno del 2013) tra la
regista di documentari Laura Poitras
e Edward Snowden, ex dipendente
della CIA e tecnico della NSA, lAgenzia per la Sicurezza Nazionale
statunitense. Lintervista della regista a Snowden, condotta alla presenza dei
giornalisti Glenn Greenwald e Ewen MacAskill, contiene scottanti
rivelazioni sui programmi di sorveglianza dellAgenzia ai danni di cittadini e
istituzioni governative. Si apprende che la rete di intercettazioni e gli abusi
di potere si sono intensificati nel corso degli ultimi anni, sfruttando lalibi
del terrorismo e la paura del post 11 settembre. Il titolo della pellicola
riprende lo pseudonimo con il quale lo stesso Snowden si è messo in contatto
con la regista tramite mails
crittografate.
Secondo
Poitras, il film sigla la conclusione di una ideale
trilogia sul potere americano iniziata nel 2006 con My Country, My Country, sulla guerra in Iraq (documentario per il
quale lautrice è stata inserita nella lista segreta delle agenzie di intelligence) e proseguita con The Oath (2010), su Guantanamo e le
politiche repressive degli Stati Uniti.
Un momento del film
Il
film si spinge oltre la cronaca documentaria e la denuncia. Lo spettatore viene
catapultato nella vita da fuggiasco di Snowden costretto a nascondersi a Hong
Kong per le conseguenze che stanno per innescare le sue dichiarazioni. Ne risulta
un complesso ritratto di un giovane ingegnere cresciuto in ambiente militare, animato
da sentimento patriottico, che decide di “spifferare” ̶ il
termine tecnico usato nel film è whistleblowing ̶ i
più importanti segreti della sicurezza nazionale.
Il
nucleo principale della narrazione è lincontro nella camera dalbergo dove Snowden
è rimasto chiuso per otto giorni. Questa traccia drammaturgica è cadenzata da
filmati di repertorio con le notizie sulle rivelazioni trasmesse dai principali
telegiornali statunitensi e britannici, selezionate accuratamente via via da
Greenwald e MacAskill. Alla fine i due giornalisti rivelano al mondo il nome
della loro fonte. Da quel momento, Snowden diventa un bersaglio per chi lo
considera un traditore della nazione. Contemporaneamente, egli diventa il paladino da chi vuole ribellarsi al potere repressivo.
Il suo giovane volto, dopo aver campeggiato sui maxischermi della metropoli orientale,
diviene unicona per i contestatori delle politiche repressive, suscitando
linteresse di Julian Assange,
fondatore di Wikileaks.
Un momento del film
Ma
Citizenfour non è solo questo. Il
film, più che portare alla luce i documenti che hanno scatenato lo scandalo e che
hanno minato i rapporti diplomatici tra nazioni (si fanno i nomi di Obama e della Merkel), pone lattenzione sulla strategia adottata dai giornalisti
per spettacolarizzare la notizia. La scelta di centellinare le informazioni, alonando
di suspense la
figura della “gola profonda”, premia Greenwald
e MacAskill. La reazione degli organi di stampa è una escalation di suggestioni e di intrighi appesi al fascino del
mistero, al romanzo di spionaggio alla le
Carré. I riferimenti ai più famosi casi, come il Watergate di Nixon, alimentano i discorsi dei
commentatori e si diffondono tra lopinione pubblica. È qui che il film fa
propri gli stilemi del thriller
politico degli anni Settanta, attualizzandolo con il senso di persecuzione
tipico della nostra epoca. La musica industriale dei Nine Inch Nails di Trent Reznor e Atticus Ross amplifica la sensazione
di minaccia invisibile e virtuale.
Ma
il film dà anche spazio al ritratto di Snowden, un giovane preoccupato per lincolumità
sua e della propria ragazza. Una paura alimentata dalla paranoia diffusasi dopo
lattentato del World Trade Center. Si pensi almeno alla sequenza in cui
lallarme antincendio dellalbergo viene azionato per una dimostrazione,
provocando leccessiva reazione del protagonista, oppure alla scena in cui la
macchina da presa sottolinea lasciugamano rosso sul PC che isola visivamente
lambiente durante laccesso al database
dellagenzia di sicurezza. La Poitras segue il giovane tecnico in ogni suo
spostamento, dal bagno alla camera da letto, cercando di carpire ogni minima
emozione ed espressione del suo volto.
Il
film è dedicato a chi si sacrifica per la verità.
Una dedica che si addice bene al protagonista
della pellicola, ma anche a chi ha voluto fortemente questopera: la regista, forte
dellaiuto produttivo di Steven
Soderbergh e della HBO Documentary Films. Il coraggio e la determinazione
hanno premiato gli artefici di questo progetto. Citizenfour è stato insignito dellOscar 2015 per il miglior
documentario. Infine, grazie alle inchieste di Poitras, Greenwald e MacAskill, il
«Washington Post» e il «Guardian» hanno ricevuto il premio Pulitzer.
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