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Pontormo e Rosso Fiorentino, “gemelli diversi”

di Sara Mamone
  Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della "maniera"
Data di pubblicazione su web 27/06/2014  

 

Pontormo e Rosso Fiorentino, divergenti vie della “maniera”. C’è molto del carattere della mostra in questo titolo apparentemente piano e banale ma in realtà pieno di sottintesi, di distinguo, di intenzioni critiche fondative e rifondative. Già sotto l’eleganza dell’aggettivo (divergenti) si intuisce una precisa linea critica che spazza via con eleganza perentoria le acquisizioni e le inerzie critiche di una “fraternità” che subito viene dichiarata come plausibile dato genetico ma non certo come viatico di un comune percorso. E anche  le virgolette immediatamente  isolano  e sottolineano una presa di posizione e di distanza nei confronti della vulgata onnicomprensiva e un po’ inerte del manierismo. Questa mostra, bellissima, diciamolo subito, per la qualità e la ricchezza delle opere esposte che ne fanno sicuramente una delle più pregevoli degli ultimi anni (degna compagna della precedente dedicata nel 2010 all’allievo prediletto di Pontormo, Angelo Bronzino) possiede in sommo grado la seduzione del bello e lo stimolo dell’intelligenza.

 

Come tutte le grandi mostre infatti si snoda armoniosa sul doppio binario della qualità stupefacente e della perentoria revisione critica. Fin dal titolo infatti è evidente la contestazione di una pacificata consanguineità (“gemelli diversi” vengono definiti i due artisti dai curatori Carlo Falciani ed Antonio Natali ed è evidente che questo è il titolo che avrebbero voluto dare se non fosse sembrato un tantinello post moderno e quindi troppo sbarazzino). Ma l’assunto critico pare quasi non aver bisogno di dichiarazioni preventive, tanto lo snodarsi delle opere esposte e la loro organizzazione nelle sale lo rende evidente al visitatore.

 


La Visitazione del Pontormo.


A partire dalla prima sala quella dell’esordio pittorico che vede i ventenni (nati entrambi nella primavera del  1494 a pochi chilometri di distanza) Jacopo Carucci da Pontormo e Giovan Battista di Jacopo detto il Rosso Fiorentino lavorare nel Chiostrino dei voti della chiesa dell’Annunziata sotto la guida del ventisettenne (età media ai nostri giorni per il conseguimento di una laurea triennale!) “maestro e mentore” Andrea del Sarto. L’avvio della mostra presenta appunto le prove dei tre affreschi staccati: quello del Viaggio dei Magi del maestro, La visitazione affidata al Pontormo e l’Assunzione del Rosso. Da questo formidabile viatico (esibendo come pietra di paragone anche i capolavori di Andrea L’ Annunciazione, La Madonna col bambino e i santi Francesco e Giovanni Battista) si dipanano inequivoche le due “divergenti” vocazioni.

 

I risultati degli studi ventennali dei due curatori si snodano con chiarezza nella scelta di un percorso cronologico che mostra le peculiarità di ciascuno anche nel percorso biografico che vedrà il Pontormo sempre più  impegnato a Firenze e nel territorio toscano con una precisa scelta di adesione alla committenza medicea mentre il Rosso, alla fine e dei suoi andirivieni tra Roma e il territorio toscano nelle alterne vicende della repubblica fiorentina, perverrà in Francia, via Venezia, mantenendo certo legami con gli esuli ma acconciandosi egregiamente nella sontuosa committenza del re Francesco I. E in Francia, impegnato in particolare nell’incarico della reggia di Fontainebleau, terminerà la sua vicenda tra agi ed onori.

 


L'Assunzione del Rosso Fiorentino.


La chiarezza intellettuale del progetto scientifico si riflette solidamente nel catalogo, vero punto di arrivo e punto di partenza per gli studi a venire. E non si può non suggerire ila visita della mostra non in sé ma come punto di partenza per uno straordinario itinerario  di quanto vive fuori dalla pur ricchissima esibizione: nelle chiese, nei palazzi, nei luoghi della città e del territorio (come non andare ad esempio alla Certosa del Galluzzo, alla villa medicea di Poggio a Caiano, alla Cappella Capponi, al coro in san Lorenzo, a San Sepolcro, a Volterra, a Città di Castello, etc.?) perché non fare un salto a Fontainebleau? Con occhi nuovi.


Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della "maniera"

 

                                


Palazzo Strozzi, Firenze. Dall'8 marzo al 20 luglio 2014.




 
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