Uno accende la televisione un venerdì 20 dicembre un po' prima delle 18 (Rai Uno), e vede un omone vestito da cuoco, urlante e barbuto in mezzo a caciotte, legumi, uva passa, e circondato da presentatrice soverchiata dall'omone e da altri cortigiani (di taglia minore, per fortuna). Si capisce subito dalla finezza e dalla grazia del cuocone, innata e vieppiù ingentilita dalla frequentazione assidua del teleschermo (quasi ogni giorno), che trattasi di tale Vissani, ristoratore dei ricchi assurto a fama anche televisiva e politica da quando l'allora Presidente D'Alema, da buon parvenu, lo nominò suo cuoco di fiducia portandoselo dietro anche nei pranzi ufficiali in Puglia, suscitando il giustificato sdegno dei cuochi locali - a parer nostro eccellenti. Urlando, il cuocone maneggia formaggi e altre cibarie, con la solita educata deli
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