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Come Davide e Golia

di Elisa Uffreduzzi
  Dallas Buyers Club
Data di pubblicazione su web 13/11/2013  

 

Nel 1985 Ron Woodroof (Matthew McConaughey), elettricista, cowboy da rodeo, tossicodipendente e inguaribile tombeur de femmes, scopre di essere affetto dal virus dell’HIV e ben presto contrae l’AIDS. Per lui, come per molti altri all’epoca, l’AIDS è la malattia dei gay. Presto abbandonato dagli amici di sempre, più per radicati pregiudizi omofobi che per paura del contagio, dovrà rivedere le proprie convinzioni. Saranno infatti Rayon (Jared Leto), giovane transessuale malato di AIDS e la dottoressa Eve Saks (Jennifer Garner) a offrirgli il proprio aiuto, rivoluzionando di conseguenza le sue idee omofobe e maschiliste. Il titolo Dallas Buyers Club allude all’associazione che Woodroof e Rayon fondarono per distribuire ai sieropositivi, sotto pagamento di una quota mensile accessibile, medicinali alternativi all’AZT (azidotimidina), migliorandone notevolmente la qualità e la durata della vita. Grazie a quelle cure Woodroof stesso, contro ogni aspettativa, visse altri sette anni dal momento della diagnosi.

 

Benché tratto da una storia vera, il film di Vallée non è né un biopic né un docu-drama: prende spunto da una storia di vita straordinaria per poi andare oltre. Al di là della specificità delle incredibili vicende narrate infatti, Dallas Buyers Club è innanzitutto una sorta di romanzo di formazione, spostato sull’età adulta (dai trentacinque anni in poi): Woodroof supera i propri pregiudizi, impara il vero senso dell’amicizia, rivela un invidiabile spirito imprenditoriale, scopre quei valori fondamentali che fino ad allora aveva voluto ignorare. In questo senso il film del canadese Jean-Marc Vallée è una storia universale, trattando sentimenti e tematiche trasversali e si pone sulla diretta scia di operazioni analoghe e di altrettanto impatto emotivo, che raccontano «la tipica storia di Davide e Golia, di una persona che lotta per una giusta causa […] come Erin Brockovich, Milk e Schindler’s List, tutti film che mostrano la potenza dello spirito umano», sottolinea Rachel Winter, produttrice del film insieme a Robbie Brenner. In effetti quella di Dallas Buyers Club è una formula narrativa che intelligentemente attinge al dato biografico evitando inutili pedanterie, senza per questo tradire la forza intrinseca della storia che veicola.

 

Principale responsabile dell’ottimo esito del film è la sceneggiatura (di Craig Borten e Melisa Wallack), ricca di battute salaci e umorismo, che oltre a rendere i personaggi principali -  Woodroof, Rayon e Eve - decisamente accattivanti, stempera il dramma difendendolo dalle minacce del patetismo.

 



McConaughey, texano come il protagonista, per l’occasione è dimagrito in modo impressionante: una formula, quella del trasformismo, che è noto quanto sia apprezzata dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Jared Leto, che per impersonare il transessuale Rayon ha lavorato molto sulla voce oltreché sulla mimica del personaggio, è sorprendente, incantevole. Jennifer Garner, pur impegnata in un ruolo meno impegnativo dal punto di vista fisico ma non da quello emotivo, conferisce a Eve naturalezza evitando che la sua carità si trasformi in pietismo a contatto col grande schermo.

 

Tecnicamente si segnalano alcune soluzioni particolarmente riuscite ed evocative, come l’uso del suono in background (un fischio crescente) associato alla soggettiva per tradurre lo stato confusionale del protagonista; le inquadrature tra le stecche della recinzione del rodeo (brevi flash luminosi che emergono nell’oscurità), in apertura e chiusura del film e il fermo immagine finale, che se non brilla per originalità, quantomeno appare come la soluzione più discreta e lontana dal patetismo, la più idonea di fronte a un vissuto così drammatico.

 

Si potrebbe cedere alla tentazione di cercare l’errore, parlare di qualche stereotipo, di un po’ di retorica… ma il film funziona, tiene il pubblico incollato allo schermo coinvolgendolo a pieno nella diegesi e supera egregiamente anche una più distaccata analisi filmica e allora perché farlo?


Dallas Buyers Club
cast cast & credits
 




La locandina

 
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