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La società iraniana allo specchio

di Elisa Uffreduzzi
  Acrid
Data di pubblicazione su web 12/11/2013  

Cinque donne di estrazione sociale diversa, cinque famiglie, cinque storie di vita, veicolano uno sguardo privilegiato sull’odierna società iraniana. Attraverso le loro storie, brevi tranche de vie che scivolano l’una nell’altra in una catena apparentemente senza fine, il regista Kiarash Asadizadeh mostra le difficoltà di conciliare la cultura tradizionale con problematiche più tipiche della modernità come il tradimento, il divorzio, il sesso prima del matrimonio. Proprio il tradimento costituisce una costante che torna di storia in storia, a scardinare le certezze dei valori familiari. Lasciamo un personaggio per seguirne un altro, fino alla scena finale, che svela in una manciata di secondi la struttura circolare sottesa alla trama, in ossequio - spiega il regista - a una logica intrinseca alla cultura iraniana: quella per cui ciò che fai ti verrà fatto, secondo un rigido schema in virtù del quale il fato prima o poi pareggia i conti.

La crudezza del soggetto trattato si palesa visivamente in accorgimenti come le frequenti ellissi temporali tradotte in immagini attraverso meri tagli di montaggio, anziché più “dolci” dissolvenze. Tra gli ottimi attori spicca l’interprete di Soheila che, spiega lei stessa, più che recitare, ha realmente “vissuto” sul set, in quanto protagonista nella vita reale di una vicenda molto simile a quella del suo personaggio.

Se gli interpreti sono concordi nell’individuare il significato fondamentale del film proprio nel suo costituire una specola privilegiata su un aspetto della società iraniana - quello dei rapporti familiari - poco noto al di fuori dei confini nazionali, mostrandola al pubblico occidentale finalmente al di là di cliché e pregiudizi, è altrettanto vero che i temi trattati sono sovranazionali. La crisi dei valori tradizionali, la debolezza dell’istituzione familiare oggi e le difficoltà nel gestire i rapporti interpersonali - per cui spesso anziché apprezzare quelli già in essere finiamo per cercarne una replica altrove - sono tematiche sociali trasversali. Proprio questo è il valore aggiunto di Acrid: con l’asprezza promessa dal titolo traghetta una cinematografia particolare qual è quella iraniana sino all’universale della società moderna, colta nelle sue criticità.



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