È il 1810, quando Napoleone Bonaparte tenta di invadere il Portogallo. Le nutrite schiere delle truppe francesi guidate dal maresciallo Massena si scontrano con quelle anglo-portoghesi, condotte dal generale Wellington. La resa dei conti avverrà presso le fortificazioni di Torres Vedras, le “linee di Wellington”.
Con Linhas de Wellington, la regista cilena Valeria Sarmiento realizza il progetto cinematografico ideato da Raoul Ruiz di un film sulle guerre napoleoniche. Si tratta di una narrazione corale, che lautrice compone come per bozzetti.
La trama si snoda infatti attraverso più fili narrativi, alternativamente lasciati e ripresi e legati ciascuno a un diverso protagonista, tutti comunque destinati a incontrarsi. Ciascuna delle storie di cui è intessuto questo complicato meccanismo di entrelacement è un piccolo melodramma allinterno del macro dramma che costituisce il film nel suo complesso.
Alle grandi scene di massa incentrate sui momenti decisivi della battaglia, lautrice preferisce gli aspetti della quotidianità stravolta di un Paese in conflitto (soldati e civili). Proprio questa opzione fa la differenza, in un film in costume che altrimenti non aggiungerebbe nulla alla già nutrita schiera di film storici. Una scelta ricalcata anche dallo stile registico, che predilige il totale e le figure intere - senza dilatarsi fino al campo lungo, salvo rare eccezioni, peraltro riservate al paesaggio - anziché soffermarsi su sanguinose scene di guerra. Questultima infatti è visivamente negata, come la morte non poteva essere rappresentata in scena nellantica tragedia greca.
La misura minuta della regia si esplica anche nelle inquadrature ravvicinate di oggetti, veri e propri quadri, mirabili esercizi di stile, debitori della pittura fiamminga secentesca. Come nel quadro che riprende un grappolo duva posto su di un vassoio, durante una festa mondana: la macchina da presa compie una parziale rotazione attorno ad esso, consentendoci di apprezzare la consistenza della luce che cade sulla frutta matura e descrivendo così una vera e propria natura morta. Parimenti più avanti lobiettivo si sofferma su di un candelabro in piano ravvicinato, raggiungendo effetti pittorici consimili.
Il film vanta un cast di attori celebri e di conclamata bravura, che tali si confermano anche in questa occasione. Tra gli altri Michel Piccoli, Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Chiara Mastroianni e John Malkovich nei panni del generale Wellington.
Nel complesso un po piatto, Linhas de Wellington è una variazione sul tema del film storico, piaccia o meno, che ha il merito di aver cercato una via personale allinterno di un genere.
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