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La bellezza possibile del quotidiano

di Fabiana Campanella
  Travelogue I – Twenty to eight
Data di pubblicazione su web 19/04/2012  

 

Dal lavoro di Sasha Waltz del 1993, ripresentato a Berlino – e presto in tournée in Europa – con una nuova formazione e una danzatrice che interpreta il ruolo che fu della coreografa, traspare ancora tutta la freschezza di 20 anni fa. Il segreto del successo dell’artista berlinese, guru della danza contemporanea internazionale, è la sua capacità di rendere belli, divertenti, estremi, i gesti del quotidiano. È l’apparente semplicità il trucco dell’illusione: intorno ai cinque danzatori, così bravi da sembrare spontanei in ogni contorsione e salto, vi è una costruzione architettonica e musicale che intrappola l’attenzione e il punto di vista. Non importa se la lampada del soggiorno e il tavolino sono solo disegnati sul muro, all’occorrenza si animeranno di carnale umanità; nessuno vede, a luci spente, che le pareti laterali della stanza sono tagliate in diagonale, così da alterare in un gioco prospettico l’altezza della parete di fondo: quando uno dei protagonisti monterà in cima con un balzo, la sorpresa per la prodezza atletica non verrà scalfita dall’altezza reale delle quinte.

 


Un momento dello spettacolo
 

La musica del Tristan Honsinger Quintett, tutta archi ora stridenti ora sensuali, è quasi un sesto personaggio, che sottolineerà con calore tangueiro e sudamericano i passaggi del conturbante duetto tra un lui dispettoso e una lei sfuggente. L’argentina Maria Marta Colusi, interprete del ruolo della Waltz, è perfetta e rapidissima, parimenti lasciva e ritrosa, nell’irresistibile schermaglia contro un’attrazione cui non può dar sfogo, in una lunga scena d’amore da togliere il fiato. Il set è un appartamento condiviso da cinque coinquilini, che “venti alle otto” di sera si preparano a cenare. Porte, finestre, frigorifero, ferro da stiro, un pollo e un pezzo di pane, un tavolo con quattro sedie e una tovaglia bianca sono gli elementi concreti di un tinello. Ma tutte le componenti realistiche della scena saranno portate agli estremi dell’assurdo, travolte dall’irrompere surreale della danza. Non conterà più alcun presupposto narrativo, né abbinare le coppie degli inevitabili flirt, né individuare quale delle tre donne sia più bramosa dei favori del fascinoso Edivaldo Ernesto, ballerino di bravura e bellezza impressionati. Ci si incanta e si ride, nei giochi d’ombra proiettati nelle pareti sghembe, nelle infinite variazioni di traiettoria dei passi leggeri, nei lanci di gomiti e pugni per conquistare il posto sul frigorifero. Le scarpe, morbide in punta e dure sul tacco, consentono la massima levità alternata ai calpestii più umorali.

 


Un momento dello spettacolo
 

Si spera che non finiscano, quegli sguardi curiosi e femminili dagli spiragli delle due porte, che nella sequenza ripetuta e accelerata mutano intensità e senso: ancora una volta non ci si chiede il perché di certi passaggi, ma solo ci si stupisce delle potenzialità infinite del movimento, dell’armonia, dell’ironia. La composizione è asciutta ma nulla è casuale, come si conviene ai capolavori, quelli che hanno sempre qualcosa di cui sorprendersi, e che lasciano negli occhi e nel cuore la visione di una bellezza possibile, scivolata nelle piccole cose, nella creatività che può nascondersi ovunque. A solleticare la fantasia contribuiscono anche il contesto urbano e teatrale: il Radial System di Berlino, “Space for arts and ideas” inventato proprio dalla Waltz col marito imprenditore Jochen Sandig, è un teatro di mattoni ricavato da una stazione di drenaggio di primo ’900, con giardino sul fiume Spree. Nell’enorme salotto con divanetti bianchi, offre una gigantesca videoinstallazione del collettivo Kombinat, con quattro schermi che riprendono più momenti di un’avventura corale e coreografica nella campagna del Mediobrandeburgo, con sub che danzano sott’acqua e vecchietti che inventano quadriglie coi polpacci immersi nel lago. Fiori freschi e golose torte per soddisfare proprio tutti i sensi. Travelogue ITwenty to eight, prima parte della trilogia degli anni ’90 sui rituali e comportamenti della vita in comune, sarà al RomaEuropa Festival il 10 ottobre 2012. Già da tempo impegnata nella regia di opere liriche, Sasha Waltz sarà in Italia anche nel periodo natalizio: al Teatro alla Scala di Milano, dal 19 dicembre all’8 gennaio, presenterà la sua coreografia per Roméo et Juliette, Sinfonia Drammatica Op. 17 (1839) di Hector Berlioz, ispirata al capolavoro di Shakespeare, dopo il debutto parigino del 2007.




Travelogue I – Twenty to eight
cast cast & credits
 

Travelogue I – Twenty to eight visto a Berlino


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 


 


Lo spettacolo di Sasha Waltz al Radial System V – Space for Arts and Ideas


 

 

 

 

 

 

 

 

 




 

 
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