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De Vulgari Eloquentia

di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 25/11/2003  
Speriamo che non vi siate persi la striscia domenicale (23 novembre) di Blob. Che è un programma (l'unico? forse) della Rai che potrebbe essere esportato in tutto il mondo. E che si basa, come è noto, sul fatto che la televisione è, in tutti i suoi programmi che si accavallano e nel frenetico zapping da una rete all'altra, un lungo, niente altro che un lungo e melmoso fluire di qualcosa che non si sa più bene cosa sia. Un Blob, appunto, come la mortale e appiccicosa sostanza informe del memorabile film, che usciva da tutti i buchi, invadeva le strade, le case, e tutto sommergeva senza scampo.

Con il titoletto di Stato laico, e ovviamente senza commento e con il solo sonoro originale, domenica sera 23 novembre è andato in onda per un quarto d'ora o quasi un fiume ininterrotto e fangoso di pezzi tagliati e cuciti insieme di programmi televisivi di discussione. Dove professori, giornalisti, politici e politiche, presentatori, opinionisti, intellettuali e varia compagnia di giro sono stati immortalati in ciò che è la loro principale qualità: urlare in televisione, non far parlare gli altri, togliere la parola a chicchessia, sovrastarlo con i propri sbeceramenti, con gli insulti, con le volgarità, con gli strilli, e in un caso anche con un fischio da pecoraio. Sublime.

Blob ha questa strepitosa qualità: di farci toccare con mano, in un crescendo spesso grottesco e sempre schifoso, ciò a cui ormai siamo assuefatti come a una drogaccia da discoteca degradata: quello che esce dallo schermo, acceso spesso per ore, trangugiato senza distinzione, ingollato come un necessario rito collettivo. Non fa altro che farci vedere quello che, sempre, guardiamo senza accorgercene.

Per questo è salutare. Il Blob di domenica si concludeva, a schermo nero, con una frase tratta dalla Costituzione, secondo la quale tutti hanno diritto di parlare ed esprimere le proprie opinioni con ogni mezzo eccetera eccetera. In quell'antologia di urli, strilli, prevaricazioni, voci scomposte e becere, si vedeva bene che - lo diceva anche il tardo Fellini - l'unica vera rivoluzione in questo paese sarebbe il silenzio. Una proposta alla ministra Moratti. Sequestri quella cassetta: ma per farla riprodurre in migliaia di copie, e distribuirla nelle scuole. Visione obbligatoria per tutti (professori compresi) almeno una volta alla settimana. Questo sì che sarebbe un intervento dall'alto, nel senso migliore.


Blob

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