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L'isola dei bip

di Roberto Fedi
  Adriano Pappalardo
Data di pubblicazione su web 03/10/2003  
"Hai mai pensato - scrive intelligentemente il sito web relativo, dandoci anche del tu - a come se la caverebbero dei personaggi famosi se si trovassero improvvisamente privi delle comodità a cui sono abituati?". A dire la verità noi non ce lo siamo mai chiesto, neanche nei peggiori momenti della nostra vita. Ma se c'è qualcuno che l'ha fatto (non si sa mai), avremmo una preghiera da rivolgergli. Ci scriva, e possibilmente ci mandi anche la fotografia. Un nostro amico neuropsichiatra lo visiterebbe volentieri; e noi, se per caso lo incontriamo, possiamo stare sul chi vive - a questo, appunto, serve la fotografia.

Il programma di cui stiamo per dir male è - l'avete capito - quello che, con acume pari a quello del sito web di cui sopra, è intitolato L'isola dei famosi. Che non è altro che un 'reality show', uno dei tanti che da qualche tempo ammorbano non solo la nostra (che è venuta come al solito al rimorchio) ma più o meno tutte le televisioni. Nato o almeno svezzato in America, questo genere di Tv si basa sul principio che gli uomini e le donne teledipendenti sono, sostanzialmente, dei guardoni: all'apparecchio televisivo non chiedono informazione, spettacolo, notizie o cosette del genere, ma soprattutto un occhio indiscreto buttato al di là del muro. Che avverrà nella stanza da letto del vicino di casa? o dentro quel giardino? o in quell'isola deserta? E se addirittura là ci metto una decina di quelli che i rotocalchi femminil-estivi chiamano Vip? Quelli che negli spettacoletti Tv si fanno dare del tu ('stamme a sentì Barbara… guardame Maria Teresa… vòrtate Carmen'), e sono come noi? Se divertimo de sicuro.

E così la Rai (rete pubblica), canale 2, ha messo in scena questa che, probabilmente, è la peggiore, la più banale, la meno divertente delle trasmissioni-realtà di ogni tempo e luogo.Che però va in onda su Rai Due tutti i giorni (ripetiamo: tutti i giorni), e una volta (venerdì) anche due volte al dì, come certi lassativi. Inutile spiegare il meccanismo, falso come i Vip o i famosi in causa: che sono o erano, prima delle eliminazioni, i seguenti fenomeni della cultura e dello spettacolo: Carmen Russo, Stefano Tacconi, Maria Teresa Ruta, Adriano Pappalardo, Fabio Testi, Barbara Chiappini, Ringo, Susanna Torretta, Davide Silvestri, Giada De Blank.

Una volta finito di sghignazzare sulla fama di costoro, e sul fatto che secondo la Rai si tratta di Very Important Person, passiamo al dunque. I dieci, via via eliminati secondo il metodo Grande Fratello, sono abbandonati (si fa per dire: e i cameramen? e tutta l'attrezzatura tv? e i microfoni? e la produzione?) su un'isola, che si chiama Hispaniola. Lì, mentre deprechiamo la scomparsa dei cannibali (che con le prosperose forme delle fanciulle perennemente in mini bikini ci sarebbero andati a nozze), li vediamo alle prese con tutto ciò che nello stupido immaginario televisivo 'fa tanto' Robinson Crusoe. Il tutto condito da una supervisione di Marco Mazzocchi (di male in peggio) e dai collegamenti con Simona Ventura (di peggio in pessimo).

I dieci Crusoe, degni di un filmaccio di De Sica e Boldi, fingono di sopravvivere e di fare cose per cui forse si indignerebbero anche i due comici (?) di due righe sopra. Abbiamo visto la Ruta piangere, malissimo, non si sa bene perché - visto che lì non ci dovrebbero essere specchi. Sentiamo i naufraghi discutere di questioni che riguardano la vita, in puro stile Grande Fratello. Ogni tanto qualche perla rara, in quei mari del Sud da cartolina: per esempio Tacconi che serio come quando cercava di parare un rigore dichiara che la situazione è tale da far uscire il cervello dalle orbite - che non è male come perla, ma appunto è rara. Il tutto condito da parolacce, come da copione per ogni trasmissione Tv che si rispetti.
Insomma, questi qua più che Vip si direbbero dei Bip. Che sono quei provvidenziali piccoli suoni che, in un'esplosione bippesca mai sentita, coprono le parolacce dei naufraghi. Che bip vuoi? Chi bip è questo? Ma va' biiip. Non m'interessa un bip - e così via.

E quindi che dire? Che questa - bip - ci sembra una biiip. E quel bip non ci dice un biiiip. E questi bip ci fanno biiip. Ma biiiiip! Lasciateli lì - biiiiiiiiiiiiiiip.



L'isola dei famosi

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