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Spiando in stanze chiuse

di Giovanni Pirari
  Motel - Prima e Seconda Stanza (Foto Laura Arlotti)
Data di pubblicazione su web 09/11/2010  

Nell’ambito del diciassettesimo festival di teatro internazionale UNIDRAM, tenutosi nella Schiffbauergasse di Potsdam, il ravennate gruppo Nanou ha presentato Prima Stanza e Seconda Stanza, primi episodi della trilogia Motel - Faccende personali.

 


Foto Laura Arlotti
 

Le due brevi rappresentazioni – della durata complessiva di sessantacinque minuti -  sono indipendenti, separate di netto dal cambio di scena, dal differente disegno luci e dalle tonalità cromatiche. Le azioni di cui sono composte non costruiscono una trama, ma si svolgono in modo frammentato ed enigmatico, dando luogo a delle scenette, che in dialogo con le luci di Fabio Sajiz e i suoni di Roberto Rettura valgono come dei segni, delle allusioni ad avvenimenti verso i quali le performance sembrano protendersi, ma che non si realizzano mai. È come se lo spettacolo fosse cominciato nel momento sbagliato, o meglio, come se lo spettatore fosse arrivato in ritardo, e si trovasse nello stato d’animo di chi tenta di decifrare una storia di cui non conosce né l’inizio né i personaggi principali. Ogni abbozzo d’interpretazione viene disfatto da un’azione che non cerca la conclusione narrativa, ma la elude, mutando continuamente direzione, e lasciando così il pubblico in attesa di un evento cruciale, che non si sa se sia già avvenuto o sia ancora da venire.

 


Foto Laura Arlotti
 

Prima Stanza ricorda il cinema muto: una luce pallida, intermittente, riproduce l’andamento di una pellicola invecchiata. L’episodio si svolge intorno a un tavolo apparecchiato, in un ambiente quasi monocromatico, dove il fondo, il suolo, le sedie ed una piccola voliera sono tutti di colore bianco. Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci danno prova di un ammirabile controllo del proprio corpo, costruendo intorno allo spazio segnato dalle gambe del tavolo un ventaglio di sketch, che spezzano continuamente l’azione e al contempo alimentano un sentimento d’attesa, di cui l’intera performance è compenetrata. Come se si preparassero all’arrivo di un ospite importante, i due personaggi spostano continuamente gli oggetti, siedono ad attendere, si cercano con grazia attraverso gli elementi dell’arredamento, sin quando, alla fine dell’episodio, una figura femminile in abito rosso traspare dal fondale di velo bianco.

La Seconda Stanza è avvolta in ampie ombre, mentre luci calde e soffuse rivelano un arredamento in stile anni Cinquanta: un divano e due poltrone in pelle rossa,  un tavolino, una specchiera mobile a tre facce formano il campo d’azione dei performers. L’idea di una violenza, d’un omicidio passionale è continuamente allusa in questa scena, percorsa da forti tensioni sensuali. Ma non possiamo accertare se il delitto si sia già consumato o debba ancora verificarsi, se a compierlo sia l’uomo o la donna, o se esso sia solo immaginario, lo spettro dell’inquietudine provata di fronte all’intensità del rosso ed al corpo femminile tra le ombre.

 

 

 

 

 

Motel
Prima Stanza
cast cast & credits
 
Seconda Stanza
cast cast & credits
 



 
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