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Dormire e sognare

di Marco Luceri
  La belle endormie
Data di pubblicazione su web 03/09/2010  

Non ha deluso le attese, anzi vola troppo più in alto dei suoi colleghi (soprattutto francesi) Catherine Breillat, che nella sezione Orizzonti ha presentato un suo personalissimo adattamento di una delle fiabe più celebri e oscure di Perrault, La belle endormie. La dame terrible del cinema d’Oltralpe, che qui alla Mostra è di casa, imprime ancora una volta a una sua opera la folle legge del desiderio, smembrando il testo originale, aprendolo a contributi esterni (la Regina delle Nevi è un personaggio di Andersen) e rimettendolo in scena attraverso una figura doppia, quella dolce e terribile di Anastasia, bambina/donna dormiente che attende di essere liberata dal bacio del suo principe.

Non ha niente del racconto morale il film della Breillat e in questo forse stende un ponte ideale con quel Seicento francese assai libertino che dietro le fiabe pour jeunes filles nascondeva tutto il suo ardore libertino e licenzioso. Morale no, ma forse racconto di formazione sì, oscuro, allegorico e sfuggente, come sarebbe piaciuto forse a Lewis Carroll, tradito dall’ultimo Tim Burton e dalla sua Alice in 3D: dormire e sognare, nell’attesa che aspettare significhi attraversare tempi e spazi che saltano continuamente, in un flusso narrativo che gioca con i paradossi, che trasuda realismo nel momento stesso in cui mette in scena il fiabesco irraggiungibile.

La belle endormie della Breillat, pur mettendo in scena un lungo racconto filosofico, ha una messinscena di una semplicità struggente: castelli, boschi, carrozze, briganti, letti e tutto ciò che lo spettatore riconosce come appartenente al mondo delle fiabe è invece un pezzo di mondo sanguigno, più reale del reale, fotografato magnificamente con un’attenzione alle ombre e ai colori degna di un dipinto preraffaellita. Al centro resta tuttavia il tema per eccellenza del cinema di questa imprevedibile autrice francese, ovvero il rapporto violento e carnale tra i corpi maschili e femminili, in cui la fiaba disvela il suo carattere più misterioso e oscuro. Quando Anastasia si risveglia è per bocca (e corpo) di un principe senza regno, un eroe moderno vestito non di azzurro, ma di nero, che in un’anonima città del mondo contemporaneo la spoglia, la scopa, e poi la getta con veemenza contro un letto.

Alla fine, la bellissima inquadratura finale mostra una calza smagliata di lei e un graffio ancora sanguinante sulla schiena di lui. Niente più favole, siamo nel regno dei vivi. O dei morti.


 

La belle endormie
cast cast & credits
 



Catherine Breillat


 
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