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Buone notizie

di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 20/07/2010  

Siccome tra qualche giorno anche noi andremo in vacanza, almeno come testata, lasciamoci con una buona notizia. Che non è il fresco in arrivo: quello, si farà ancora attendere – almeno secondo i metereologi e  quindi, vista la capacità di questi signori di azzeccarne una, anche questa potrebbe alla fine essere una buona notizia. Nel senso che, magari, farà freddo, tra un po’.

 

No: la notizia buona è che i Tg, tutti, hanno perso nel corso di un anno circa un milione di spettatori (“Corriere della Sera”, 19 luglio). Sono passati da circa 20 milioni e quasi mezzo a 19 e poco più. Però. La prima impressione dei moralisti è che siamo messi male, che la gente è ormai divagante, che tutti sono interessati ad altro, che ormai non c’è più religione eccetera. Noi la pensiamo diversamente.

 

Ci sembra, onestamente, un indice di crescita nella consapevolezza civile. Un po’ come quando si legge, dopo le elezioni, che l’affluenza alle urne, come suol dirsi, è crollata e giù a piangerci sopra (i politici: che fingono, ovviamente, visto che per loro anche se andassero a votare il 10 per cento degli elettori non cambierebbe nulla).

 

Perché, riflettiamoci: che forse i Tg sono trasmissioni di informazione seria? E soprattutto: informano? Via, non scherziamo. Prendetene uno a caso, per il rito serale del Tg delle 20. Di cosa parlano? Un po’ di politica (il 19 per cento del totale) e molto di cronaca (il 25 per cento: stessa fonte). Il resto si immagina che siano gossip, notiziole, sport eccetera.

 

E quindi, prima osservazione: vi sembra informazione, questa? Con notizie e servizi che parlano del tempo? Del fatto che fa caldo e si suda? Oppure delle sfilate di moda, dei VIP (Very Idiot Person) in spiaggia, delle vacanze dei giocatori di calcio e delle velinastre sfuse? E chi se ne frega non ce lo metti? chiosava uno dei formidabili protagonisti dei Soliti ignoti (1958, regia del grande Monicelli). E poi, specialmente in estate: servizi con inviati speciali su omicidi, uxoricidi, infanticidi, e chi più ne ha… D’accordo, d’estate la gente legge, dicono, thriller e giornaletti da quattro soldi: ma qui stiamo parlando della televisione, mica dei rotocalchi da un euro.

 

E poi c’è la cosiddetta politica. Un pastone, come si chiama in gergo l’insieme delle notizie buttate lì per riempire, fra agenzie e servizietti. Che sembra quella dei Tg, anzi del Tg che allora si chiamava Telegiornale ed era senza concorrenza, del bianco e nero. Intervista al ministro Pinco. Dichiarazione dell’onorevole Pallino. A cui risponde il Presidente della Camera. A cui risponde il Presidente del Senato. Ma il vicepresidente del CSM replica. E dal Colle, come si dice in gergo roman-beceresco, ecco la dichiarazione del Presidente numero uno, che puntualizza e smentisce. E poi il Presidente del Consiglio (numero due) in tutte le salse, spesso in apertura (di solito sul Tg1), e poi sul Tg3 le repliche di tutti gli sbandati del Pd, a cui risponde il portavoce della maggioranza. E così per dieci minuti. L’unico Tg che ha aumentato un po’ è quello nuovo di Mentana su La7: senza voler togliere meriti a nessuno, però, peggio di come era…

 

Onestamente: ma voi ve la sentite ancora di ascoltare una roba come questa? Per cui la cattiva notizia, secondo noi, è che ci sono ancora 19 milioni di italiani che mangiano questa zuppa scadente, e che poi discutono su come si fa a sentire meno caldo (notizia bomba: usate il condizionatore o almeno il ventilatore), e magari non si stupirebbero se vedessero il ministro che inaugura la scuola o il Presidente, quello di Arcore, che discetta sull’ottimismo.

 

Speriamo che quando riapriremo, a fine agosto, gli ascolti siano al dieci per cento. Sarebbe la prova che il Paese, come si dice in gergo, sta crescendo. In attesa, buone vacanze!

 

E, se avete un condizionatore, accendetelo. L’ha detto il Tg.    

 




 
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