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Eclettismo coreutico

di Gabriella Gori
  Shen Wei Dance Arts
Data di pubblicazione su web 21/06/2010  

Il grande pregio della danza contemporanea risiede nell’eclettismo coreutico e nel sincretismo culturale. Due aspetti che se da un lato rendono un linguaggio e uno stile sempre più indefinibili in base a rassicuranti criteri estetologici, dall’altro sono proprio questi a caratterizzare una forma mentis viva e vitale, capace di generare nuovi modi di vedere e intendere il fenomeno danza.

 

E la vitalità del fenomeno danza contemporanea ha tenuto banco a Fabbrica Europa, il Festival della Stazione Leopolda di Firenze, che in questa XVII edizione ha ospitato il cinese Shen Wei e il belga Frédéric Flamand. Due autori che per il loro ‘segno’ coreografico sono tra i nomi più conosciuti dell’attuale panorama tersicoreo.   In prima nazionale e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino è andata in scena alla Leopolda La Verité 25 X par seconde, una creazione firmata da Flamand  e dai danzatori del Ballet National de Marseille, chiamati a dare il loro personale contributo in nome di una democratica concezione del fare e produrre arte.

 

Flamand, artista visivo, coreografo, direttore della Biennale Danza di Venezia nel 2003 e dal 2004 a capo del Balletto di Marsiglia, in questa La Verité 25 X par seconde si cimenta in una sorta di riflessione ‘sinestetica’ sul cambiamento della percezione, sul  discrimen tra verità/menzogna, sul condizionamento delle nuove tecnologie sul corpo umano, servendosi di tre videocamere che in tempo reale proiettano 25 immagini al secondo. Artefice dell’arredo scenico è il cinese Ai Weiwei, architetto, critico e icona della Cina ribelle, che crea una scenografia abbagliante con delle enormi scale d’acciaio che costringono i ballerini a muoversi in spazi angusti e inconsueti con un incessante movimento di scorrimento, innalzamento, adagiamento, mentre il piano di Yutaka e il violino di George Van Dam assecondano questa danza umana, e al tempo stesso metallica, arricchita dalle luci di Flamand e Philippe Grosperrin e dai video di Jean-Christophe Aubert. All’insegna dell’eclettismo coreutico La Verité 25 X par seconde mescola codici differenti inglobando classico, moderno, e contemporaneo in una fraseggio piuttosto semplice e i danzatori a turno alternano sequenze corali a duetti, quartetti, soli, con le scale che mano mano, oltre ad essere le vere protagoniste, diventano ingombranti partners. E in effetti il vero punto di forza di questa applaudita Verité è la scenografia che in base al sincretismo culturale coniuga la visionarietà scenica di un artista orientale come Weiwei con la visionarità cinetica di un coreografo occidentale come Flamand.

 


Flamand: La Verité 25 X par seconde
Foto di Pino Pipitone

 

Ma eclettismo coreutico e sincretismo culturale raggiungono l’apice in RE – (PART I, II, III) presentato in Italia a ParmaDanza e a Firenze a Fabbrica Europa dalla Shen Wei Dance Arts di Shen Wei. Coreografo, regista, designer, il quarantenne Wei, cinese ma newyorkese di adozione,  possiede una tale forma mentis che gli consente di spaziare tra linguaggi visivi e culture differenti facendo della mellificatio il suo marchio d’autore. Formatosi all’Opera di Pechino e attivo in Cina dove ha fondato la Guangdong, una compagnia di danza contemporanea, Shen Wei si è poi trasferito in America per continuare il suo percorso di alta formazione coreutica. Qui ha studiato con Nikolais e i maestri della postmodern dance e imparato dal grande Cunningham il modo di concepire il ‘dettato’ coreografico, per poi fondare nel 2000 la sua Shen Wei Dance Arts e diventare così famoso da firmare nel 2008 le scenografie della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino. E l’ottima Shen Wei Dance Arts ha presentato con successo al Teatro Era di Pontedera  il trittico RE con coreografia, scene e costumi di Wei. Il PART I è un pezzo del 2006 ispirato al Tibet, il PART II è una creazione del 2007 legata ai templi della Cambogia e alla giungla di Angor Wat,  il PART III un lavoro del 2009 che guarda alla Cina di oggi tra passato e presente.

 

RE - PART I  è un viaggio spirituale e personale in cui la danza è cullata dai canti tibetani tradizionali, interpretati dal monaco Ani Choying Dolma, e impreziosita dal mandala. La rappresentazione simbolica del cosmo nella tradizione religiosa buddista che ricopre il palcoscenico e consente ai danzatori di esprimere al meglio un tipo di  linguaggio contemporaneo, morbido e sinuoso, capace di rendere l’ambiente tibetano con la sua scarsità dell’ossigeno e la sensazione di una ridotta forza di gravità. 

 


Flamand: La Verité 25 X par seconde
Foto di Pino Pipitone

 

Di impatto decisamente ‘sinestetico’ è RE - PART II  in cui le luci di Jennifer Tipton, la musica di John Tavener e quella tradizionale cambogiana, registrata da Wei, unita ai suoni e alle immagini della giungla di Angkor Wat e dei templi della Cambogia filmati da Wei, danno il senso di un esotismo spazio-temporale di grande effetto con gli alberi di banano e i disegni buddisti e induisti impressi sui muri dei templi, ingigantiti dalle video proiezioni. E il sincretismo culturale è evidente nelle danze tradizionali cambogiane che si fondono con la danza contemporanea occidentale nella ricerca di un’euthymía, la tranquillità dell’animo e – in questo caso – anche del corpo, assimilabile ad una sorta di iperuranio di bellezza e armonia. Ecco allora i corpi nudi, sbiancati, in figurazioni plastiche e pittoriche che diventano sculture viventi e quasi richiamano nella posa del corpo maschile il celebre “galata morente” dei Musi Capitolini romani e nella perfezione di quelli femminili le statue dell’antica Grecia. Un vero inno alla fisicità in cui l’Oriente e Occidente fondono i rispettivi linguaggi e le rispettive culture, rispecchiando la poetica ‘shenweiana’.

 

 


Shen Wei Dance Arts
Foto di Alex Pines

 

Ancora di più all’insegna dello stile eclettico e sincretico di Shen Wei è RE – PART III in cui la Via della Seta è la chiave per recuperare la Cina di ieri e scoprire la Cina di oggi in una creazione che fonde la danza moderna occidentale, di ascendenza  ‘cunnighamiana’, a elementi tratti dall’Opera Cinese, dalle arti visive e figurative, dal teatro, su musica di David Lang e suoni e immagini registrate sulla Via della Seta dallo stesso Wei.  Iperdinamico e più ‘disteso’ dei precedenti, PART III è una riflessione sulla Cina futura e futuribile alla luce di un ingombrante passato, metaforicamente rappresentato da una specie di ‘muraglia’ circolare e apparentemente invalicabile che i protagonisti, accarezzati dalle luci della Tipton, tentano invano di superare. 

 

La verité 25 X per seconde e RE (I, II, III)


La verité X per seconde
cast cast & credits
 


RE PART I 2006: Tibet
cast cast & credits
 


Re PART II 2007: Ankor Wat (Cambogia)
cast cast & credits
 


RE PART III 2009: Via della Seta (Cina)
cast cast & credits
 



 
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