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Crescete e moltiplicatevi

di Roberto Fedi
  L'amore trionfa (?)
Data di pubblicazione su web 09/02/2010  

Una delle ragioni per cui anche sui giornali, sulle riviste a stampa o web e altrove non si parla mai delle trasmissioni del pomeriggio in Tv è che chi scrive, probabilmente, il pomeriggio si fa la pennichella. O va a spasso, magari. O, più probabilmente, perché è un critico di regime (tutti, salvo il sottoscritto), e parlerebbe bene o prenderebbe sul serio anche il festival di Sanscemo, che incombe. Infatti, fateci caso, dovunque se ne parla con grande spreco di pagine e di parole.

 

Invece, un consiglio. Date un’occhiata, una sola basta, ai programmi pomeridiani: sono istruttivi. Vi spiegano dell’Italia, e della sua arretratezza, molto di più di cento saggi sociologici o di costume. Perché questa roba la gente, anzi la gggente, la guarda. Altrimenti non ci sarebbe la pubblicità, e i programmi verrebbero chiusi. Noi ne abbiamo già parlato, e ritorniamo sull’argomento. Ci sono centinaia di migliaia di persone che li vedono, forse milioni. E chi è questa gggente?

 

Non abbiamo sondaggi alla mano. Ma cerchiamo di indovinare. Non è difficile: quelli che il pomeriggio stanno a casa. Chi sono? Malati, certo. Ma soprattutto donne di casa, insomma casalinghe, persone anziane, pensionati e pensionate: che sono un esercito. D’inverno, anche di più: dove volete che vadano, ai giardini pubblici con un metro di neve? A spasso quando piove a dirotto? Quindi poltrona, e televisione. E cosa ammannisce la Rai, servizio pubblico con finalità anche sociali e culturali e di informazione, a questi cittadini? Ammannisce roba così.

 

Abbiamo già parlato dell’indecente Italia sul 2, condotto dalla ragazza della parrocchia accanto Lorena Bianchetti e da tale Milo Infante, spento come pochi. Se volete, guardate pure qua dietro: Raiella 2000. Oggi, 9 febbraio, il programma era serio. Si parlava di un probbblema scottante, anzi “forte”, come ha detto la parrocchiana. Il sesso fra gli adolescenti. Cosa ci sia di forte in questo argomento, che è più vecchio del cucco, non si sa, ma lasciamo perdere. Scheda filmata, a puntate, e dibbbattito in studio. Lo studio è come al solito ricco, soprattutto di esperti. Ce li ricordiamo così: una modella, la moglie di Collovati l’ex giocatore e ora commentatore di calcio su RaiUno (la signora si chiama Caterina, e non sappiamo che qualifiche abbia ma così a occhio nessuna), l’ex portiere della Juventus Tacconi, un giovanotto scialbo già partecipante a un reality, una signorina di cui ci sfugge il nome e tutto il resto, però ovviamente bellina, una sessuologa che quasi non ha aperto bocca se non per dire cose che chiunque fermato per strada avrebbe detto meglio. Mancava ci pare un prete, ma per quello basta e avanza la Bianchetti. Non ce ne ricordiamo altri. La modella era lì perché aveva fatto un figlio a 17 anni, e l’ex partecipante al reality perché ne aveva fatto un altro a 23 (non con la modella): quindi, competenti, insomma. Sarebbe come se per parlare di cinema si invitasse la bigliettaia.

 

Insomma, un gruppo ben assortito di esperti. Il filmato, insomma la “fiction” come l’hanno chiamata, vede una fanciulla che scopre di essere incinta a 16 anni. Il futuro babbo? Un coetaneo. Cosa avranno detto? È facile: ora come fo? chi glielo dice alla mamma? e al papà? e tutto il prevedibile. Ogni tranche della fiction viene commentata, più o meno così: certo, è un probbblema. Ma l’amore è una gran cosa. I genitori debbono capire. Insomma, il repertorio della parrocchia accanto.

 

La storia, anzi scusate la fiction, si svolge facile. Il papà e la mamma della fanciulla ovviamente capiscono, anzi sono quasi contenti. Quello del fanciullo un po’ meno, ma è un avvocato famoso ed è cattivo (il babbo della fanciulla è artigiano, meno ricco ovviamente, e quindi è buono per definizione). E alla fine? Ma l’amore trionfa, si capisce. I due si sposeranno, e il neo papà figlio del famoso avvocato andrà a lavorare nel laboratorio di artigiano del suocero – molto credibile, come si vede: i laboratori artigianali sono pieni di figli di avvocati. Del quale artigiano cui non è detta la specializzazione, ma sarà stato di sicuro un falegname, che da san Giuseppe a Geppetto sono tutti buoni.

 

Inutile riferire i commenti del dibbbattito. Tutti contenti anche lì. Tacconi ha detto, tanto per fare un esempio, che lui con la modella anche a 16 anni un figlio ce l’avrebbe fatto volentieri (risate: modella bellissima, naturalmente). Applausi.

 

Ci abbiamo fatto caso. In tutta la puntata, si dice tutta, che è durata un paio d’ore, non è mai, si dice mai, stata pronunciata la parola ‘aborto’, o l’eufemismo ‘interruzione di gravidanza’. E neanche l’eventualità è stata mai presa in considerazione neanche alla lontana dai due sedicenni della storiella da degradato libro Cuore (chiediamo scusa a De Amicis, che era laico), né dai rispettivi genitori, neanche da quello cattivo. Solo matrimonio riparatore, benedetto dalla Chiesa – si presume. Né è mai stata usata da nessuno la parola ‘pillola’, neanche a bassa voce, o è mai stato fatto cenno a nessun altro contraccettivo.

 

Meno male che le trasmissioni del pomeriggio i ragazzi non le vedono. Mica sono scemi. I pensionati, ormai…



 
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