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Raiella 2000

di Roberto Fedi
  Monica Setta
Data di pubblicazione su web 04/02/2010  

Ci sono cose, alla Rai, che ci lasciano interdetti. O meglio: quasi tutto, alla Rai, ci lascia così. Ma su certe questioncelle almeno noi rimaniamo di stucco. Ci piacerebbe sapere come accadono.

 

Prendete per esempio RaiDue, pomeriggio del primo febbraio. Alle 14 tutti i giorni fuorché il weekend (meno male) ecco una trasmissionetta d’attualità: Il fatto del giorno. Dura una mezzoretta. La dirige tale Monica Tetta (pardon: Setta – ma se avete visto una volta il decolleté capite il perché del lapsus). È questa Setta una giornalista che ha, ci mancherebbe, il suo dibattitino pomeridiano. Un dibattito, si sa, è come un sigaro o una croce di cavaliere, si diceva una volta: non si nega a nessuno. Per cui via! Dibattiti, anzi dibbbbattiti, a gogò, a tutte le ore. Sono infatti le trasmissioni più facili, e presumibilmente meno costose. Tre o quattro esibizionisti si trovano sempre, figuriamoci, tre o quattro sedie basta prenderle nei magazzini, un po’ di pubblico arriva anche solo con un fischio, ed è bell’e fatto. Ah già, ci manca l’oggetto del dibbbbattito, insomma l’argomento. E che ce vo’? direbbero alla Rai. E infatti ce n’è per tutti.

 

Come i dibbbbattiti serali, anche quelli pomeridiani seguono un copione standard, ma ovviamente più cheap e tirato via. Fra gli ospiti debbono esserci per forza un po’ di attricette, che nel pomeriggio sono per così dire di seconda scelta (quelle di prima vanno da Vespa). Ovviamente anche qualche politicante, spesso di terza scelta (quindi quasi tutti). Ovviamente due o tre degli invitati hanno il dovere di urlare e di litigarsi, sennò che gusto c’è. Se fra questi c’è Sgarbi, basta la parola. Alla fine non si è risolto nulla, non si è capito nulla, e arrivederci a domani.

 

La Setta ha poi una voce stridula come poche, e urla per calmare gli esagitati, e spesso toglie la parola anche a quelli normali. Insomma, secondo il modello Santoro, vuole essere la protagonista. Ne consegue un vocìo in cui non si capisce un tubo, fino a quando l’acutissima voce della signora non chiude le musiche annunziando la pubblicità, o la fine della gazzarra. Insomma: una delle tante trasmissioni inutili della Rai, e forse dannose, soprattutto per l’intelligenza di chi ascolta. Che il primo febbraio si occupava, giusta la denominazione del programmetto (Il fatto del giorno), di gossip. Ma  guarda che novità. Se ne sono occupate ultimamente solo una ventina di tramissionacce, su Rai, Mediaset o altrove. Ospiti che urlacchiano ecc. Ma il tema del dibbbbattito, di grossa portata come ognuno può capire,  era: questi gossip che invadono la politica e tutto il resto sono casuali, oppure c’è dietro un Grande Burattinaio? La cosa, lo capirebbe lo scemo del villaggio, era demenziale: insomma, il Grande Vecchio che spedisce paparazzi e quant’altro a fotografare mariti fedifraghi, mogli idem, politici porcelli e così via. Cose da pazzi. Inutile dire come si è conclusa la trasmissione, perché già il tema era insulso. Arrivederci a domani.

 

Ancora stupefatti da tanta pochezza – ma chi gliele inventa, queste cose? I fratelli Marx dopo una sbornia? –, ecco che non abbiamo neanche il tempo di farci un caffè che appare, subito a seguire, Italia sul Due, che dura fino alle 16 inoltrate. Presentano, udite udite: la ragazza della parrocchia accanto Lorena Bianchetti (da noi già debitamente segnalata e strapazzata: Domenica in (ginocchio) e prima ancora La mattina del Signore) e Milo Infante (chi era costui? Boh). La Bianchetti, già reduce da Domenica In, aveva dichiarato che era “contenta di lavorare con Milo perché ha più capelli di Pippo Baudo“. E ho detto tutto, avrebbe sbottato Peppino De Filippo di fronte a Totò.

 

Di cosa tratta questo bel programmone il primo febbraio? Ma  di gossip, che diamine. Diranno a Raiella 2000: ma è l’approfondimento. Cosa ci sia da approfondire sul gossip proprio non si sa. E lì sotto a chi tocca: Alba Parietti, un giornalista gossipparo in collegamento, Antonella Boralevi, e Stefano Zecchi (ma non si vergogna? Speriamo almeno che lo paghino bene). C’era anche un filmato gossip su una tale Ventura (non Simona), presentato come uno scoop e che si vedeva lontano un paio di kilometri che era un falso confezionato malissimo a bella posta tanto per fare scena. E lì, per quasi due ore, hanno approfondito questo ‘fatto del giorno’.

 

Ora: va bene che siamo ormai sul becero fisso, ma che alla Rai, ormai decisamente Raiella 2000, per un intero pomeriggio o quasi in due trasmissioni di seguito si parli di queste scemenze, ci pare troppo. Con la Parietti che ormai sembra un canotto, i due presentatori mosci, e servizi da bocciatura a qualsiasi esame di giornalismo anche addomesticato (servizio a Roma: lei compra giornali de gossip? Sì. Oppure: no. Oppure: li leggo dalla parrucchiera. Fine del servizio. Cavolo… ma il Pulitzer a questi perché ancora non gliel’hanno dato?). E con protagonisti, anche ospitati in studio, che personalmente non avevamo mai sentito nominare. E chi se ne frega se il tale sconosciuto va al ristorante con la povera sconosciuta allo sbaraglio?

 

Non che queste cose non sia giusto pubblicarle, se c’è qualche milione di scervellati a cui interessano. Siamo per esempio convinti che ci saranno persone che amano svisceratamente il letame. Bene, questione di gusti. E allora che comprino  Letame 2000, se credono e se lo trovano. Ma più di due ore alla Rai dedicate al letame?

 

A proposito, comunicazione di servizio: il 31 gennaio è scaduto il tempo per pagare il canone Rai, quest’anno anche aumentato. Entro il 28 febbraio si può ancora pagare con una soprattassa. Beh, vedete un po’ voi.    







 
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