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Segreti di famiglia

di Federico Ferrone
  Tetro
Data di pubblicazione su web 11/01/2010  

Presentato con singolare discrezione a Cannes, dove è stato confinato alla “Quinzaine des réalisateurs”, e transitato in tutta fretta anche nelle sale italiane, l'ultimo film di Francis Ford Coppola avrebbe meritato maggiore attenzione. Intanto perchè si tratta appena del suo terzo film in dodici anni dopo L'uomo della pioggia (1997) e il più recente Un'altra giovinezza (2007) e addirittura la sua prima sceneggiatura originale dai tempi di La conversazione (1972).

Girato e ambientato in Argentina, tra Buenos Aires e la Patagonia, il film è la storia di Tetro (Vincent Gallo), figlio ribelle di Carlo Tetrocini, celebre direttore d'orchestra d'origine italiana. In fuga dal narcisismo paterno e dal dolore per la morte della madre, Tetro si è trasferito in Argentina coltivando il sogno di diventare una scrittore. Dopo alcuni gravi problemi psichiatrici ha però abbandonato la sua vocazione, ma la sua vita, per quanto irrisolta, è confortata dalla presenza della compagna Miranda (Maribel Verdù). Il suo fragile equilibrio è sconvolto dall'arrivo di Bennie (Aden Ehenreich, semi-esordiente dai tratti simili a Di Caprio e fotografato come un giovane Marlon Brando), fratellastro diciottenne deciso a scavare nel passato della loro famiglia. Il fratello minore si mette infatti in testa di recuperare e dare una conclusione al libro cui Tetro ha lavorato per anni, provocandone le ire. Ma quando il libro, grazie a Bennie, si tramuterà in una pièce selezionata nel più importante festival argentino, i due finiranno col riconciliarsi, sebbene a costo di alcune dolorose rivelazioni.

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Segreti di famiglia contiene moltissimi dei temi esplorati nei precedenti film di Coppola: l'infanzia, la memoria, la rivalità, tutto quanto insomma ruoti intorno al gigantesco motivo della famiglia. Conoscendo l'estensione della famiglia Coppola e l'influenza che il regista ha avuto su una schiera di figli (Roman, Sofia e lo sfortunato Giancarlo), sorelle (Talia Shire) e nipoti (Nicholas Cage e Jason Schwartzman), viene spontaneo cercare paralleli. Il padre di Tetro, musicista geniale, castratore e italiano (interpretato da Karl Maria Brandauer) è lo stesso Francis Ford, a sua volta “padrino” di una delle più vaste famiglie della storia di Hollywood? O addirittura suo padre Carmine, noto musicista jazz? Coppola ha detto che non c'è nulla di autobiografico nella storia ma sarebbe comunque un esercizio sterile cercare coincidenze tra il copione e la biografia. Semmai conta il modo in cui viene trattato lo sterminato tema dei rapporti familiari.

Come avviene spesso nella fase “matura” della filmografia dei grandi registi (si pensi a Clint Eastwood) c'è un tema che emerge come motivo centrale di ricerca: quello della trasmissione, dell'eredità in senso vasto, sia artistico che familiare. Come far sopravvivere quello che si è creato o che si è ricevuto in dono dalle generazioni precedenti? Come mantenere vivi i legami tra membri di una stessa famiglia nonostante le difficoltà e le rivalità? Come già nella saga del Padrino, non è casuale se i protagonisti sono soprattutto uomini, come se il potere si trasmettesse in via patrilineare, mentre le donne (a parte il critico snob interpretato da Carmen Maura, personaggio peraltro poco in sintonia col resto della storia) sono soprattutto figure dell'amore: comprensive, devote e protettive.

E pazienza se suona arcaico e profondamente italiano, come sarebbe facile obiettare che la narrazione è talvolta confusa. È chiaro che il film di Coppola ha delle ragioni che la ragione può rifiutarsi di conoscere, ma che parlano soprattutto al cuore. Prova ne è la sontuosa la fotografia in bianco e nero, di taglio decisamente espressionista, usata per descrivere un tempo presente più emotivo che narrativo, mentre le rare sequenze relative al passato di Tetro si tingono di una grana colorata molto anni '70. Col procedere della storia, alla saga familiare, che inevitabilmente attinge al registro della tragedia (oltre a Crono c'è anche un po'di Edipo), si sovrappone, anche a livello formale, il melodramma. In un turbine meta-narrativo, il film intreccia il presente di Bennie e Tetro, il passato della loro famiglia e la pièce che a queste vicende biografiche è ispirata. Alcune sequenze di ballo citano espressamente Scarpette rosse e I racconti di Hoffman di Powell e Pressburger.

Nel finale il film si fa sempre più visionario e distorto mentre il melò diventa quasi intollerabile (nel momento di massima tensione giunge una telefonata che annuncia che il padre-padrone è in fin di vita e vorrebbe rivedere i due figli). Ma alla fine, complice il funerale “liberatorio” del capo-clan e alcune sconvolgenti rivelazioni tra Tetro e suo fratello, la saga familiare si chiude con una nota di speranza e riconciliazione. La famiglia, anzi l'amore, trionfano sempre. Anche se si lasciano alle spalle qualche cicatrice, come sanno bene i capifamiglia. E i presidenti del consiglio.

 

Tetro
cast cast & credits
 

Francis Ford Coppola
Francis Ford Coppola

 

Intervista a Francis Ford Coppola



 
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