Il regista inglese Peter Brook è tornato ad affascinare per il terzo anno consecutivo il pubblico del Teatro della Tosse, proponendo una riduzione teatrale dei sonetti shakespeariani, per cui ha pensato un ideale percorso all’interno dell’animo umano, alla ricerca delle emozioni più profonde legate al sentimento dell’amore.

Un momento dello spettacolo

Il frutto di questa operazione è una raccolta delle liriche di Shakespeare, realizzata da Brook con l’intento di farne emergere tutta la forza drammaturgica, immaginando un dialogo tra due amanti suddiviso in quattro momenti: il tempo famelico, la separazione, la gelosia e il tempo sconfitto. Questa scelta tra i 154 sonetti ha lo scopo di rivelare i contrasti e gli interrogativi più profondi legati all’amore tra un uomo e una donna: la constatazione di come il tempo scorra inesorabilmente trascinando con sé anche la persona amata, la sofferenza per la separazione, il dolore e la rabbia provocati dal tradimento e dalla gelosia, la realizzazione di come il tempo, alla fine, venga sconfitto dall’amore. Sono queste le tematiche che animano la scena, dando vita a una rappresentazione delicata e, al contempo, forte.

Il felice risultato è garantito, oltre che dalla raffinata regia di Peter Brook, anche dalla presenza sulla scena di due attori che interpretano i sonetti di Shakespeare con sobrietà e maestria: Natasha Perry e Michael Pennington sono protagonisti di un’appassionata storia di amore in versi, in cui si avvalgono della propria esperienza per incantare gli spettatori, in uno spettacolo in cui la recitazione è a servizio della musicalità della lingua inglese. Ad assecondare questo effetto, i due attori sono accompagnati sulla scena dal musicista Franck Krawczyk, che esegue con delicatezza brani dal compositore secentesco Louis Couperin.