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Tra rock e punk

di Michele Manzotti
  Green Day
Data di pubblicazione su web 17/11/2009  

Due ore e mezza di rock a tutta velocità. Uno spettacolo pieno di effetti, fuochi artificiali, fiamme dal palco e una grande energia. Tutto questo davanti a un palasport, il Futurshow di Bologna, esaurito, con il pubblico (in cui prevalevano ventenni e trentenni) che cantava a squarciagola e che si lanciava in ovazioni continue. Il concerto dei Green Day al Futurshow di Bologna, penultima tappa del tour europeo della formazione, aveva le caratteristiche del successo annunciato, poi confermato dall'andamento della serata.

 

Certo, Billy Joe Armstrong (voce e chitarra), Mike Dimt (basso) e Tré Cool (batteria) non sono più ragazzini ma restano nell'anima tre punk. Il primo corre da una parte all'altra del palco, coinvolgendo il pubblico che in alcuni casi fa salire in scena, urla e detta i tempi indugiando su pochi (ma efficaci) accordi di chitarra, il secondo lo imita in parte e non si distoglie da un suono del basso prevalentemente percussivo e poco melodico, l'ultimo ha un ritmo costante e funzionale ai brani. Ma sanno suonare in modo efficace e d'altra parte la storia del punk e del punk-rock, di cui i Green Day restano esponenti di primo piano, è fatta di musica semplice nella struttura con l'abilità dei musicisti a fare la differenza.


 

La band
La band

 

Il 2009 dei Green Day è coinciso con l'album 21st Century Breakdown, uscito per la Warner e attesissimo dai fan. Un disco nella concezione vicino allo spirito dei '70, ai cosiddetti concept-album che sviluppavano un unico argomento, tipici dei gruppi legati a un genere totalmente diverso come il progressive. Un album con momenti di rock puro al 100%, ma anche di riflessione, più melodici. Ma dal vivo è tutto diverso, perché Billy Joe e soci sanno che i loro fan vogliono adrenalina e sonorità forti, che sono una caratteristica peculiare della loro carriera ormai più che ventennale.

 

E quindi l'inizio è dedicato agli accordi di 21st Century Breakdown e Know Your Enemy, dall'ultimo album che è protagonista in buona parte del concerto con Eat Jesus Nowhere e 21 Guns tra le altre. Ma ci sono anche i loro classici come American Idiot, Minority, Jesus of Suburbia, Basket Case, tutti accolti con cori e salti, le brevi citazioni degli ispiratori (Black Sabbath, Ac/Dc, Van Halen, Beatles, Rolling Stones). E un finale acustico con le ballate Wake me Up When September Ends, Last Night on Earth e Good Riddance (Time Of Your Life). Tra i musicisti di supporto, Jason White, chitarrista fondamentale nel suono dal vivo, festeggiato anche in scena per il suo compleanno con tanto di torta in faccia.  E dopo uno spettacolo del genere concludiamo pensando  che Billy Joe e i due compagni  possono dare ancora molto perché hanno ancora voglia di divertirsi suonando. Due ore e mezza senza sosta lo dimostrano abbondantemente.

 

 



Green Day @ Futurshow di Bologna



cast cast & credits

La copertina dell'ultimo album
La copertina dell'ultimo album




 
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