drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Il teatro e il racconto

di Laura Bevione
  La storia immortale
Data di pubblicazione su web 15/11/2002  
Un uomo vive realmente soltanto se può dire di essere stato protagonista di una storia. Altrimenti qualsiasi racconto risulterebbe immorale: l'irrealtà è una pecca grave e l'immaginazione non esalta una narrazione che, al contrario, acquista valore unicamente se fondata su un'esperienza davvero vissuta.

Questo il pensiero del ricchissimo Clay, anziano commerciante di tè di Canton. Vittima dell'insonnia e costretto a letto dalla malattia, trascorre il tempo in compagnia del segretario tuttofare Elishama che, durante le lunghe notti di veglia, gli legge i suoi vecchi registri contabili, dunque qualcosa di assolutamente reale. Ma una notte essi finiscono e Clay, che ha saputo che esistono anche altri libri, contenenti però delle "storie", chiede al suo segretario di procurargliene alcuni e, intanto, racconta egli stesso una vicenda che aveva sentito da ragazzo. È la leggenda, assai diffusa fra i marinai, del giovane che, incontrato un anziano gentiluomo, è accompagnato nella sua ricca dimora, rifocillato e poi pagato per passare una notte d'amore con la giovane moglie del suo benefattore così che questi possa avere un erede.

Clay è convinto della realtà di questa storia e, di fronte alla ferma dichiarazione di Elishama della sua falsità, decide di farla divenire vera egli stesso. Incarica il segretario di trovare una donna, bella e dai modi eleganti, e si occupa lui stesso di cercare al porto il marinaio giusto. Virginie e Powl, i due pupazzi nelle mani del burattinaio Clay, possiedono già una loro storia: il padre della donna fu spinto al suicidio dal ricco commerciante e dunque la figlia accetta la parte per cercare una qualche forma di vendetta per la sua infelicità; mentre il ragazzo è stato naufrago in un'isola deserta e solo da poco salvato da una nave di passaggio. Entrambi, tuttavia, recitano fino in fondo il ruolo che è stato loro affidato e il loro idillio di una notte conquista a Clay quella sicurezza derivante dalla realtà che gli consente, finalmente, di addormentarsi. Egli, burattinaio senza coinvolgimento affettivo di alcun genere, ha governato una storia tenendosene in disparte, non sentendosi protagonista, quale invece è stato, come gli fa notare Elishama.

La regia ambienta la vicenda in una scena occupata da alti specchi con barocche cornici dorate e sceglie il ritmo cadenzato del narrare. I movimenti sono limitati e sull'azione prevale il racconto, così come nei lunghi dialoghi fra Clay e Eishama - rispettivamente Carlo Cecchi e Gabriele Lavia. Il primo adeguatamente burbero e cinico, freddo burattinaio che, dopo un'esistenza trascorsa lontano da qualsiasi tipo di coinvolgimento, si accorge che la sua vita necessita di una storia per dirsi tale. Il secondo conferma la sua bravura in parti di uomini apparentemente "mediocri", dediti a servire i propri padroni senza lasciar trapelare nulla di una vita interiore che, invece, sospettiamo assai fervente: i passi brevi a piedi uniti, la leggera inclinazione della testa, l'intonazione monocorde e senza scatti. Cecchi e Lavia -per la prima volta insieme sul palcoscenico - offrono due interpretazioni di altissimo livello, cui si affianca il ritratto di Virginie, calmo e seducente, disegnato da Raffaella Azim e la prova, forse un po' da disciplinare, del giovane Giorgio Lupano.

Uno spettacolo stringente che genera inquietudine per la sua cupa atmosfera, per il suo ritmo rapido e allo stesso tempo cadenzato che mima quello proprio della narrazione e scopre il suo debito con quello del racconto da cui ha tratto aspirazione: Lavia ribadisce con il linguaggio del teatro la poetica di Karen Blixen, certa che solo il racconto potesse riscattare una vita.



La storia immortale
cast cast & credits
 
 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013