Deludente spettacolo questo sesto allestimento-adattamento di Claudio Morganti dal Riccardo III di Shakespeare, dopo quelli del 1994 (Studio per Riccardo III), del 1995 (Riccardo versus Amleto, III Riccardo III, La scena del Consiglio), del 1999 (Le regine). L'attore, traduttore, elaboratore e regista chiede troppo a se stesso e troppo poco a Shakespeare.
Taglia via, questa volta, scene testualmente eccellenti e ne conserva altre insignificanti, riscrivendone in un banale e trito italiano dei nostri giorni alcune altre (per fortuna assai poche). Per parte sua - per quanto bravo a dare ritmo alla parte - si mostra troppo "leggero" e privo di vere motivazioni interiori. I suoi compagni in scena sono invece impari al compito assegnato, oscillando tra il dilettantismo di alcuni e la scolastica esecuzione dei compiti di altri (Silvia Guidi in una modesta interpretazione di Lady Anna). L'impianto scenico, una oscura pianta circolare con isole di luce e barbagli improvvisi, è alquanto suggestivo ma sostanzialmente decorativo, anche se in stile "grottesco".
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