Rodrigo Garcia si è presentato al pubblico del Premio Europa per il Teatro con due produzioni già note da qualche anno: Accidens e Arrojad mis cenizas sobre Mickey. Entrambi questi spettacoli si costituiscono di azioni prive di dialoghi e della proiezione di un testo del regista, nel quale si palesa lintenzione critica dellinsieme.
Tale struttura ricorre in modo particolarmente evidente in Arrojad mis cenizas sobre Mickey, uno spettacolo di tre anni fa, dove alle scene surreali e di forte impatto sviluppate dagli attori si affianca la proiezione di brucianti considerazioni: la società consumista ha generato dei disturbi nel nostro rapporto con gli oggetti del bisogno, allontanandoci dalla bellezza e dalla possibilità di ritrovare noi stessi nellincontro spontaneo con la natura.
Questo pensiero viene riflesso dalla scena: come se la fruizione naturale delle cose fosse stata sconvolta, vediamo Jorge Horno e Núria Loansi spogliarsi e ricoprire di miele i loro corpi nudi, e poi luno gettarsi in una vasca piena di fango, mentre laltra si rivoltola in un mucchio di peli caprini. La confusione delle funzioni si mostra anche nellincapacità di due attori nudi di amarsi, quando Juan Loriente cerca la penetrazione premendo contro la nuca dellattrice, o sfregando disperatamente la fronte su una vulva che non si sa aprire, e gode solo distrattamente, come per abitudine.
Confuse sono anche le reazioni del pubblico, sul quale le medesime azioni producono insieme un effetto comico e amaro: quando i fanali di un Land Rover in scena sorprendono i due bizzarri amanti sotto gli sguardi duna famiglia improvvisamente apparsa, non si sa più se ridere, o rattristarsi per lintimità perduta. Ricca di immagini forti e di momenti grottescamente comici, la rappresentazione scorre per settanta minuti senza che quasi si abbia la percezione del tempo, e nonostante un eccesso irritante, in cui Loriente tormenta un topolino quasi facendolo annegare in un acquario, si vorrebbe che essa durasse di più, e che la poesia rivelatrice del testo di Garcia non abbandonasse presto la memoria.
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