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Viva Miss Italia

di Roberto Fedi
  Miss Italia
Data di pubblicazione su web 12/09/2008  

Ci sono cose che riconciliano con la televisione. Martedì sera, mentre come abbiamo scritto su RaiTre D’Alema e Tremonti strillavano (Ballarò: tre milioni 608 mila spettatori), su RaiUno c’era Miss Italia: ci crederete o no, stessi spettatori identici o quasi (tre milioni e 360 mila). Non c’è giornale che oggi non dica che è stata una disfatta per le povere miss di Salsomaggiore, per la trasmissione (che dura 4 serate: cose da pazzi), per RaiUno, eccetera. Mentre siamo contenti della débacle di Del Noce, direttore di RaiUno, che ha pensosamente detto che «è possibile che quattro serate siano troppe» – che intuito, ragazzi – , una volta tanto siamo dalla parte delle povere miss, nonostante tutto il male che se n’è sempre detto. E spieghiamo subito perché.

Intanto perché chi cambia canale di fronte a Floris, D’Alema e Tremonti per noi dimostra di essere una persona intelligente, per le ragioni che spieghiamo nell’articolo precedente a questo. Vada dove gli pare, troverà sempre di meglio di due che strillano insultandosi per l’ennesima volta, ripetendo un copione che solo in un paese vecchio come il cucco potrebbe essere considerato interessante: e questo, prima o poi, si dovrà pur dire che non è un paese per vecchi – se ci permettete la citazione, ribaltando il senso del capolavoro dei fratelli Coen dell’anno scorso.

Poi perché, visto e riferito di Veline su Canale5, beh: almeno le miss Italia o presunte o potenziali tali hanno il privilegio di una storia dietro le spalle (pardon: c’è venuta così).

Poi per un certo gusto da bastian contrari: insomma, ora che crollano gli ascolti eccoli lì tutti i giornali a sfottere queste ragazzotte. Citando a caso: un giornalista dice che a una domanda del tipo «Ha visto Basic Istinct?», la ragazza risponde «No». E giù ironie, come se le avessero chiesto se aveva letto Shakespeare. Lo diciamo fuori dei denti: è la domanda ad essere stupida, non la risposta. Per esempio, chi scrive, a suo tempo, non l’ha visto. Giuro. E allora? Chi se ne frega, guardoni a parte, di spiare la Stone che accavalla le gambe ed è senza mutande. Personalmente, vedendolo quasi per scommessa anni dopo, mi sembrò una delle più sesquipedali stupidaggini della storia del cinema. Un punto per la miss.

Altro esempio riportato dai giornali, per dimostrare la scempiaggine generale missologica, diciamo così. Domanda: «sai l’inglese?» Risposta: «a livello scolastico». Esecrazione. Come se si fosse in un paese in cui la gente parla l’inglese così come a Firenze parlano fiorentino. Se la miss avesse avuto un po’ più di verve, doveva rispondere: «e lei?». Così lo fregava di brutto. Due punti per la miss (a parte la locuzione a livello: ma è un peccato veniale).

A proposito di livelli. Per tirare un po’ su quello della serata (pardon, altra gaffe), ecco che ogni tanto la telecamera, ah che malizia…, inquadrava il culo delle miss, ora chiamato volgarmente lato B. Ma si può? E le associazioni femminili non hanno niente da dire? E Del Noce, buon cattolico, idem?

Domanda alla giuria e ai giornalisti strafottenti: come si dice culo in inglese? O vediamo un po’ come ve la cavate, furbini che non siete altro.












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