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Viva la Ferrari

di Roberto Fedi
  Briatore
Data di pubblicazione su web 15/06/2008  

Ne stanno capitando di tutti i colori, converrete. L’Irlanda dice ‘no’ al Trattato di Lisbona – uno pensa: e allora? e poi viene a sapere che praticamente ha messo in crisi l’Europa. Cavolo. La benzina ormai costa più dell’oro – e allora? diceva un tale: io metto sempre 20 euri, e li frego. L’Iran fa la bomba atomica. Ci sono anche i soliti morti sul lavoro, un terremoto in Giappone, se vogliamo proprio esagerare c’è anche la Nazionale che tra un po’ la sbattono fuori: insomma la solita tristezza. C’è anche la spazzatura a Napoli, di cui non parla più nessuno perché poi alla fine queste cose scocciano. Ma una bella notizia questo fine settimana c’è: si è sposato Briatore.

Capirete che questa cosa ci ha riempito il cuore di tenerezza, e di giusta partecipazione, di emozione e gaudio. Finalmente una notizia che ci riconcilia con la vita, con l’eleganza, e perché no? anche con la Chiesa Cattolica, visto che a sposare i due ragazzi è stato un cardinale. Insomma, è stato un bel sabato, fra tante brutture. E poi lui così elegante (notare le scarpe-ciabatte-pantofole con la sigla FE, come Flavio ed Elisabetta, qui accanto riprodotte: très chic), così emozionato, e lei così in bianco. E poi tanti VIP (che non vuol dire Very Inutil Persons, sciocchini), da Simona Ventura a Fede a Berlusconi a Capello a Lippi a Mara Venier ai Duran Duran. Avanguardie, insomma. Giovanottini di belle speranze. E l’arrivo in Rolls Royce d’epoca come la Regina d’Inghilterra, che finezza. Un parterre de roi, altro che storie. E ci metto sopra anche un bel cardinale. E poi dicono che la Chiesa non la racconta giusta quando chiede l’8 per mille per l’aiuto agli anziani: Briatore tra un po’ ha 60 anni, ecco la prova, malignazzi che non siete altro.

Fin qui il magnum gaudium. Noi non eravamo invitati – la solita dimenticanza degli Uffici stampa, sapete – , ma abbiamo saputo della fausta nuova al Tg Uno. Che stavamo vedendo in attesa della partita. Dove il Sassoli ha dato, giustamente, la bella notizia, e altrettanto giustamente nei titoli di testa. Qui sull’espressione ‘di testa’ qualcuno – non noi, che abbiamo gioito – potrebbe ironizzare aggiungendo un genitale, pardon un genitivo, ma si può essere più sgarbati? Vabbè: l’ha data per ultima (nei titoli di testa), però ha sorriso (bravo!), e ha aggiunto la ciliegina. Ha detto, testuale, che "la sposa è arrivata con 40 minuti di ritardo". Quando si dice la precisione dei Tiggì! Non ‘più di mezz’ora’, o ‘quasi tre quarti d’ora’ come avremmo detto noi. No: proprio 40 minuti, precisi a orologio.
Che, vedete, non è la stessa cosa che dare il titolo (di testa) perché in fondo è una cosa-che-fa-parte-della-vita-sociale-italiana ed è un dovere-di-cronaca. No. Aggiungere, lì in testa, la precisazione sul ritardo significa una cosa diversa: vuol dire partecipare alla notizia, anzi: all’Evento. Vuol dire quasi esserci, lì ad applaudire e ad aspettare la sposina, fremendo con Flavio. Così avrebbe fatto un Tiggì rosa, giustamente. Così ha fatto il TgUno di Riotta, servizio pubblico. Bravi.

A noi, che pure non sopportiamo neanche quell’Altro, forse per un lapsus invece che ‘Viva gli sposi!’ è venuto però spontaneo un grido: Viva la Ferrari.





 
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