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Don Chisciotte, il secondo episodio secondo Brockhaus

di Laura Bevione
  Don Chisciotte
Data di pubblicazione su web 02/12/2002  
Il secondo episodio del Don Chisciotte secondo Brockhaus si apre con un intermezzo che vuole essere in primo luogo un'apologia di quella fantasia e di quel candore che solo consentono di sorprendersi ed entusiasmarsi e che sono le prime peculiarità del Don Chisciotte interpretato da Michele de' Marchi. Nel primo spettacolo, la serata si chiudeva all'insegna dello sberleffo e dell'allegria; qui, invece, dopo una concitata scena introduttiva in cui, fra l'altro, alcune ragazze, mascherate, danno vita a una sorta di sabba e ripetono le strofe che già cantilenavano le streghe del Macbeth (il regista vuole così ribadire il legame fra Shakespeare e Cervantes), l'intermezzo, che occuperà un'ampia porzione della serata, presenta due capocomici che arrivano in un piccolo paese - vi giungono non con il tradizionale carretto ma con una più moderna Ape - e invitano i notabili ad assistere a uno spettacolo che preannunciano come "straordinario".

Davanti ai loro occhi, infatti, faranno apparire antichi eroi e animali fantastici, inconsueti fenomeni atmosferici ed eserciti di topastri. Vi è un'unica condizione: per essere in grado di vedere tali meraviglie è necessario essere persone "perbene". Gli spettatori, dunque, si sforzeranno tanto, per riuscire a cogliere davanti ai propri occhi quello che non esiste, da essere travolti in un parossistico processo di autoesaltazione che li priverà dei consueti criteri di lettura del mondo circostante fino a confondere immaginazione e realtà.

Senza soluzione di continuità passiamo alle vicende di Don Chisciotte, cavaliere dalla "triste figura" secondo la definizione dello stesso Sancio, e anch'egli vittima di una fantasia troppo esuberante. Fantasia che, malgrado i danni e i malintesi cui dà luogo, consente al protagonista del poema così come ai notabili dell'intermezzo, di conoscere lati insospettati della realtà. Cervantes, tuttavia, sceglie la comicità per raccontare il triste destino di chi decide di andare contro i modi di fare e pensare comunemente accettati e allora assistiamo alla lotta fra Don Chisciotte e un battaglione di montoni e capre e, poco dopo, alla sua irruzione in un corteo funerario, al fine di vendicare un uomo morto, in verità, per cause naturali.

Fra un'avventura e l'altra, però, c'è anche un po' di tempo per dialogare con Sancio benché i due giudichino la realtà secondo parametri diametralmente opposti. Nell'episodio finale il cavaliere, generosamente, libera un gruppo di carcerati - di effetto la loro "danza" che, alla sua conclusione, li vede legati strettamente l'uno all'altro ai polsi da due lunghe e larghe fettucce. I prigionieri, tuttavia, non mostreranno molta riconoscenza verso il loro liberatore, riservandogli unicamente una sprezzante risata. E su di essa si spengono le luci del secondo episodio del Don Chisciotte di Brockhaus che, rispetto al primo, ci è parso più organico. Un polso più rigido governa i tanti guizzi della fantasia creativa di una regia che, come il cavaliere protagonista, non vuole rinunciare a nessuna avventura e a nessuna potenziale bellezza.

Don Chisciotte (II episodio)
cast cast & credits
 


Secondo episodio
La meraviglia sarà se non ci lapidano
(dal romanzo Don Chisciotte e dall'intermezzo Il teatrino delle meraviglie di Miguel de Cervantes)


vd. le altre recensioni:

Episodio I

Episodio III

Episodio IV

Episodio V




 
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