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La Cina è vicina

di Roberto Fedi
 
Data di pubblicazione su web 18/04/2008  

Ricordate il titolo? Era il 1967, nel secolo scorso (in tutti i sensi). Il regista era Marco Bellocchio, il film, come si diceva allora, ‘di contestazione’. Nessuno oggi ne ricorda nulla, siamo pronti a scommetterci, a parte il titolo: che divenne un modo di dire, anche svincolato dall’oggetto (la rima, facile, ‘tirava’). Il concetto di base, polemico, era che nello squallore borghese (si diceva così), nell’ipocrisia borghese (idem), nell’arrivismo politico (c’era addirittura un esponente del PSU, che sfidiamo chiunque oggi a ricordarsi cos’era: si accettano scommesse, ma con l’impegno di non sbirciare su Google), beh: meno male che c’è Mao, che prima o poi arriverà anche qui. Già, perché ragazzi: la Cina è vicina. Il titolo era ironico, e – dal punto di vista di un personaggio didascalico, marxista-leninista – prendeva le distanze dai gruppi (si diceva così, ma anche ‘gruppuscoli’) maoisti delle nostre infelici giornate al liceo.

 

O tempora, o mores. Oggi, che la Cina è vicina davvero, anzi che ce l’abbiamo dentro casa, e che ogni giorno leggiamo di fiaccole olimpiche spente e scappate in pullman per arrivare in un modo o nell’altro a Pekino; e che leggiamo anche, tra la generale indifferenza (in Italia: ma si sa, qui siamo speciali) di violenze continue contro il Tibet e i tibetani da parte del democratico Governo cinese, ecco la notiziola, che da noi (e ridài) non ha fatto né caldo né freddo.

La Cina censura il sito della Cnn”. L’abbiamo presa fresca fresca da RaiNews24 del 18 aprile. Che sembra una notizia da barzelletta: visto che la Cnn è il sito (e trasmissione Tv) più visto nel mondo, per le notizie. Al punto che si dice che i Capi di stato l’abbiano sempre accesa nello studio. La notizia continua: “Il sito web della Cnn è oggi inaccessibile dalla Cina, dopo che il governo cinese ha protestato formalmente con i dirigenti della rete televisiva americana per le affermazioni del commentatore Jack Cafferty”.

E che aveva detto Mr. Cafferty? Né più né meno che la verità: e che cioè, recentemente, una serie (non uno: milioni) di giocattoli per bambini al piombo erano stati prodotti e venduti nell’universo orbe dalla Cina (sono poi stati ritirati dai governi del mondo, ma ovviamente solo una parte), e che la stessa cosa era accaduta per cibo per animali avariato (idem). La notizia continua ricordando che solo da pochi giorni la Cina aveva riammesso i suoi cittadini a vedere il sito della Bbc, oscurato per dieci anni (!), a causa di un servizio “che mostrava in luce negativa il figlio dell' ex-leader Jiang Zemin” – che, onestamente, non sappiamo chi Pinco Pallino sia.

In quel Grande Paese, come suol dirsi, fra un po’ si svolgeranno le Olimpiadi, nel tripudio massmediologico prevedibile. No comment. Ma un’avvertenza sì: un paio di settimane or sono, questo sito web è stato inaccessibile per qualche giorno per un guasto (pardon). Riparato. Se dovesse accadere di nuovo, siete però avvertiti: la Cina è vicina.
















 
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