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Gianrico Tedeschi ringiovanito da Italo Svevo

Chiara Bettinelli
  Una scena dello spettacolo
Data di pubblicazione su web 03/12/2008  

L’impareggiabile Gianrico Tedeschi affronta ancora una volta un tema che, per ragioni anagrafiche, gli è molto caro, quello della vecchiaia. L’attore, classe 1920, interpreta, per la terza volta nella sua carriera artistica, un capolavoro novecentesco: La Rigenerazione di Italo Svevo. Dopo la regia di Luigi Squarzina (1986) e quella di Marco Bernardi (1990) riaffronta il testo nel raffinato allestimento di Antonio Calenda, prodotto da a.ArtistiAssociati e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, realtà con le quali l’attore collabora abitualmente. Tedeschi veste i panni di Giovanni Chierici, ultrasettantenne che si fa convincere dal giovane nipote, studente di medicina, a fare un’operazione per ringiovanire, non nel fisico, ma nell’atteggiamento verso la vita e nel desiderio amoroso.





 

Il simpatico e svagato protagonista, che nella sopraffina interpretazione di Tedeschi ricorda a tratti il personaggio di Charlot, decide di affrontare l’operazione per recuperare le possibilità che la giovinezza offre (che, a suo tempo, egli non aveva colto) e per sfuggire alla spenta quotidianità della sua famiglia. L’interno borghese di casa Chierici, che la regia ripropone con delicatezza, è composto di personaggi i quali, giovani o anziani, esemplificano, tutti, diversi atteggiamenti tipici della vecchiaia: l’anziana signora Anna Chierici, moglie di Giovanni, occupa il suo tempo ad osservare, fuori dalla finestra, gli animali del suo giardino; la giovane figlia Emma è rinchiusa nel lutto per la morte del marito Valentino e si rifiuta di tornare a vivere la giovinezza anagrafica che le appartiene; il suo petulante spasimante, Enrico Biggioni, pur essendo solo quarantenne si comporta come se già fosse senescente. E’ in questo panorama soffocante che matura la decisione del protagonista sveviano di concedersi un’altra opportunità. Giovanni Chierici sperimenta la riuscita dell’operazione nella relazione con l’unico personaggio veramente giovane della casa: la cameriera Rita. 

Attraverso la figura di Rita Chierici rivive gli amori passati a cui ha dovuto rinunciare per devozione alla futura moglie Anna. Nonostante le lusinghe di una nuova vita, Giovanni Chierici rinuncerà, per responsabilità verso la propria famiglia, alla nuova giovinezza e riprenderà il suo posto di borghese capofamiglia. L’allestimento di Calenda, grazie alla sapiente riduzione del testo di Nicola Fano -la versione integrale della commedia durerebbe 4 ore e mezza- mette in risalto la componente onirica, presente nella commedia di Svevo e mai messa in luce negli allestimenti precedenti. Il protagonista rivive infatti la giovinezza non attraverso vere esperienze ma attraverso sogni - la cui componente psicanalitica è evidente - sospesi tra realtà e finzione, che mescolano passato e presente. 



Le scene di Pier Paolo Bisleri dipingono con grazia l’interno borghese triestino e costruiscono l’ambiente dei sogni con velini di tulle, luci bianche soffuse e, nel sogno finale, con la proiezione dell’immagine di un campo di grano lentamente mietuto dal protagonista, a suggerire la ciclicità immutabile delle stagioni della vita. La compagnia è eccellente. Da Valeria Ciangottini, la moglie Anna, perfetta nei misurati tempi comici, a Sveva Tedeschi, figlia in scena e fuori scena di Gianrico. Infine lui, Gianrico Tedeschi, il grande vecchio del teatro italiano, che, alla veneranda età di 87 anni, ha ancora la lucidità e la maestria di strappare continuamente al pubblico sorrisi e consensi grazie ad una recitazione arguta e sottile accompagnata da una gestualità poco esibita ma estremamente accurata ed efficace.




La rigenerazione
cast cast & credits
 




 






 

 
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