drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Parole in libertà (provvisoria)

di Roberto Fedi
  Massimo Ceccherini
Data di pubblicazione su web 21/10/2006  
Ci avremmo scommesso. Anzi, l’abbiamo fatto, con il Direttore di questa rivista web. L’argomento era: chi dirà la bestemmia di rito nell’Isola dei disperati nell’Honduras? Perché che qualcuno l’avrebbe detta era matematico, e non c’era gara possibile. Anche sul nome del reo bestemmiatore non c’erano dubbi, e quindi tutt’e due abbiamo vinto. Ora il problema è chi paga la cena. Tireremo a sorte.

Naturalmente c’era poca suspense. Tutto era già stato detto, come sanno i nostri attenti lettori. Perché la Rai fra le altre cose deprimenti ha anche questa: è prevedibile. Da quando il povero Mastellone (ormai è storia) tirò un moccolaccio in diretta e fu bandito dalla Rai per circa duecento anni, più o meno, la bestemmia è sempre stata una bella risorsa per i fenomeni della programmazione in crisi di ascolti. Un programma è stantio? I reality fanno acqua da tutte le parti e ormai c’è nel Paese un dibattito drammatico sulla crisi degli stessi? Si fanno fior di discussioni in Tv sulla crisi dei reality Tv? (sarebbe come se un tenore che stona facesse un dibattito sulle sue stonature al ridotto della Scala, più o meno). Insomma, non si sa come fare a uscire dalle secche della stupidaggine?

Facile. Ecco uno a caso che spara un bel moccolo in diretta. Apriti cielo. Dibattiti sulla bestemmia. Esecrazione degli addetti ai lavori (gli stessi che producono la più sconcia televisione dell’universo mondo). Il reo è alla gogna, costretto a chiedere scusa anche alle suore di clausura, ai chierichetti, ai pievani, ai sagrestani, alla zia di Berlusconi (tiriamo a caso), al confessore di Prodi, a quelli che vanno alla messa, a chi ci vorrebbe andare, ai frati di Assisi (o di altro convento francescano), ai novizi e alle novizie, alla mamma e al babbo, ai figli (se ce l’ha), ai nipoti (più o meno ce li hanno tutti), e magari anche alla memoria di Giampaolo II.

Si spargono lacrime, naturalmente di coccodrillo. Ma nell’Isola-dei-disperati-in-cerca-di-una-scrittura-qualsiasi-a-tutti-i-costi la vita procede, ora finalmente più tranquilla, in mini-bikini, fra parolacce col bip, scemenze da asilo infantile, finte baruffe, e altra robetta sfusa da vergognarsi, se fosse vera. Ovviamente, è più finta del moccolo del Ceccherini, finto anche lui.

E allora? Allora a noi resta un interrogativo, epocale (anche il Direttore ne vorrebbe sapere di più). Che è questo: ma che bestemmia ha tirato il Ceccherini? Perché, visto che tutto era scontato, almeno la scelta gliel’avranno lasciata, o no? Per esempio: Dio o Madonna? Mica è questione da poco. Essendo il suddetto pseudo-comico di origine e residenza toscana, e ostentando una toscanità da trivio, saremmo propensi per la Madonna. Resta il dubbio sull’aggettivo. Perché la ‘diretta’, il ‘reality’, sulla bestemmia ha sfumato. Come si faccia a sfumare una diretta ‘un si sa, come direbbe il suddetto toscano.

Avanti con le supposizioni. Ed ecco il sondaggio, degno dei tempi che corrono: che aggettivo avrà usato il contrito (oggi) Ceccherini?

A chi vince, in premio un’assoluzione plenaria (conosciamo un pievano disponibile). Buon lavoro, santo diavolone!

PS. Per chi non lo sapesse, le ultime due parole sono una citazione dai Malavoglia di Verga (1881). Vedete, anche allora… Non c’era la diretta, naturalmente, ma volete mettere con i reality di oggi?





 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013