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Mort...cci tua!

di Roberto Fedi
  "Dracula"
Data di pubblicazione su web 05/10/2006  
E’ morto Mauro Belli. E chi è? dirà qualcuno. Domanda legittima. È il poliziotto romano di Distretto di polizia. Quello interpretato da quell’attore ruspante che si chiama, chissà perché, Ricky Memphis: romanesco, brusco, che recita come magna ma che, col tempo, ha acquisito una sua ruvida essenzialità. Bravo, insomma: fa solo quello, forse sa fare solo quello, ma efficace.

Il serial, su Canale 5, martedì 3 ottobre ha distrutto il rivale e piratesco (e noioso, sopravvalutato, inconsistente, farsesco) Johnny Depp su Rai Due. Ci fa piacere, perché il Distretto è uno dei pochi, forse l’unico, serial italiano degno di avvicinarsi, almeno un pochino, ai gemelli più belli stranieri: storie accettabili, regia essenziale, attori decenti, personaggi a cui ci si affeziona.

Qui sta il problema. Perché gli appassionati di fronte alla morte di Mauro Belli ci sono rimasti male (effettivamente, era negli anni diventato il perno intorno a cui si snodavano gli episodi). Non l’hanno accettata, anzi. Proteste sul sito web del programma, minacce di non guardarlo più. Ci si chiede perché gli autori l’abbiano fatto fuori, e perché il Memphis si sia fatto uccidere senza protestare. Forse era stanco, e si può capire. Ma se sa fare solo quello? Vabbé che ha recitato anche in qualche film (sempre di polizia), e anche come supertifoso della Roma in un filmaccio sugli ultras giallorossi, ma siamo sempre lì. Misteri.

La cosa comunque è interessante, e non nuova. Anzi, antichissima: Pinocchio, sì proprio lui, fu risuscitato a furor di bambini quando, nell’ultima puntata in rivista, rimase impiccato (ricordate?) alla Quercia dagli Assassini. Collodi, pur riluttante, dovette piegarsi, e inventò dopo qualche mese la Fata Turchina salvatrice. Sherlock Holmes, idem. Il suo mortale nemico (è sempre chiamato così) Moriarty lo buttò giù da un dirupo. Secco. Proteste. Sir Arthur Conan Doyle fu costretto, inverosimilmente, a un miracolo per farlo rivivere. E più vicino noi, un attore che interpretava un personaggio in America amatissimo di (ci sembra) Beautiful, e che non ne poteva più, chiese di morire. Lo accontentarono e nella puntata in cui moriva (un record di ascolti assoluto) lo fecero finire sotto una macchina. Rivoluzione del fans. Furono costretti a inventarsi che l’incidente era, in realtà, un sogno di una ex amante o cose del genere pur di farlo riapparire.

Ora come se la caveranno gli autori del Distretto? A differenza di altri serial, dichiaratamente inverosimili, qui non si può risuscitare impunemente, neanche con quasi il 30 % di share (puntata della morte del Belli: un successone). A meno che già non fosse prevista una presunta morte eccetera. Mah. Questo non è un reality (quindi finto): è una fiction, quindi vera. La distinzione è curiosa e sottile, non solo nominale. È da rifletterci su.

Lo faremo quanto prima.





 
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