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La luna e il palco

di Michele Manzotti
  David Gilmour
Data di pubblicazione su web 28/08/2006  

Passano gli anni, ma il lato oscuro della luna raccoglie sempre applausi e ovazioni. The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd, che negli anni '70 ha rivoluzionato il mondo del rock tanto da essere considerato un disco spartiacque, è ancora vivo e presente nei cuori di migliaia di appassionati. Lo sapeva anche David Gilmour, una delle quattro anime (poi tre) di quella formazione nata a Cambridge negli anni '60. Quindi, anche se Gilmour è arrivato in Italia sull’onda di un nuovo album, i Pink Floyd e i loro successi rimangono uno dei modi migliori per conquistare un pubblico a caccia di miti e di sensazioni spesso vissute solo con l'ascolto dei dischi. Tre degli album più noti (Dark Side of The Moon, Wish You Were Here e Atom Heart Mother) d'altra parte sono stati nella primavera-estate 2006  tra i primi 10 nelle classifiche di vendita. E all'inizio di luglio era uscito il doppio Dvd Pulse che raccoglie la tournée del 1994, l'ultima della formazione. Perché se i Pink Floyd non si sono mai ufficialmente sciolti è anche vero che ognuno dei suoi componenti (in questo caso il trio Gilmour, Richard Wright e Nick Mason, dato che Roger Waters aveva lasciato nel 1985), ha compiuto il suo percorso musicale. Per questo il respiro, Breathe, seconda traccia del fortunato disco è stato il logico inizio del concerto di Firenze in piazza S.Croce (al quale hanno assistito 7000 persone circa) insieme a un altro classico, Time.

David Gilmour
David Gilmour

 

Eppure Gilmour, proprio perché liberato da una gabbia dorata ma condizionante da un punto di vista artistico, ha avuto nei mesi precedenti un importante e personale successo con il disco On an Island, il cui repertorio ha occupato inizialmente buona parte del concerto. Un album eccellente in cui il cantante/chitarrista spazia dal folk all'elettronica con risultati all'altezza delle sue cose migliori. Un cd prodotto oltre che da lui stesso, da Phil Manzanera (sul palco con Gilmour) e Chris Thomas, e che raccoglie un qualificatissimo gruppo di amici. La musica di questo album si colloca tra il folk e l'elettronica che mai come in questo caso tracciano una strada perfettamente logica musicalmente ed artisticamente. Per questo brani come la stessa On An Island e Castellorizzon sono stati accolti molti bene, così come This Heaven e Where We Start. Ascoltando queste musiche non è possibile non andare ad alcuni dei momenti migliori della band di Cambridge ma Gilmour, se ancora servisse, si dimostra musicista di valore anche al di fuori dei Pink Floyd. Voce ancora in forma, chitarre magnifiche, atmosfere meditative e di tensione che Gilmour approfondisce da sempre. Nei nuovi pezzi c'è sicuramente più possibilità di uscire dalla macchina pinkfloydiana e dai suoi rigidi schemi.

David Gilmour
David Gilmour

 

Schemi che però un pubblico esigente e cresciuto con gli album dei Pink Floyd (e forse venuto proprio per questo repertorio) chiede a gran voce. Così insieme a un'altra anima dello storico gruppo, Richard Wright alle tastiere, ecco che Shine On You Crazy Diamond colpisce duro cuore e pancia di chi ama l'album Wish You Were Here e il personaggio Syd Barrett, scomparso solo pochi giorni prima a 60 anni (alla vigilia del concerto di Roger Waters a Lucca). Il predecessore di Gilmour nei Pink Floyd è d'altra parte il convitato di pietra della serata. ‹‹La sua scomparsa per me è stato un fatto molto triste›› ha detto dal palco. In suo onore si suonano brani sia del primo periodo (Fat Old Sun dal capolavoro ‹‹Atom Heart Mother››) sia di quello più tardo, sia soprattutto un'esecuzione fedele di Astronomy Dominée di Barrett stesso. Brilla diamante pazzo, Shine on You Crazy Diamond: la dedica era d'altra parte scontata. Meno legato alle atmosfere dell'amico/rivale Roger Waters, che trovano in The Wall il linguaggio più significativo, Gilmour può lavorare sulle sfumature strumentali e lanciarsi in melodie accattivanti. Ecco le note di Coming Back to Life, High Hopes (grandissima prova di Gilmour con tre tipi di chitarre diverse, elettrica, pedal steel e acustica) e Echoes da Meddle, dilatata in lunghezza con tutto il gruppo a dare prova di energia. Un gruppo formato oltre che da Manzanera e Wright anche da Dick Parry al sassofono, Jon Carin alle tastiere e alla chitarra, Guy Pratt al basso e Steve Danislao alla batteria e alle percussioni.

E a sancire il successo di piazza la finale Comfortably Numb. Proprio qualche nuvola nasconde la luna, ma lo sguardo è rivolto al palco, e a chi ne celebra il suo lato oscuro, sempre affascinante.


David Gilmour in concerto



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