Prove (stupide) di regime
di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 03/07/2006 |
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I nostri lettori sanno che non abbiamo peli sulla lingua. Possiamo non essere condivisi: ma, ammetterete, non guardiamo in faccia a nessuno. Eccone unaltra prova, vi piaccia o no.
La domenica mattina va in onda (Rai Tre) una trasmissione di discussione politica che si chiama Telecamere. Ne abbiamo già parlato a suo tempo: Camere senza vista. È brutta e noiosa. Ma se continuano a farla vedere, condotta e ideata da Anna La Rosa, una ragione ci sarà.
Domenica 11 giugno cera unintervista a Berlusconi. Non labbiamo vista. Leggiamo che lex premier ha battuto sui soliti chiodi: conteggio dei voti eccetera. Sarà stata di sicuro una trasmissione poco esaltante. Ma il bello viene qui.
Telecamere viene replicata la domenica sera. Ma quella puntata no, niente replica: è stata censurata. Il governo (o suoi pezzi) ha protestato con Petruccioli (Ds), presidente del CdA Rai. Siamo in campagna elettorale. Non si può. Si chiedono sanzioni. E via così.
Petruccioli, o chi per lui, ha quindi censurato allistante. Niente replica, in attesa di sanzioni (per chi? Anna La Rosa?). Ricaviamo queste notiziole dai giornali, che per altro (figuriamoci) hanno dato alla cosa quasi nessun rilievo.
Fin qui, tutto potrebbe essere nellambito della solita follia da paese malato come il nostro, con una Rai malata e superlottizzata e una società forse malata ma indifferente o quasi al diritto, anche il più elementare. Perché si dà il caso che la domenica precedente, sempre in campagna elettorale, la stessa trasmissione e la stessa La Rosa avessero ospitato Antonio Di Pietro, che fa parte dellUnione ed è anche ministro. Nessuno, naturalmente e giustamente, aveva avuto niente da ridire. Quindi il Di Pietrone era andato in onda sia la mattina che alla sera. Un colpo, anzi due, allo stomaco, direte: ma tantè.
Prove di regime? No. Prove (stupide) di regime.
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