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Vuoto di calcio

di Roberto Fedi
  Claudio Abbado, direttore del "Progetto Shakespeare" di Ferrara
Data di pubblicazione su web 13/06/2006  
Qualche volta le défaillances della Rai riservano sorprese. Domenica pomeriggio, 11 giugno. Com’è noto la Rai ha ritenuto di non trasmettere per intero il Mondiale di calcio, lasciato per adesso per due terzi a Sky. Quindi, nel pomeriggio (le gare sono alle 15 e alle 18, in attesa di quella delle 21 che la Rai si degna di far vedere), in Rai c’è il vuoto. Si presume cioè che i telespettatori, anche di domenica e anche se c’è il sole, stiano in casa e si sintonizzino su Sky: sembra che gli abbonati siano quasi due milioni, se non ci inganniamo.

E allora che famo? devono aver detto quelli de Saxa Rubra. Su Rai Uno, così, è andata in onda una trasmissione da depressione, ancorché si parlasse di vino: l’Oscar del vino, in diretta da una splendida terrazza romana con la conduzione di una pettoruta Antonella Clerici pimpante come quando salta tra i fornelli, circondata però da quanto di più malinconico la Rai possa offrire in fatto di intrattenitori e comici (che, nel più puro stile televisivo, non fanno ridere neanche a sbagliarsi). Una cosa così improvvisata, o almeno pareva, da far venire i brividi. Il tempo di vedere Al Bano che cantava una imbarazzante canzone sull’America (se non abbiamo capito male: gli strilli del Nostro non erano intelligibili del tutto), e via a scalare i canali a tutta birra. Il fatto che il signor Bano sia anche produttore di vini in Puglia, e che si sia fatta una sfacciata pubblicità "a gratis" (dicono in Tv), deve essere del tutto casuale, naturalmente.

Su Rai Due, così, dopo le 18 ci imbattiamo in Tg2 Dossier, che oggi presenta un tre quarti d’ora di ricostruzione degli anni Ottanta. Su qualcosa si potrebbe eccepire: per esempio, su quanto di quel decennio poco bello sia, nel nostro ricordo, dovuto alla televisione e quanto alla realtà: tanto per dire, il fenomeno dei ‘paninari’ chi l’ha mai visto, se non a Drive In? E ancora: intervistare Claudio Martelli su Craxi, ora che stanno per essere pubblicati – e sono stati anticipati – i taccuini di Craxi, non particolarmente teneri nei confronti del suo ‘delfino’, forse è un po’ troppo cedere alla pacificazione memoriale. Le rapide pennellate politiche sono generiche. Ma, comunque, c’è di peggio.

Su Rai Tre rimaniamo addirittura allibiti. Alle 17.15 va in onda, dal Teatro Comunale di Ferrara, il Progetto Shakespeare diretto da Claudio Abbado. Formidabile. Musica e cinema: perché sullo sfondo, su un grande schermo dietro l’orchestra, scorrono le immagini in bianco e nero di un film meraviglioso, il King Lear di Grigori Kozincev, per cui Šostakovič scrisse nel 1970 le musiche. L’orchestra è la Mahler Chamber Orchestra, con solisti e coro. La registrazione è della stagione 2002-2003, ma che importa. Sembra in diretta. Sembra d’esserci. È un momento alto di televisione, pacato e drammatico allo stesso tempo. Complimenti.

Così, una volta tanto, ci riconciliamo con un po’ di televisione. Il che non significa che si debba stare in casa la domenica a guardarla (per noi è stato il frutto di un disguido), ma almeno aspetteremo un altro po’ a buttarla dalla finestra.





 
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