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Voti a perdere

di Roberto Fedi
  L'elezione del Presidente della Repubblica
Data di pubblicazione su web 10/05/2006  
Fa un certo effetto tornare in Italia (sì, eravamo all’estero: da qui la latitanza), e scoprire che sono in corso le elezioni del Presidente della Repubblica. Che è una cosa che non accade tutti i giorni. Anzi, esattamente, càpita ogni sette anni: quasi ogni due Olimpiadi, più di un Campionato del mondo di calcio e un Europeo messi insieme. Quasi ogni due elezioni del Presidente degli Stati Uniti. Insomma, una rarità.

Fa un certo effetto perché, dove eravamo, proprio non se ne parlava neanche per sbaglio neanche sul più piccolo dei trafiletti del più grande giornale. Nemmeno una notiziola alla fine di un telegiornale della notte. Niente. Uno pensava: che mancanza di riguardo. Che villania. Che modo di trattare un Paese così importante come il nostro. E che, si fa così?

Poi uno torna: e si accorge che, anche qui, è quasi uguale. Pensavamo che le votazioni le dessero in diretta alla televisione, almeno una. Macché. Che ci fossero edizioni straordinarie di Tiggì come se piovesse. Insomma, è il Presidente della Repubblica ragazzi, mica di una bocciofila di paese: stiamo parlando del Paese, con la P maiuscola, che diamine. Mentre scriviamo, per esempio, su La7 nel pomeriggio di oggi 9 maggio c’è un dibattitino proprio misero con Occhetto e qualche altro, con qualche intervistina al volo a Napolitano che gironzola come per dire ‘ragazzi, il Presidente sono io o quasi’, e a cui mettono il microfono sotto il naso come per benevolenza. Del resto si può capire: non è mica Moggi.

Allora ci viene il sospetto che agli italiani, intesi come abbonati alla Tv e cittadini, del fatto di cui stiamo parlando, il Presidente, non gliene interessi proprio un fico secco. Sarà quello? Sarà quell’altro? Boh. C’è l’opinione diffusa che non conti un granché. Più interessante sapere chi arbitrerà l’ultima partita della Juventus, visti i tempi.

In Parlamento si stanno facendo Grandi Manovre, ma così Grandi che a nessuno dei quasi sessanta milioni di cittadini gliene frega nulla, più o meno. Non votano loro, non votiamo noi. Stabiliscono tutto due o tre signori che si telefonano (intercettateli per piacere!), si incontrano, e mandano a dire. Gli italiani sono esclusi dalla decisione di chi debba essere il cosiddetto Presidente-di-tutti-gli-italiani. E quindi si distraggono con l’arbitro Pairetto.

Sarà per questo che le Tv non danno né voce né immagini all’Evento? Pensiamo di sì. E una volta tanto ci viene spontaneo di dire: fanno bene.





 
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