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Figli di un trash minore

di Roberto Fedi
  Rissa a Domenica In
Data di pubblicazione su web 31/01/2006  
Negli USA c’è un programma televisivo che qualcuno, qui, dovrebbe guardare. È il celeberrimo Jerry Springer Show (NBC), un cult per chiunque abbia la voglia o lo stomaco di occuparsi di queste cose. Si tratta di una specie di Maurizio Costanzo Show fatto meglio, e senza inibizioni né ipocrisie moralistiche.

Su quel piccolo palco, senza tanti fronzoli, non si fa altro che discutere, ma delle cose più sgangherate, folli, stupide e, come direbbero in tivvù, ingredibbbbili. Vi partecipano ‘ospiti’ da museo degli orrori metropolitano: gente che urla, famiglie che vogliono giustizia contro il vicino che ha sparlato del figlio, travestiti che dicono parolacce, neri che ce l’hanno con i bianchi e bianchi che ce l’hanno con i neri (ma sempre per questioni terra-terra), mogli che ce l’hanno col marito fedifrago che è lì con l’amante e viceversa, e via con questo zoo. C’è un pubblico in sala che partecipa, come da Maria De Filippi, ma senza falsi pudori: urli, parole in libertà, offese, e alla fine magari anche botte da orbi. La cosa, vista la prima volta, lascia allibiti e disgustati; poi, non si può fare altro che ammirare il signor Springer, il conduttore, che vi ha fondato la fama, un impero, giornali, partecipazioni in giro per l’America, tourneé, siti web e tutto quanto fa spettacolo. Ovviamente, quello spettacolo.

Trattasi, come si vede, di un circo equestre dove gli animali, dichiaratamente, hanno due braccia e due gambe e forse poco altro. Ma, appunto, senza ipocrisie, senza pretendere con questo di fare del bene né di essere ‘sociali’. Al punto che, com’è naturale, gli ‘ospiti’ sono ormai quasi dei dilettanti allo sbaraglio della rissa, e qualche volta così bravi da sembrare veri, con tanto di botte vere e di vero intervento della forza pubblica.

Come sempre, da noi invece siamo ai piani bassi. Per esempio, Mara Venier. Che invita nella sua trasmissione di domenica scorsa, Rai Uno, due intellettuali poderosi come Pappalardo (vedi alla voce Isola dei famosi¸ numero uno) e tale Zequila (vedi come sopra, ma ultima edizione), più noto con il delicato nome d’arte di Er Mutanda. Inutile dire che lo scopo, neanche tanto nascosto, è di scatenare una rissa: del resto, questi due, oltre che urlare in un italiano semidialettale che saprebbero fare? Infatti, come da contratto (diciamo così), si mettono a litigare come in un bar di periferia. E lo fanno così male che non suscitano neanche il riso.

Se ne discute da allora. Del Noce ha detto, schifato, che quei due non li inviterà più. Buona questa: ma se erano stati chiamati apposta? Trattandosi di due emarginati, dovrebbero fargli causa. Mara, con la faccina contrita (è la faccina A: ne ha solo due), è costernata. Ma non fa ridere neanche lei.

Siamo, come si vede, al trash del trash, insomma al quadrato. Questi qua non sanno neanche incavolarsi. Fossimo in Del Noce (per carità, si fa così per dire) daremmo il benservito anche a Mara, lato A e lato B. E, se proprio volessimo strafare, ma per il bene della Rai, ci daremmo un auto-benservito.

Se proprio circo deve essere, anche al servizio pubblico (sob!), allora vogliamo il grande Jerry Springer, non le sue ridicole imitazioni.




 

Adriano Pappalardo
Adriano Pappalardo

 


 


"er mutanda"




 


 

 
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