Inutile fare i finti disinvolti: portare in televisione i disabili non è semplice. Anni fa (ora un po meno, per fortuna) non cera talk show che non ne avesse uno. Casi umani: che si allargavano a malati allultimo stadio, anoressiche, depressi, ciechi (scusate, ma a noi dire ‘non vedenti fa ribrezzo). Piatto ricco. La ragione, gaglioffa, di tanta esibizione di dolore era, appunto, lesibizione del dolore: che, da che mondo è mondo, è consolatoria per chi sta a guardare.
Maria De Filippi, nel suo show del sabato sera, ogni tanto faceva intervenire qualche ragazzo Down. Con i genitori, naturalmente, e ad essere sinceri con una certa leggerezza. I ragazzi scherzavano, incontravano qualche calciatore o qualche cantante, si divertivano. Cera qualche riserva sul contorno (una trasmissione fatta apposta per far piangere, con i figli abbandonati, i padri fuggitivi e così via), ma dobbiamo ammettere che la signora De Filippi, che non è una populista come il marito, ci sapeva fare.
Cè stata la protesta, garbata, di una associazione di genitori di bambini Down, forse sollecitata da una puntata in cui intervenivano due fidanzati Down, molto simpatici. La signora De Filippi si è dimostrata professionalmente ineccepibile: ha detto che lei non aveva la minima intenzione di fare spettacolo, ma che se unassociazione seria come quella aveva sollevato delle riserve lei da parte sua non poteva non fare un passo indietro. E ha chiesto scusa, chiudendo gli interventi in Tv di quei ragazzi. Chapeau.
Ma laltra sera, alle Iene, è accaduta una cosa eccezionale. Un gruppo di ragazzi e ragazze Down, con uno della combriccola (bravissimo), ha interpretato alcune scene di candid camera, per esempio quella esilarante di Mr. Brown, che insegna linglese per strada.
Speriamo che non vi siate persa la puntata. È stato un modo, leggero e anche elegante, di avere a che fare con questi ragazzi senza falsa pietas, senza curiosità, senza imbarazzi, senza bamboleggiamenti. Loro erano felici e bravissimi. Non abbiamo notato, davvero, nessuna disuguaglianza fra noi, loro, i passanti, le Iene. Vorremmo rivederli ancora. È stata una trasmissione memorabile.
Perché ne parliamo solo ora, domenica 4 dicembre, alla sera? Perché (pioveva come Dio la mandava) siamo stati in casa e abbiamo acceso qua e là la televisione. Abbiamo visto pezzi di trasmissioni domenicali (servizio pubblico) per esempio con lunghi dibattiti su tale ‘er Mutanda (ci scusiamo con i nostri lettori), reduce dallIsola dei famosi. Abbiamo, fino al disgusto, ascoltato roba da far vergognare. Abbiamo riflettuto che quelli sarebbero, per lopinione comune e per la Rai, i ‘normali.
Per favore, signora De Filippi e signori delle Iene: ridateci i ragazzi Down. Anche tutti i giorni.
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Maria De Filippi
Le Iene Show
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