Ottima idea quella di risuscitare unopera raramente rappresentata; ottima perchè appartiene ad unepoca ricca di fermenti, in cui agiscono personalità come Brecht, Kurt Weil, Webern, Schoenberg, Berg, Adorno, in cui si creano festival come Donaueschingen (al quale Hindemith parteciperà), Baden Baden e si diffondono correnti antinomiche come lespressionismo, la scoperta del jazz e la nuova obiettività (Neue Sachlichkeit). Insomma unepoca di grande subbuglio, al quale il compositore partecipa prima di essere respinto dal nazismo e di cominciare una vita desule che lo porterà in Turchia, Stati Uniti, Svizzera, e, dopo il periodo hitleriano, di nuovo in Germania, il suo paese. Musicista di ampi interessi, Hindemith si cimentò nella musica da camera (era violinista ed ottimo violista), nella musica orchestrale, nel coro, nel canto accompagnato e finalmente nella musica drammatica, una produzione che annovera una ventina di opere che vanno dal balletto alla pantomima, al dramma radiofonico e finalmente allopera, di cui la più famosa è Mathis der Maler (1938).
Hannah Esther Minutillo (la dama)
Il pensiero drammaturgico di Hindemith lo allontana dal dramma romantico wagneriano collintento di ridare il primato alla musica ed alla forma musicale; certi episodi sono trattati secondo schemi rigorosi, come la forma sonata, la passacaglia, la variazione. Questo concetto appare chiaramente nella trama dellintreccio in cui sono evidenti i "pezzi" musicali (aria, duetto, scena). Il canto è chiaro e non troppo tormentato ma ben lontano dal lirismo allitaliana. Lorchestra è fastosa con momenti bellissimi affidati alle corde o ai legni (fagotti, clarinetti o flauti).
La perplessità che suscita questopera nasce dalla distanza fra il testo e la musica. Il libretto, ispirato ad Hoffmann, oscilla fra romanticismo e fantastico: Cardillac è una figura dellartista geniale che si erge sulla folla ed al quale tutto è permesso, ma è anche una figura luciferina indifferente agli altri ed innamorato solo di se stesso. Anche gli altri protagonisti sono alla ricerca di un assoluto: la figlia e lufficiale sono travolti dalla passione, come anche la dama e il gentiluomo, più mondani, ma non meno affascinati dalla pienezza che manca nella loro futile vita. La fine suggerisce che la ricerca dassoluto che si apre agli altri prevale sulla stessa ricerca chiusa in se stessa; si ricordi la compassione dellufficiale per il gioielliere che ha tentato di ucciderlo e il suo riferimento al delirio sacro! La musica procede per conto suo, fedele ai canoni compositivi che Hindemith si è imposto. Lorchestrazione è ricca e fine, lorganizzazione contrappuntistica è raffinata e il canto si segue senza difficoltà, anche se non si libra mai in rapimenti lirici. Come notava ironicamente Hanns Eisler nel 1928 "la musica di Hindemith è molto bella. Solo per intermittenza crea un rapporto fra lorchestra e il palcoscenico [....]. La musica è per lui un fine in sé; si può tranquillamente assassinare qualcuno in alto, sul palco, mentre nella fossa il delizioso duetto di flauti prosegue nellorchestra".
Alan Held (Cardillac)
La regia di Engel compensa ampiamente le frustrazioni che certi aspetti dellopera creano. Engel ha deliberatamente situato la storia nella Parigi moderna e la scenografia porta chiaramente il segno dellart déco: costumi, luoghi e luci sono belli e coerenti; il primo atto si svolge nella hall di un albergo lussuoso degli anni trenta con un grande scalone (il racconto originale si svolge nella Parigi secentesca con Madame de Maintenon e Mademoiselle de Scudéry), la camera della dama è una perfetta riproduzione della ricca camera di una signora benestante degli anni trenta (insomma lepoca in cui Hindemith creò la sua opera). Vi sono molte allusioni al cinema e, quando uccide, Cardillac è vestito come Fantomas. Latto terzo che normalmente si svolge in unosteria, è spostato sui tetti di Parigi, probabilmente proprio in riferimento a Fantomas.
Insomma serata piacevole ed interessante, anche se è poco probabile che lopera entri nel repetorio corrente.
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