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Non è vero ma ci credo

di Roberto Fedi
  Sandrine Bonnaire in "Confidenze troppo intime" di Patrice Leconte, 2004
Data di pubblicazione su web 01/10/2005  
Per una volta lasciateci fare un commento di quelli che, sui giornali ‘seri’, nessuno osa fare più. Per condiscendenza, per riservatezza, perché ormai la regola è quella di troncare e sopire, come diceva quel Grande.

Dunque, Piero Fassino, leader dei Ds, ha confidato che lui è un credente. La cosa in sé non ci fa né caldo né freddo, perché ci mancherebbe: ognuno è libero di credere in quanti dèi vuole. Noi, per esempio, siamo laici. E allora?

I giornali, come sempre attentissimi quando si tratta di politici, hanno ripreso tutti la notizia come se fosse quella che a qualcuno era apparsa la Madonna a Montecitorio. Molto compunti, molto compresi. Che a nessuno dei ‘grandi’ organi di stampa sia venuto in mente di commentare che questa dichiarazione è un po’ curioso che sia uscita in campagna elettorale, è solo un dato statistico che conferma quanto almeno noi pensiamo dei ‘grandi’ giornali, ma lasciamo perdere.

Ora, qualcuno ci potrebbe chiedere: e allora? O che uno, solo perché si chiama Fassino, non è libero di credere in quel che vuole? Risposta: ma certo! Anzi ne siamo lieti per lui, complimenti. Però aggiungeremmo, anche, la considerazione seguente.

Che queste sono cose, come dire, private. E infatti anche l’altissimo (Piero, non quello con la A maiuscola) le considera tali: questo, dice, è “un fatto strettamente privato”, e proprio perché tale, aggiunge, “non ne ho mai fatto manifestazione pubblica o politica, perché sarebbe del tutto inopportuno e improprio, proprio per il rispetto che ho per la fede e le mie convinzioni”. Bravo. Parole sante, è il caso di dirlo.

A questo punto il solito importuno potrebbe insistere: ma, scusi, come ha fatto lei a citare queste parole fra virgolette? Se le è sognate? Gliele ha riferite un uccellino o il confessore di Piero? E che si fa così? Si vergogni, riferire a un milione e mezzo di lettori un fatto “strettamente privato”!

No, miei cari e scandalizzati amici. Le parole sono di Fassino in persona, ‘privatamente’ confessate non a un fraticello d’Assisi, ma alla nota giornalista Barbara Palombelli. Chi, la moglie di Rutelli? Sì, proprio lei. Che le ha forse rivelate al mondo, tradendo la fiducia dell’amico in vena di confidenze ‘private’? No, che le ha diffuse a tutt’Italia in un’intervista al suddetto credente ‘privatissimo’ a Radio Due, nella trasmissione “28 minuti”, che va in onda dalle 13 alle 13.28. Che non è una trasmissione clandestina. Milioni di ascoltatori.

Cavolo. O che si fanno confidenze ‘private’ alla Radio? A milioni di ascoltatori? Questa non si sapeva. Noi non siamo sospettosi per natura, anzi, ma certo qui la nostra ingenuità è messa a dura prova, al punto che, per una volta, ci siamo occupati di Radio e non di Tv. Ma ne valeva la pena, per la ragione che subito segue.

Perché, come si sa, noi siamo buoni e non pensiamo male di nessuno. E allora crediamo che il preelettorale Fassino non abbia fatto l’uscita di cui sopra così, per qualche voto cattolico in più. No, siamo pronti a scommetterci. Ma come, scusi – obbietterebbe il solito petulante malevolo – e come si fa a considerare “privata” una dichiarazione fatta a milioni di ascoltatori?

Il fatto è, amici, che i nostri onorevoli, Fassini o meno, considerano la Rai come una cosa propria, anzi: come casa propria. E quindi possono dire quello che vogliono: è come se restasse in famiglia. Più privato di così.






Piero Fassino
Piero Fassino


 



28 minuti va in onda
tutti i giorni
dal lunedì al venerdì
dalle 13 alle 13 e 28
su Radio 2

Conduce Barbara Palombelli 

L'intervista a Piero Fassino è del 26 settembre







 
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