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La grandezza di Ludovico Zorzi

di Siro Ferrone
  uno dei modelli dell mostra
Data di pubblicazione su web 20/06/2001  
Avrebbe potuto essere l'occasione per storicizzare la figura del più grande studioso del teatro rinascimentale del secolo. Ludovico Zorzi ha lasciato dietro di sé qualcosa di più che un pacchetto di modellini di legno, realizzati con il contributo di preziosi collaboratori (tra questi Elvira Garbero Zorzi, che fu sua moglie e sua stretta partner scientifica), in occasione delle mostre medicee da lui progettate e realizzate nel 1975 e nel 1980. Questa nuova mostra che la Provincia di Firenze (un'istituzione attivissima nel valorizzare il patrimonio festivo e spettacolare toscano) ha realizzato è invece una nuda sequenza di oggetti, inediti per i più giovani, ripetitivi per i più anziani. E questi scheletri dell'intelligenza archeologica zorziana poco dicono di quel fertile disordine che il grande storico produsse nella stanca palude dell'accademismo italiano negli anni Settanta.

Eclettico, insoddisfatto di ogni formula, capace di piegare al proprio personalissimo bisogno di analisi qualunque metodologia (dalla semiologia alla psicanalisi allo strutturalismo) e ribelle alle dittature disciplinari delle materie "forti", Zorzi è stato un unicum difficilmente riassumibile. I modellini sono la ricaduta modesta e incompleta di un'intelligenza fuori della norma, nutrita di laico scetticismo filologico e di allarmanti illuminazioni iconologiche. La storia di Zorzi non ha scoperto il "vero" eppure - come ama dire un altro grande storico del teatro (Cesare Molinari) - è "veritiera": dalle sue ricerche non emerge la storia del teatro "così come fu" ma come, potenzialmente, in ogni epoca può nascere e può fiorire. In altre parole Zorzi colse gli elementi genetici del farsi dello spettacolo. Del suo metodo sarebbe stato utile parlare, e dei suoi utopici voli interpretativi. Quei modellini sono fatti dello stesso materiale di cui sono fatte le utopie. Ma per rievocare le utopie, occorre sapere interpellare gli uomini che le generarono; a niente servono invece le reliquie patrimoniali.

Il catalogo che accompagna la mostra (a cura di E. Garbero Zorzi e M. Sperenzi, Firenze, Leo Olschki, 2001, 222 pp. con 68 ill. in bianco e nero e 49 a colori, lire 45.000, € 23,24) contiene saggi di vari studiosi, quali ad esempio Cesare Molinari, Elvira Garbero Zorzi, Sara Mamone e Luigi Zangheri.



Teatro e spettacolo nella Firenze dei Medici. Modelli e luoghi teatrali

Firenze, Palazzo Medici-Riccardi, 1aprile - 9 settembre 2001
 
 





Uno dei modelli della mostra
Uno dei modelli della mostra

 
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