drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

La maschera mortuaria della rivoluzione
"La missione" di Heiner Müller a Berlino


di Franco Sepe
  Der Auftrag
Data di pubblicazione su web 04/01/2005  
Leggere acriticamente l'opera di Brecht, equivale a tradirla. Così all'incirca Heiner Müller, a proposito dell'autore che più di ogni altro aveva visto nel teatro – nella fattispecie di quello epico e didattico, di sua creazione – lo strumento più rivoluzionario di cui la cultura borghese abbia mai potuto disporre. Così suonano le parole di colui che del maestro della dialettica è stato il successore indiscusso, anche fuori dell'area socialista, e che oggi, se vivesse, avrebbe da poco compiuto i settantacinque anni. E’ stato infatti, quello dell'anniversario, il pretesto per ricordare Heiner Müller, a nove anni dalla sua scomparsa, con la messinscena di uno dei suoi drammi più noti, Der Auftrag ("La missione"), ispirato a una novella di Anna Seghers.

Strutturato su differenti piani spazio-temporali, e quasi del tutto privo di azione, la pièce pone i tre protagonisti di fronte a uno stesso interrogativo, al quale ognuno dovrà dare una risposta a seconda della sua vera (o presunta) fede rivoluzionaria. Cosa resta da fare ai tre emissari della Rivoluzione francese, incaricati dalla Convenzione di recarsi in Giamaica per organizzare la rivolta degli schiavi, una volta che con l'avvento del Termidoro lo scenario politico è mutato e la situazione della colonia non lascia più dubbi su una sua inevitabile ricaduta nell'oppressione? In Sasportas, già schiavo, poi liberato, l'istinto alla ribellione si fa più estremo e il razzismo diventerà sinonimo di classismo. E' a lui, per via delle sue origini contadine, che si unirà Galloudec, ma non Debuisson, medico e figlio di un proprietario di schiavi, a cui invece toccherà in sorte "la vergogna di essere felice in un mondo simile". L'involuzione del processo rivoluzionario, sotto la spinta delle forze conservatrici termidoriane (e dunque napoleoniche), se sfocia da un lato nell'eversione radicale, dall'altro con l’abbandono della lotta e il tradimento, si vota alla sua inesorabile fine. Una fine nel testo scandita con il motto: "La rivoluzione è la maschera della morte, la morte è la maschera della rivoluzione".

Questo, in breve, il contenuto del dramma. A curarne l'allestimento, presso l'Haus der Berliner Festspiele, è stato Ulrich Mühe, il noto attore che molti ricordano anche per il suo impegno – era il 1989 – accanto a una folta schiera di artisti, nella mobilitazione degli abitanti di Berlino est a dimostrare contro i rigurgiti di potere di un governo in briciole e ormai prossimo a eclissarsi. Ma lo si ricorderà, in questa sede, soprattutto per la sua grandiosa interpretazione dell'Amleto diretto da Heiner Müller, il quale per l'occasione aveva voluto incastonare nella tragedia scespiriana la sua Hamletmaschine, scarna e riottosa per natura alla trasposizione scenica. Ma per onorare la memoria del suo amico e maestro, oggi Mühe ha creduto bene di poterlo fare da regista, benché totalmente privo di esperienza per un'operazione simile. Perciò, nonostante il pregevole cast di attori e le roboanti anticipazioni della stampa, nonostante le scene che lo stesso Müller non avrebbe esitato ad affidare a Erich Wonder, il risultato è stato ben modesto e sicuramente inferiore a una lettura scenica che avesse fatto risaltare la forza e la poesia di un testo ancora capace oggigiorno di soggiogare chiunque voglia accostarvisi. Perché forse a nessun altro, dopo Brecht, è riuscito di sondare con tanta penetrante acutezza la stratificata compagine dell'agire rivoluzionario, e il suo umano incarnarsi in caratteri sempre più consegnati – forse, senza possibilità di revoca – a un'epoca remota della storia.

 


Der Auftrag ("La missione")
cast cast & credits
 


Florian Lukas
Florian Lukas



 

 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013